Angolo-Amarcord: intervista a Massimiliano Tangorra
L'ex "ministro della difesa" del Barletta ai nostri microfoni
venerdì 1 giugno 2012
0.16
Ex-difensore centrale in giro per la Puglia e l'Italia dal 1989 al 2010, con le maglie di Triestina, Bari, Perugia, Foggia, Genoa, Reggiana, Ascoli e Barletta tra le altre, oggi allenatore degli "Allievi Nazionali" del Bari, avvocato e protagonista del Bari Acfb nel 41° Campionato Nazionale Forense di Calcio . Vanta oltre 200 presenze in Serie B, e ha chiuso la sua carriera agonistica tra i Dilettanti, nelle file del Terlizzi. Ha intrapreso la carriera di allenatore facendo il secondo di Salvatore Matrecano alla guida del Foligno. E' l'identikit di Massimiliano Tangorra, classe 1970, ex- "ministro della difesa" del Barletta Calcio in serie D e C2 (oggi Seconda Divisione) tra il 2007 e il 2009, dove aveva collezionato 62 presenze e 5 reti: è lui il protagonista della terza puntata stagionale di "Angolo-Amarcord", la rubrica targata Barlettalife che incontra vecchi beniamini del pubblico biancorosso.
Massimiliano Tangorra, sono passati tre anni dall'addio a Barletta. Si sente ancora legato all'ambiente biancorosso?
« E' una piazza calorosa come tante tra quelle del Sud, sempre molto vicina e legata alle sorti della squadra. E' il classico ambiente che ti fa sentire un calciatore professionista a tutti gli effetti: esiste anche il rovescio della medaglia, perchè è vero che i tifosi si fanno anche "sentire" quando le cose vanno meno bene, ma l'essenziale è che sono sempre vicini alla squadra, e quindi rispetto ad altre piazze che vivono il calcio in maniera meno passionale, questo è sicuramente un vantaggio».
Lei a Barletta costituiva parte dello zoccolo duro dei calciatori più esperti della squadra. Con chi tra questi è ancora in contatto?
« Ho recentemente incontrato Ruggiero Rizzi, contro il quale ho giocato in amichevole contro il Mola con la squadra degli "Allievi Nazionali". Mi sento ancora con Savino Daleno, con il quale siamo in ottimi rapporti. Con loro e Francesco Monaco, con il quale condivido quest'anno l'esperienza del team degli avvocati, ci sentiamo ancora. Sono in ottimi rapporti anche con Marcello Chiricallo, allenatore di allora».
Qual è il ricordo più bello del suo biennio a Barletta?
« Ricordo una vittoria per 1-0 a Brindisi, nel quale al seguito al "Fanuzzi" c'erano tantissimi tifosi. Una vittoria importante in un derby molto sentito. Del secondo anno, ricordo la vittoria da neopromossi in C2 a Foggia, per 2-0, in Coppa Italia; un successo che ci permise di affrontare poi il Sassuolo nel secondo turno, dove perdemmo per 3-1 al "Puttilli"».
Ricordo anche un importante rigore messo a segno nel 2-1 contro l'Aversa al "Puttilli", stagione 2008/2009...
« Quella partita veniva nella fase cruciale del torneo, era aprile, ed era uno scontro diretto per la salvezza. Dopo aver concorso con l'Aversa per la vetta l'anno prima nel campionato di serie D, in un campionato giocato da loro su più fronti, era poi arrivato il ripescaggio. Quel gol del 2-1 (in realtà era il 2-0, ndr), ci permise di metterci al sicuro sulla zona-playout. Ricordo che calciai quel rigore con grande determinazione».
E il ricordo più brutto dell'esperienza in biancorosso?
« Sicuramente l'ultimo turno di campionato in serie D, il 4-0 interno rifilato all'Ischia a maggio 2008, nella data della tragica scomparsa dei tifosi Mino e Giacomo. Una vittoria che non ci bastò per vincere il campionato, purtroppo, e ci portò solo ai playoff, dove l'Alghero ebbe la meglio su di noi grazie solo alla differenza reti, nel bizzarro sistema dei playoff per quella stagione. Ricordo con amarezza anche lo 0-0 interno contro i sardi, dove sciupammo tantissime palle-gol. La giustizia sportiva poi però fece il suo, con il ripescaggio in Seconda Divisione».
Oggi cosa fa Massimilano Tangorra?
« Sto allenando gli "Allievi Nazionali" del Bari. Il campionato è finito da poco, siamo arrivati noni in classifica dopo essere stati ultimi nel girone di andata; abbiamo registrato una importante crescita della squadra, e chiuderemo la stagione il 31 maggio (ieri, ndr) in un torneo a Benevento, poi attendo gli eventi societari per conoscere il mio futuro».
Appunto i problemi societari del Bari. Anche a Barletta, pur con le dovute distinzioni, le acque non sono calmissime oggi. Lei ha seguito la situazione a Barletta?
« Sì, ho visto che purtroppo, nonostante gli sforzi economici, la squadra non ha conquistato l'accesso ai playoff. La città deve comunque ringraziare il presidente, gli sforzi economici ingenti non hanno portato frutti sul campo, ma resta il fatto che le dimissioni di Tatò non sembrano di buon auspicio per la piazza di Barletta. Purtroppo in Puglia, oltre a Barletta e Bari, non vedo in generale società serie e intenzionate ad emergere con la programmazione, ed è davvero un peccato per questa terra».
Come vuole salutare la piazza di Barletta?
« Ho un ricordo davvero positivo di Barletta, della gente di Barletta e della splendida tifoseria. Sul campo credo di essermi sempre contraddistinto per professionalità e impegno, e mantengo un ottimo ricordo. Faccio un grosso in bocca al lupo per i prossimi anni e saluto con un abbraccio tutta la città».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Massimiliano Tangorra, sono passati tre anni dall'addio a Barletta. Si sente ancora legato all'ambiente biancorosso?
« E' una piazza calorosa come tante tra quelle del Sud, sempre molto vicina e legata alle sorti della squadra. E' il classico ambiente che ti fa sentire un calciatore professionista a tutti gli effetti: esiste anche il rovescio della medaglia, perchè è vero che i tifosi si fanno anche "sentire" quando le cose vanno meno bene, ma l'essenziale è che sono sempre vicini alla squadra, e quindi rispetto ad altre piazze che vivono il calcio in maniera meno passionale, questo è sicuramente un vantaggio».
Lei a Barletta costituiva parte dello zoccolo duro dei calciatori più esperti della squadra. Con chi tra questi è ancora in contatto?
« Ho recentemente incontrato Ruggiero Rizzi, contro il quale ho giocato in amichevole contro il Mola con la squadra degli "Allievi Nazionali". Mi sento ancora con Savino Daleno, con il quale siamo in ottimi rapporti. Con loro e Francesco Monaco, con il quale condivido quest'anno l'esperienza del team degli avvocati, ci sentiamo ancora. Sono in ottimi rapporti anche con Marcello Chiricallo, allenatore di allora».
Qual è il ricordo più bello del suo biennio a Barletta?
« Ricordo una vittoria per 1-0 a Brindisi, nel quale al seguito al "Fanuzzi" c'erano tantissimi tifosi. Una vittoria importante in un derby molto sentito. Del secondo anno, ricordo la vittoria da neopromossi in C2 a Foggia, per 2-0, in Coppa Italia; un successo che ci permise di affrontare poi il Sassuolo nel secondo turno, dove perdemmo per 3-1 al "Puttilli"».
Ricordo anche un importante rigore messo a segno nel 2-1 contro l'Aversa al "Puttilli", stagione 2008/2009...
« Quella partita veniva nella fase cruciale del torneo, era aprile, ed era uno scontro diretto per la salvezza. Dopo aver concorso con l'Aversa per la vetta l'anno prima nel campionato di serie D, in un campionato giocato da loro su più fronti, era poi arrivato il ripescaggio. Quel gol del 2-1 (in realtà era il 2-0, ndr), ci permise di metterci al sicuro sulla zona-playout. Ricordo che calciai quel rigore con grande determinazione».
E il ricordo più brutto dell'esperienza in biancorosso?
« Sicuramente l'ultimo turno di campionato in serie D, il 4-0 interno rifilato all'Ischia a maggio 2008, nella data della tragica scomparsa dei tifosi Mino e Giacomo. Una vittoria che non ci bastò per vincere il campionato, purtroppo, e ci portò solo ai playoff, dove l'Alghero ebbe la meglio su di noi grazie solo alla differenza reti, nel bizzarro sistema dei playoff per quella stagione. Ricordo con amarezza anche lo 0-0 interno contro i sardi, dove sciupammo tantissime palle-gol. La giustizia sportiva poi però fece il suo, con il ripescaggio in Seconda Divisione».
Oggi cosa fa Massimilano Tangorra?
« Sto allenando gli "Allievi Nazionali" del Bari. Il campionato è finito da poco, siamo arrivati noni in classifica dopo essere stati ultimi nel girone di andata; abbiamo registrato una importante crescita della squadra, e chiuderemo la stagione il 31 maggio (ieri, ndr) in un torneo a Benevento, poi attendo gli eventi societari per conoscere il mio futuro».
Appunto i problemi societari del Bari. Anche a Barletta, pur con le dovute distinzioni, le acque non sono calmissime oggi. Lei ha seguito la situazione a Barletta?
« Sì, ho visto che purtroppo, nonostante gli sforzi economici, la squadra non ha conquistato l'accesso ai playoff. La città deve comunque ringraziare il presidente, gli sforzi economici ingenti non hanno portato frutti sul campo, ma resta il fatto che le dimissioni di Tatò non sembrano di buon auspicio per la piazza di Barletta. Purtroppo in Puglia, oltre a Barletta e Bari, non vedo in generale società serie e intenzionate ad emergere con la programmazione, ed è davvero un peccato per questa terra».
Come vuole salutare la piazza di Barletta?
« Ho un ricordo davvero positivo di Barletta, della gente di Barletta e della splendida tifoseria. Sul campo credo di essermi sempre contraddistinto per professionalità e impegno, e mantengo un ottimo ricordo. Faccio un grosso in bocca al lupo per i prossimi anni e saluto con un abbraccio tutta la città».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Intervista del 29 maggio 2012
ANGOLO AMARCORD BARLETTA CALCIO- Precedenti puntate:
11 febbraio- Roberto Scarnecchia
6 marzo- Vincenzo Lanotte
ANGOLO AMARCORD BARLETTA CALCIO- Precedenti puntate:
11 febbraio- Roberto Scarnecchia
6 marzo- Vincenzo Lanotte