Amarcord biancorosso 1991/92: Di Gennaro salva il Barletta e manda Andria in paradiso

Barletta salvo, Fidelis in Serie B al termine di una domenica da romanzo

domenica 17 maggio 2020
A cura di Cosimo Campanella
Non è un'estate come le altre quella del 1991 a Barletta. Quella città gaudente e consumista degli anni Ottanta inizia a cedere il passo a una realtà fatta di delocalizzazioni e licenziamenti. Non solo: da qualche tempo la nostra città è divenuta costante protagonista della cronaca nera, sia per fatti di microcriminalità, sia soprattutto per la sanguinosa guerra di mala che da qualche tempo ha iniziato a mietere più di una vittima. Una escalation criminale mai vista che vivrà il suo culmine in un vero e proprio agosto di sangue, dapprima con gli omicidi di due pregiudicati di San Ferdinando di Puglia, e poi con l'agghiacciante e spietata duplice esecuzione di Via Baccarini del 24 agosto della quale si occuperanno per giorni tutte le testate giornalistiche locali e nazionali.

Neanche lo sport a Barletta se la passa benissimo in quell'infausto 1991. La traumatica retrocessione dalla Serie B ha inevitabilmente lasciato il segno. Una cicatrice tutt'ora ben visibile, la cui massima evidenza è rappresentata dalla vergognosa questione stadio che ha inizio proprio in quell'estate con la chiusura della Curva Sud: storico e mai troppo rimpianto feudo del tifo biancorosso più acceso.

Nel frattempo la famiglia Di Cosola continua la sua opera di totale disimpegno delegando all'amministratore Laera il compito di costruire la squadra che dopo quattro anni torna, malinconicamente - e con ambizioni tutt'altro che da primato - a disputare il campionato di Serie C/1. Gli unici superstiti dell' ultimo Barletta di Serie B sono i giovani Davide Bolognesi e Vincenzo Lanotte, affiancati in sede di mercato dal portiere Bacchin, dai difensori Baroni, Fornaciari e Petitti, dagli esterni Martinelli e Scotti, dai centrocampisti Di Pietro, Vascotto e Maddaloni e dagli attaccanti Matticari e De Florio. A guidare l'organico viene chiamato Salvo Bianchetti, un allenatore esperto della categoria, reduce da ottime stagioni sulla panchina del Giarre.

Naturalmente nessuno tra la tifosi e società si prodiga in voli pindarici, né tanto meno azzarda previsioni di ritorno in cadetteria. Squadre come Ternana, Perugia e Salernitana paiono ampiamente fuori portata. Eppure l'inizio di campionato del Barletta non è certo disprezzabile. Alla prima giornata, in un Comunale tristemente monco, un brillante uno-due firmato da Bolognesi e Matticari manda al tappeto il Catania, una delle papabili outsider del campionato. Dopo il buon pareggio di Nola e quello interno contro il Casarano del miracoloso portiere Bruno, domenica 6 ottobre il Barletta è di scena ad Andria per il derby della futura Sesta Provincia contro la Fidelis del recentemente scomparso mister Mario Russo. Parte meglio il Barletta che al 13' passa meritatamente in vantaggio con un gran gol di Matticari. La Fidelis soffre per tutta la gara la maggiore verve agonistica della giovane compagine biancorossa e riesce solo in pieno recupero ad evitare la sconfitta grazie ad un gol di Carlone.

Nel turno successivo il Barletta è atteso al primo serio esame della stagione, in casa contro la Salernitana. C'è grande attesa per questo match, anche per la prevista pacifica invasione dei supporters granata in occasione del gemellaggio con la tifoseria di casa. Poche e crude invece le note di cronaca della partita. De Florio si fa parare un calcio di rigore da Efficie, e Dal Prà, con un destro angolatissimo, firma a inizio ripresa il gol della vittoria dei campani facendo esplodere la curva Nord del Comunale interamente occupata dai calorosissimi tifosi ospiti.

Che il Barletta edizione 1991/92 fosse una squadra che si esprime molto meglio lontano dalle mura amiche viene confermato dalla brillante rimpatriata in terra di Sicilia di mister Bianchetti, dove i suoi ragazzi prima vengono raggiunti nel finale in casa dell'Acireale, e poi completano l'opera vincendo in casa del Giarre, l'ex squadra del tecnico biancorosso. A confermare un trend esterno ampiamente positivo arriva poi la vittoria in rimonta di Ischia (con gol decisivo di Vincenzo Lanotte) che, causa rendimento decisamente al di sotto delle aspettative di squadre come Perugia e Salernitana, proietta il Barletta a ridosso della zona promozione.

Ad alimentare un cauto ottimismo della piazza contribuisce l'arrivo, durante il mercato di riparazione, dell'ex regista della Nazionale a Messico '86, nonchè campione d'Italia con la maglia del Verona, Antonio Di Gennaro.

Ma la dura realtà del campo ci mette poco a riportare squadra, tifosi e società sul pianeta Terra. Nonostante l'arrivo di Di Gennaro il Barletta proprio non riesce a vincere in casa, ma quel che è peggio, è che smette di farlo anche in trasferta.

Infatti dopo la disfatta di Perugia del 19 gennaio 1992 – dove un troneggiante Beppe Dossena passeggia maestoso e implacabile sulle ultime, timide ambizioni di rinascita biancorossa – nell'ambiente cresce la consapevolezza che è ora piuttosto di cominciare a guardarsi indietro, anche perché la zona retrocessione dista ormai soli due punti.

Nel frattempo, al clima rasente la depressione di Barletta, fa da contraltare il sogno della Fidelis Andria del presidente Fuzio, inaspettatamente (ma non troppo) in lotta punto a punto per la promozione in Serie B con il primo grande Perugia del presidente Gaucci, dietro l'imprendibile Ternana. I biancazzurri giocano un calcio piacevole e redditizio a cui mister Mario Russo ha saputo aggiungere l'importantissima arma della continuità, da sempre fattore determinante nel girone meridionale della Serie C/1 di quegli anni.

Il sogno andriese della B sembra materializzarsi 17 maggio 1992, quando a due giornate dalla fine una grande Fidelis batte e stacca di due punti il Perugia. Ma la domenica successiva, in un Italia letteralmente scioccata dalla strage di Capaci, Insanguine e compagni vanificano tutto perdendo male a Catania. L'ipotesi di uno spareggio tra la corazzata Perugia e la sorpresa Fidelis Andria per decidere chi andrà in Serie B insieme alla già promossa Ternana, a 90 minuti dalla fine pare più che probabile.

L'ultima giornata del campionato di Serie C/1 Girone B 1991/92 – quasi a voler riscattare un torneo tecnicamente tra i più mediocri che la storia ricordi - è degna di un romanzo. La Fidelis Andria ospita il Chieti già salvo, mentre il Perugia è di scena proprio a Barletta. Già, il Barletta. Dopo la debacle di Perugia lo avevamo lasciato in piena crisi di gioco e risultati, pericolosamente vicino alla zona rossa della classifica. La stessa situazione nella quale diciassette gare dopo gli uomini di Salvo Bianchetti si presentano al Comunale contro lo squadrone di Gaucci. Il Perugia deve vincere per arrivare almeno allo spareggio promozione, il Barletta non deve perdere per evitare lo spareggio salvezza con il Siracusa.

Le cose per i biancorossi si mettono subito male quando dopo cinque minuti l'esperto bomber perugino Pasquale Traini batte implacabilmente Bacchin. Nel frattempo, a dieci chilometri di distanza, un missile del centrocampista salentino Raffaele Quaranta a pochi minuti dall'intervallo, riaccende gli entusiasmi sugli spalti del "Degli Ulivi" letteralmente gelati dal gol del Perugia al Comunale. Si va quindi al riposo con l'ipotesi spareggio sempre più vicina.

Ma al rientro in campo ecco il colpo di scena. Il colpo del campione all'ultima partita della carriera. No, stavolta non è Dossena, anche lui presente, e anche lui all'ultima partita della carriera, in quel drammatico Barletta-Perugia di fine maggio. Stavolta a fare la differenza è Antonio Di Gennaro, il quale raccoglie un cross da sinistra di Baroni e in piena area di rigore scaraventa in rete il gol del pareggio e della salvezza del Barletta, e soprattutto il gol che a questo punto manderebbe in Serie B la Fidelis Andria. Gli ultimi minuti di Barletta-Perugia al Comunale, in Umbria, e al "Degli Ulivi", dove la partita col Chieti è terminata già da qualche minuto, sono sofferenza pura, istanti che sembrano ore. Fino al triplice fischio del signor Pellegrino di Barcellona che decreta la soffertissima permanenza in Serie C/1 del Barletta, scatena le livorose polemiche e il mai sopito rancore del presidente del Perugia Gaucci verso i vertici federali rappresentati allora dal presidente Matarrese, ma soprattutto da il via ai festeggiamenti per la storica promozione in Serie B della Fidelis Andria. Un traguardo tanto sofferto e inaspettato quanto decisamente meritato.