Alvisi: «Da Barletta a Malaga, che emozione vedere Sinner sul tetto del mondo»

Le parole del vice presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel

mercoledì 29 novembre 2023 13.13
A cura di Adriano Antonucci
«Quella che abbiamo vissuto a Malaga con la conquista della Coppa Davis è una favola, il risultato di un lavoro che viene da lontano e ora sta dando i suoi frutti. È stato davvero emozionante vedere Sinner e tanti ragazzi che sono passati dai campi di Barletta arrivare sul tetto del mondo». Fa fatica a nascondere l'emozione Isidoro Alvisi, barlettano, vice-presidente della Federazione italiana tennis e padel. Nei suoi occhi e nella sua mente sono ancora impresse le immagini del trionfo di Malaga che ha riportato l'"insalatiera" in Italia 47 anni dopo Panatta e Barazutti.

«È stata una vera impresa - ha raccontato Alvisi - venivamo da una semifinale sofferta a Bologna, poi abbiamo affrontato l'Olanda e non ci siamo disuniti davanti a un mostro sacro come Djokovic e alla sua Serbia. Lì il nostro fenomeno, Jannik Sinner ,ha dimostrato le sue qualità, superandosi in una situazione di difficoltà estrema e portandoci al successo». Questa vittoria viene da lontano ed è il frutto del grande lavoro svolto dal settore tecnico della federazione. «In questi anni ci siamo adoperati in un programma manageriale partendo dalla promozione e consentendo attraverso il settore giovanile che tanti giovani tennisti potessero costruire un percorso tecnico anche senza sradicarsi da casa, restando vicini al loro maestro. L'ultima nostra generazione, quella dei Sinner, dei Berrettini, dei Sonego, dei Musetti, degli Arnaldi ha un filo conduttore: quella di essersi formata con dei maestri a fianco. Questo è il lavoro della nostra federazione e oggi ci dà la possibilità di avere atleti formidabili in cima al mondo e futuri prospetti come Naldi e Cobolli impegnati nelle Next gen e pronti a spiccare il volo».

Sinner, così come tanti campioni, è stato protagonista da giovanissimo sui campi in terra rossa del circolo tennis "Hugo Simmen" di Barletta. Era il 2019 e il "rosso" muoveva i suoi primi passi in un torneo che ha fatto un po' da apripista per tanti altri sul territorio. «Sinner e tanti altri ragazzi sono venuti qui quando si affacciavano sulla scena internazionale. Barletta è sempre stato un torneo difficilissimo per gli italiani, ci sono passati grandissimi campioni. Da qui, da questo torneo, abbiamo allargato a tanti altri tornei del genere in tutta la Puglia e in Italia. Sul modello di Barletta sono emerse tante possibilità per far formare questi ragazzi. Pensare che Sinner, Musetti o Arnaldi siano stati a Barletta è la testimonianza di come questo circolo abbia contribuito ai successi di questi ragazzi».

L'obiettivo è ora continuare su questa strada «Abbiamo tanti circoli importanti con strutture tecniche di livello. Qui a Barletta abbiamo maestri importanti come Francesco Fagella o ragazzi che si impongono nelle categorie giovanili. Ci sono investimenti che servono a crescere e fanno aumentare l'attitudine agonistica di giovani che speriamo possano un giorno vestire la maglia della nazionale».