Alessia Santeramo: «Il titolo di campionessa mi entusiasma, orgogliosa di essere barlettana»
La numero uno italiana di scacchi commenta un magico 2014
venerdì 22 agosto 2014
1.49
La Barletta scacchistica può vantare l'ennesimo titolo della propria tradizione. Da pochi giorni, infatti, Alessia Santeramo si è laureata campionessa italiana assoluta di scacchi. Il titolo è stato conquistato dalla scacchista barlettana durante i campionati italiani di Fano, che l'hanno vista trionfare davanti a Laura Gueci e a Virginia Colantuono. Ai microfoni di Barlettaviva, Alessia Santeramo commenta la sua vittoria e svela le sue tappe future.
Alessia, quali sono le emozioni da nuova campionessa italiana di scacchi? Ti saresti mai aspettata di arrivare a certi livelli?
«Sicuramente quando ho mosso per la prima volta i pezzi non mi sarei mai aspettata di raggiungere un risultato simile ma con il passare degli anni tutto si è fatto più realistico. Adesso mi sento entusiasta e soddisfatta. È bello quando quelli che erano quasi dei sogni si realizzano e i sacrifici vengono ricompensati».
Per te il 2014 è stato un anno da incorniciare. Prima il raggiungimento del titolo di Candidato Maestro, poi quello di Maestro Fide femminile, ora il campionato italiano. Tutti i tuoi sforzi sulla scacchiera sono stati premiati… In quale momento hai realizzato che il titolo di campionessa d'Italia poteva essere alla tua portata?
«Alla fine dello scorso anno aspiravo al titolo di WFM e ad altri traguardi, ma il titolo di campionessa d'Italia non era mai stato nei miei pensieri; infatti, a dir la verità, ho deciso all'ultimo momento di partecipare al campionato e solo allora ho realizzato che quel titolo poteva essere davvero importante per la mia carriera scacchistica e, grazie all'impegno, allo studio e alla preparazione che avevo, sicuramente alla mia portata»
Qual è il tuo sogno nel cassetto? C'è qualcosa che ancora non hai vinto e vorresti vincere in futuro?
«Credo di aver raggiunto il risultato più importante in Italia. Il mio sogno adesso è affermarmi a livello internazionale. Vorrei vincere qualche campionato europeo o mondiale, anche se so bene che non è una cosa semplice, adesso è questo il mio obiettivo».
A chi vuoi dedicare questo ennesimo trionfo della tua carriera scacchistica?
«Sicuramente alla mia famiglia, che mi sostiene in tutto, sia moralmente ma soprattutto economicamente, al mio allenatore Federico Manca che mi segue da 2 anni e mi aiuta molto e anche ai miei amici che nei momenti più delicati mi sono vicini e mi incoraggiano».
Quali sono le tue prossime tappe?
«Per ora ho solo due tornei in programma: il primo dal 28 agosto al 6 settembre quando parteciperò al festival Internazionale di Trieste, in seguito il Campionato Europeo Giovanile che disputerò a Batumi dal 18 al 29 ottobre».
Quanto è importante portare il nome di Barletta in giro per l'Italia e per il mondo? A proposito, c'è adeguata vicinanza da parte delle istituzioni al tuo impegno costante nel mondo degli scacchi?
«Tanto! Quando alle premiazioni, ancor prima del mio nome e cognome, nominano l'aggettivo "la barlettana", mi inorgoglisce tanto! Inoltre, è tanto il piacere che si prova quando il resto d'Italia esprime parole di rispetto sul nostro movimento scacchistico! Nota dolente, invece, è sicuramente l'attenzione che le istituzioni locali hanno nei confronti del nostro sport, specialmente quando in altre realtà, anche non lontano da noi, l'intervento delle istituzioni si fa sentire».
Alessia, quali sono le emozioni da nuova campionessa italiana di scacchi? Ti saresti mai aspettata di arrivare a certi livelli?
«Sicuramente quando ho mosso per la prima volta i pezzi non mi sarei mai aspettata di raggiungere un risultato simile ma con il passare degli anni tutto si è fatto più realistico. Adesso mi sento entusiasta e soddisfatta. È bello quando quelli che erano quasi dei sogni si realizzano e i sacrifici vengono ricompensati».
Per te il 2014 è stato un anno da incorniciare. Prima il raggiungimento del titolo di Candidato Maestro, poi quello di Maestro Fide femminile, ora il campionato italiano. Tutti i tuoi sforzi sulla scacchiera sono stati premiati… In quale momento hai realizzato che il titolo di campionessa d'Italia poteva essere alla tua portata?
«Alla fine dello scorso anno aspiravo al titolo di WFM e ad altri traguardi, ma il titolo di campionessa d'Italia non era mai stato nei miei pensieri; infatti, a dir la verità, ho deciso all'ultimo momento di partecipare al campionato e solo allora ho realizzato che quel titolo poteva essere davvero importante per la mia carriera scacchistica e, grazie all'impegno, allo studio e alla preparazione che avevo, sicuramente alla mia portata»
Qual è il tuo sogno nel cassetto? C'è qualcosa che ancora non hai vinto e vorresti vincere in futuro?
«Credo di aver raggiunto il risultato più importante in Italia. Il mio sogno adesso è affermarmi a livello internazionale. Vorrei vincere qualche campionato europeo o mondiale, anche se so bene che non è una cosa semplice, adesso è questo il mio obiettivo».
A chi vuoi dedicare questo ennesimo trionfo della tua carriera scacchistica?
«Sicuramente alla mia famiglia, che mi sostiene in tutto, sia moralmente ma soprattutto economicamente, al mio allenatore Federico Manca che mi segue da 2 anni e mi aiuta molto e anche ai miei amici che nei momenti più delicati mi sono vicini e mi incoraggiano».
Quali sono le tue prossime tappe?
«Per ora ho solo due tornei in programma: il primo dal 28 agosto al 6 settembre quando parteciperò al festival Internazionale di Trieste, in seguito il Campionato Europeo Giovanile che disputerò a Batumi dal 18 al 29 ottobre».
Quanto è importante portare il nome di Barletta in giro per l'Italia e per il mondo? A proposito, c'è adeguata vicinanza da parte delle istituzioni al tuo impegno costante nel mondo degli scacchi?
«Tanto! Quando alle premiazioni, ancor prima del mio nome e cognome, nominano l'aggettivo "la barlettana", mi inorgoglisce tanto! Inoltre, è tanto il piacere che si prova quando il resto d'Italia esprime parole di rispetto sul nostro movimento scacchistico! Nota dolente, invece, è sicuramente l'attenzione che le istituzioni locali hanno nei confronti del nostro sport, specialmente quando in altre realtà, anche non lontano da noi, l'intervento delle istituzioni si fa sentire».