100 maratone in due: Maria Carmela e Nicola coppia nella vita e nello sport
La storia dei due runner barlettani, «ci siamo trovati fianco a fianco con persone di tutto il mondo»
giovedì 7 novembre 2024
14.16
100 volte sulla linea di partenza tra maratone e ultramaratone dall'Italia a New York, con tante avventure in giro per il mondo. È un traguardo molto speciale quello raggiunto da Maria Carmela Basilio e Nicola De Nicolò, due runner della Barletta Sportiva, coppia nello sport e nella vita. Ai festeggiamenti per questo risultato, a cui hanno partecipato amici e colleghi di corsa, il Club Super Marathon Italia li ha entrambi insigniti della coccarda da "centisti".
Tantissimi gli scenari delle loro corse, 100 per ciascuno: «Da Reggio Emilia e Malta fino a Calimera. Passando per New York e Curinga, Berlino e Banzi, Valencia e Palagiano, Barcellona e Cagnano Varano, Amsterdam e Sammichele di Bari, Praga e Traversara di Bagnacavallo, Dublino e Montesilvano, Edimburgo e Rapone, Madrid e Castel di Tora, Atene e Lucera, Reykjavik e Salsomaggiore, Vienna e Putignano, Helsinki e Lavello, Tirana e Policoro, Budapest e Crevalcore. E poi ancora Firenze, Ferrara, Roma, Lecce, Terni, Milano, Rimini, Corato, Venezia, Reggio Emilia, Ragusa, Parma, Ravenna, Sabaudia, Carrara, Pescara, Rieti, Pesaro, Porto Recanati, Andria, Napoli, Paestum, Bologna, Serra de Conti, Assisi, Forte dei Marmi, Russi, Forlì. Ci siamo fatti cullare dalla calma dei Laghi del Trasimeno, del Salto e del Turano».
«Abbiamo ammirato le cattedrali da Barletta a Giovinazzo, abbiamo scalato l'Abetone, valicato l'Appennino tosco-romagnolo sul passo della Colla di Casaglia, il Capo la Serra prima di ammirare il Gran Sasso nella piana di Campo Imperatore, abbiamo attraversato la Foresta Umbra, la valle del Mugello e quella del Lamone. E poi ancora abbiamo percorso la costiera amalfitana tra Sorrento e Positano, ammirato le dolci colline marchigiane tra Barchi e Fano, ci siamo immersi nella pineta di Ostia, e poi spinti fin nella steppa dei Magredi. In tutto, circa 4.500 km durante i quali abbiamo stretto amicizie indissolubili, trovati fianco a fianco con persone di tutto il mondo, conosciuto storie incredibili».
«La Barletta Sportiva è orgogliosa di avere tra le proprie fila Maria Carmela e Nicola - ha riferito il presidente Enzo Cascella - un bel esempio di coppia sportiva sia nella corsa che nella vita».
Tantissimi gli scenari delle loro corse, 100 per ciascuno: «Da Reggio Emilia e Malta fino a Calimera. Passando per New York e Curinga, Berlino e Banzi, Valencia e Palagiano, Barcellona e Cagnano Varano, Amsterdam e Sammichele di Bari, Praga e Traversara di Bagnacavallo, Dublino e Montesilvano, Edimburgo e Rapone, Madrid e Castel di Tora, Atene e Lucera, Reykjavik e Salsomaggiore, Vienna e Putignano, Helsinki e Lavello, Tirana e Policoro, Budapest e Crevalcore. E poi ancora Firenze, Ferrara, Roma, Lecce, Terni, Milano, Rimini, Corato, Venezia, Reggio Emilia, Ragusa, Parma, Ravenna, Sabaudia, Carrara, Pescara, Rieti, Pesaro, Porto Recanati, Andria, Napoli, Paestum, Bologna, Serra de Conti, Assisi, Forte dei Marmi, Russi, Forlì. Ci siamo fatti cullare dalla calma dei Laghi del Trasimeno, del Salto e del Turano».
«Abbiamo ammirato le cattedrali da Barletta a Giovinazzo, abbiamo scalato l'Abetone, valicato l'Appennino tosco-romagnolo sul passo della Colla di Casaglia, il Capo la Serra prima di ammirare il Gran Sasso nella piana di Campo Imperatore, abbiamo attraversato la Foresta Umbra, la valle del Mugello e quella del Lamone. E poi ancora abbiamo percorso la costiera amalfitana tra Sorrento e Positano, ammirato le dolci colline marchigiane tra Barchi e Fano, ci siamo immersi nella pineta di Ostia, e poi spinti fin nella steppa dei Magredi. In tutto, circa 4.500 km durante i quali abbiamo stretto amicizie indissolubili, trovati fianco a fianco con persone di tutto il mondo, conosciuto storie incredibili».
«La Barletta Sportiva è orgogliosa di avere tra le proprie fila Maria Carmela e Nicola - ha riferito il presidente Enzo Cascella - un bel esempio di coppia sportiva sia nella corsa che nella vita».