Welfare State: firmati gli accordi per i Piani di Investimento a Barletta
Un passo avanti dell'infrastrutturazione sociale in Puglia. Interessate anche Bari, Fasano-Ostuni, Foggia, Francavilla Fontana, Lecce, Lucera, Maglie, Margherita di Savoia e San Marco in Lamis
sabato 25 settembre 2010
Passo avanti dell'infrastrutturazione sociale in Puglia con la firma di 10 dei primi 11 Accordi di programma per i Piani d'investimento degli ambiti territoriali di Bari, Barletta, Fasano-Ostuni, Foggia, Francavilla Fontana, Lecce, Lucera, Maglie, Margherita di Savoia e San Marco in Lamis (per il comune di Troia resta invece ancora da siglare il Disciplinare).
La firma - cui si è arrivati dopo una procedura negoziata tra le parti - si è tenuta oggi a Bari alla presenza del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, dell'assessore regionale al Welfare, Elena Gentile, e dei sindaci interessati, tra i quali Nicola Maffei (Barletta), Michele Emiliano (Bari), e Gianni Mongelli (Foggia). Complessivamente sono 39 progetti d'intervento strutturale (tra nuove realizzazioni e ristrutturazioni) per una spesa complessiva di 36,3 milioni di euro, il 20 per cento dei quali a carico dei comuni (accorpati in 11 Piani d'investimento) titolari dei progetti e il resto (29,2 milioni) a carico della Regione sulla base di risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr).
Con questa prima tranche d'interventi - è stato spiegato nella conferenza stampa di presentazione - è prevista l'assunzione di 268 lavoratori dei 420 che saranno in attività per tutti e 39 i progetti. Entro la fine del 2010 l'assessorato al Welfare conta d'integrare la dotazione finanziaria in modo da consentire la sottoscrizione di almeno altri 10 disciplinari. Sinora - è stato detto nella conferenza - sono 32 i Piani d'investimento inviati dagli ambiti territoriali alla Regione, mentre 13 non hanno ancora deliberato sul pacchetto d'interventi. L'importo massimo del contributo regionale concesso a ciascun ambito territoriale è di tre milioni di euro. La procedura di selezione dei progetti d'investimenti è stata avviata dalla Regione nell'ottobre del 2009 e ha attivato nuove modalità di accesso ai fondi (Linea 3.2 del Po Fesr 2007-2013 per l'infrastrutturazione sociale) con la definizione di un piano d'investimenti a cura di ciascun ambito territoriale e la successiva istruttoria-approvazione per il finanziamento da parte dell'assessorato al Welfare.
Una 'procedura negoziata' che ha anche assicurato la coerenza dei progetti con i Piani sociali di zona.
La firma - cui si è arrivati dopo una procedura negoziata tra le parti - si è tenuta oggi a Bari alla presenza del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, dell'assessore regionale al Welfare, Elena Gentile, e dei sindaci interessati, tra i quali Nicola Maffei (Barletta), Michele Emiliano (Bari), e Gianni Mongelli (Foggia). Complessivamente sono 39 progetti d'intervento strutturale (tra nuove realizzazioni e ristrutturazioni) per una spesa complessiva di 36,3 milioni di euro, il 20 per cento dei quali a carico dei comuni (accorpati in 11 Piani d'investimento) titolari dei progetti e il resto (29,2 milioni) a carico della Regione sulla base di risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr).
Con questa prima tranche d'interventi - è stato spiegato nella conferenza stampa di presentazione - è prevista l'assunzione di 268 lavoratori dei 420 che saranno in attività per tutti e 39 i progetti. Entro la fine del 2010 l'assessorato al Welfare conta d'integrare la dotazione finanziaria in modo da consentire la sottoscrizione di almeno altri 10 disciplinari. Sinora - è stato detto nella conferenza - sono 32 i Piani d'investimento inviati dagli ambiti territoriali alla Regione, mentre 13 non hanno ancora deliberato sul pacchetto d'interventi. L'importo massimo del contributo regionale concesso a ciascun ambito territoriale è di tre milioni di euro. La procedura di selezione dei progetti d'investimenti è stata avviata dalla Regione nell'ottobre del 2009 e ha attivato nuove modalità di accesso ai fondi (Linea 3.2 del Po Fesr 2007-2013 per l'infrastrutturazione sociale) con la definizione di un piano d'investimenti a cura di ciascun ambito territoriale e la successiva istruttoria-approvazione per il finanziamento da parte dell'assessorato al Welfare.
Una 'procedura negoziata' che ha anche assicurato la coerenza dei progetti con i Piani sociali di zona.