«Voglio un incontro con Cascella» Mascolo per Mennea

Gli auguri al campionissimo barlettano, all’insegna di progetti e convenzioni. Ricordi, rammarichi e rassicurazioni del suo maestro

sabato 29 giugno 2013 16.51
A cura di Floriana Doronzo
In occasione del 61° compleanno del campionissimo barlettano Pietro Paolo Mennea, ricorso ieri, e a distanza di poco più di tre mesi dalla sua scomparsa, incontriamo il prof. Franco Mascolo, suo maestro di ginnastica, suo curatore tecnico, suo supporter morale.

Professor Mascolo, com'è non poter festeggiare il compleanno di Pietro con la sua persona, non poter sentire la sua voce al telefono?
«Questo giorno per me è molto particolare: ci sono più emozioni che mi affliggono, ma quella più amara è ancora una volta data dal fatto che Pietro non ha mai raccontato a nessuno della sua malattia; era una persona molto caparbia. Non poterlo sentire è una mancanza che mi intristisce; lui non amava i pietismi e ha sempre dimostrato grande forza d'animo nello sport, come nei rapporti interpersonali».

Menneauditorium, lezioni sul linguaggio della velocità nei licei di Roma, premio del Rotary Club, Gran Gala 2013: sono tante le iniziative prese per onorare Pietro Mennea. Quanto peso educativo ha il ricordo del campione per la cittadinanza barlettana e nazionale?
«In questi tre mesi, sono state prese tante belle iniziative ma sempre minime. Non sono mai stato invitato e ritengo che per Pietro Mennea si debba fare molto di più perché è simbolo di tenacia, determinazione e impegno per i nostri giovani».

Tra i tanti esempi lasciati dal campione, memorabile è quello della lotta anti-doping condotta con Puttilli. Barletta è una piazza fortunatamente vergine da questo punto di vista; come elevare ancor di più gli atleti del nostro territorio?
«Pietro ha sempre sentito dal cuore la propensione per il sociale e ha combattuto con ardore il degradante fenomeno sportivo del doping. Ha sempre reputato più gratificante una sconfitta accidentale di una vittoria favorita dall'assunzione di farmaci. Questo insegnamento è stato recepito dai giovani che praticano sport con e per passione; il problema, qui a Barletta, è la negligenza che si ha per i talenti, sempre più trascurati e meno incentivati».

Barletta deve volgere lo sguardo alla cultura talentuosa, quella fresca e innovativa delle promesse giovanili; cosa si aspetta dalla neonata amministrazione Cascella?
«Io voglio un incontro con il sindaco per parlargli del progetto che ho in mente: sono stato invitato a Formia, dove ho incontrato la signora Olivieri, con cui ho preso degli impegni morali per un gemellaggio Barletta-Formia. Grandi personaggi del Coni e della Fidal sono stati entusiasti della manifestazione (200 corridori ogni 200 metri) e intendono implementare questo gemellaggio tra Barletta e la città in cui ha insegnato Pietro Mennea».

Sono state molte le richieste cittadine di denominazione onoraria di molti luoghi di Barletta: statue, targhe, litoranee, vie a nome di Pietro. Lei ha altre idee da proporre?
«Qui a Barletta manca una consulta di riferimento per lo sport e le politiche giovanili. Sarebbe produttivo creare un team tecnico e competente di persone da consultare per dare maggiore spazio alle nostre eccellenze e rendere gloria al nostro orgoglio mondiale».

«Mennea sbaraglia tutti» conclude il prof. Mascolo, intento a dare, a Barletta, prova e testimonianza di quello che un suo cittadino ha fatto per sé e per la comunità che ha voluto cogliere il suo insegnamento. Non si tratta di mitomania, come qualcuno potrebbe pensare, ma di storia esemplare che ogni barlettano dovrebbe poter riscontrare nella sua città. Perché anche un tratto di strada attraversato potrebbe essere la traccia di un racconto.
Intervista al professor Francesco Mascolo © Luca Guerra
Intervista al professor Francesco Mascolo © Luca Guerra
Intervista al professor Francesco Mascolo © Luca Guerra
Intervista al professor Francesco Mascolo © Luca Guerra
Intervista al professor Francesco Mascolo © Luca Guerra
Intervista al professor Francesco Mascolo © Luca Guerra
Intervista al professor Francesco Mascolo © Luca Guerra
Intervista al professor Francesco Mascolo © Luca Guerra