Ex pattinodromo: «Vogliamo recuperare la periferia e fare incontrare la gente»
Via Boito riserva sorprese. Struttura abbandonata, ora recuperata dalla volontà privata
martedì 7 maggio 2013
10.18
La periferia riserva belle sorprese. Pochi ne erano a conoscenza ma, in via Boito, traversa di via Rossini, c'è l'ex pattinodromo "De Fidio", struttura comunale mai entrata in funzione, abbandonata da troppi anni. Giuseppe Lisi e suo figlio, hanno rilevato l'intera struttura, rimettendola a nuovo, per trasformarla in un centro polisportivo aperto a tutti. Mentre fervono i lavori, incontro Giuseppe e pongo qualche domanda.
In quali condizioni avete trovato la struttura?
«In stato di completo abbandono. La zona era al buio, erano stati rubati circa 1000 metri di cavi elettrici, un nostro furgone è stato incendiato Dopo un iniziale restauro, la struttura è stata nuovamente vandalizzata. Abbiamo dovuto rifare tutto».
Da quanto tempo il pattinodromo era abbandonato?
«Da Almeno 10 anni, da quando l'ex sindaco Francesco Salerno lo inaugurò. In seguito, la struttura fu chiusa e abbandonata, solo la Bar.S.A si occupava della manutenzione del verde pubblico».
Come gestirete la struttura?
«Pagando il fitto al Comune di Barletta. La pulizia, la manutenzione del verde e le spese vive saranno a nostro carico. In questo modo, abbiamo sollevato il Comune di Barletta da un grosso esborso economico, riqualificando una struttura in disuso».
Quali sono le novità di questo centro sportivo?
«Oltre al campo da calcio, che entrerà in funzione tra una settimana, è prevista la costruzione di una palestra, uno spazio giochi per bambini, bar,un'area custodita per i cani (dog - sitting). Abbiamo dovuto eliminare la pista di pattinaggio, che non ha avuto successo. Inoltre, abbiamo in progetto la costruzione di una piscina. La progettazione sarà sottoposta agli organi competenti, speriamo abbia buon esito».
Come hanno reagito gli abitanti della zona?
«Sono rimasto stupito la prima sera, durante la prova luci dell'illuminazione della struttura. Alcune donne, si sono affacciate sui balconi dei palazzi e hanno manifestato il proprio entusiasmo per il ritorno della luce. Questa zona era al buio, la struttura era divenuta luogo di ritrovo di brutta gente, era pericoloso anche affacciarsi al balcone».
Quali sono le finalità di questo progetto di recupero?
«Vogliamo recuperare la periferia e fare incontrare la gente. I ragazzi e i bambini dovrebbero stare meno al computer e incontrarsi. Ho ideato questo centro sportivo anche per fare socializzare la gente. Per iniziare, questa estate, la struttura ospiterà due sagre, manifestazioni teatrali e musicali. Inoltre, vorremmo ospitare un mercato domenicale di collezionismo e antiquariato».
Avete avuto il sostegno morale di associazioni per il recupero della periferia?
«Nessuno ci ha sostenuto moralmente. La tenacia ci ha sostenuti».
In quali condizioni avete trovato la struttura?
«In stato di completo abbandono. La zona era al buio, erano stati rubati circa 1000 metri di cavi elettrici, un nostro furgone è stato incendiato Dopo un iniziale restauro, la struttura è stata nuovamente vandalizzata. Abbiamo dovuto rifare tutto».
Da quanto tempo il pattinodromo era abbandonato?
«Da Almeno 10 anni, da quando l'ex sindaco Francesco Salerno lo inaugurò. In seguito, la struttura fu chiusa e abbandonata, solo la Bar.S.A si occupava della manutenzione del verde pubblico».
Come gestirete la struttura?
«Pagando il fitto al Comune di Barletta. La pulizia, la manutenzione del verde e le spese vive saranno a nostro carico. In questo modo, abbiamo sollevato il Comune di Barletta da un grosso esborso economico, riqualificando una struttura in disuso».
Quali sono le novità di questo centro sportivo?
«Oltre al campo da calcio, che entrerà in funzione tra una settimana, è prevista la costruzione di una palestra, uno spazio giochi per bambini, bar,un'area custodita per i cani (dog - sitting). Abbiamo dovuto eliminare la pista di pattinaggio, che non ha avuto successo. Inoltre, abbiamo in progetto la costruzione di una piscina. La progettazione sarà sottoposta agli organi competenti, speriamo abbia buon esito».
Come hanno reagito gli abitanti della zona?
«Sono rimasto stupito la prima sera, durante la prova luci dell'illuminazione della struttura. Alcune donne, si sono affacciate sui balconi dei palazzi e hanno manifestato il proprio entusiasmo per il ritorno della luce. Questa zona era al buio, la struttura era divenuta luogo di ritrovo di brutta gente, era pericoloso anche affacciarsi al balcone».
Quali sono le finalità di questo progetto di recupero?
«Vogliamo recuperare la periferia e fare incontrare la gente. I ragazzi e i bambini dovrebbero stare meno al computer e incontrarsi. Ho ideato questo centro sportivo anche per fare socializzare la gente. Per iniziare, questa estate, la struttura ospiterà due sagre, manifestazioni teatrali e musicali. Inoltre, vorremmo ospitare un mercato domenicale di collezionismo e antiquariato».
Avete avuto il sostegno morale di associazioni per il recupero della periferia?
«Nessuno ci ha sostenuto moralmente. La tenacia ci ha sostenuti».