Vino di Troia nella Bat, meglio la vinificazione naturale

Resi noti i risultati di uno studio finanziato dalla Provincia di Bari. La viticoltura tra i temi di discussione alla Fiera del Levante

mercoledì 22 settembre 2010
A cura di Nicola Ricchitelli
Meglio la vinificazione naturale anziché quella artificiale: a dirlo è uno studio condotto da un progetto di ricerca finanziato qualche tempo fa dalla Provincia di Bari.

I risultati sono stati illustrati qualche giorno fa, in occasione della chiusura della Fiera del Levante nel padiglione della Provincia di Barletta-Andria-Trani, territorio tra l'altro dove si sta concentrando la coltura vinicola del vitigno in questione.

Insomma un ritorno alle origini, motivato dal fatto che, puntando su una scelta di questo tipo, si ottiene un prodotto naturale privo di prodotti chimici, così come afferma Raffaele Lovino, dirigente della Cantina Sperimentale di Barletta: «Il nostro obiettivo è quello di esplorare, recuperare e salvaguardare la variabilità genetica del "Nero di Troia", affidandoci ai metodi di vinificazione tradizionali. Abbiamo infatti verificato che la vinificazione tradizionale evita la produzione di sostanze solforose e permette una migliore stabilizzazione del gusto e del colore del vino rosso, dato che consente l'estrazione di sostanze pregiate dalla buccia dell'uva. Il risultato? Vino di qualità, come è avvenuto con la vendemmia 2009».

Sulla stessa lunghezza d'onda le dichiarazioni di Domenico Campana, assessore della provincia BT alle politiche agricole e forestali, che parla della strada intrapresa dalla nuova provincia pugliese, approntata sulla valorizzazione in proprio della produzione vinicola locale, scommettendo quindi sul "Nero di Troia": «Siamo orientati a un nuovo rapporto lavorativo sinergico tra imprese, enti locali ed enti di ricerca per il rilancio della vitivinicoltura. Intendiamo far conoscere il nostro territorio, producendo un vino che non sia più "da taglio", come è successo in passato, per arricchire e migliorare altre produzioni vitivinicole italiane. Un vino strutturato che possa competere sul mercato: per questo ci stiamo attrezzando con nuove iniziative commerciali e di marketing».