Vicenda Lidl, il Comune di Barletta ritira in autotutela il permesso di costruire
Con la società era in corso una trattativa di perequazione
martedì 6 luglio 2021
9.36
«Il permesso di costruire in sanatoria appare essere stato rilasciato sulla base di false rappresentazioni dei fatti». È quanto emergerebbe dall'approfondimento istruttorio condotto dal dirigente comunale Michele Saglioni sugli atti che hanno portato all'avvio dei lavori per la costruzione di un supermercato ai piedi del castello di Barletta.
Il sindaco Cosimo Cannito ne ha informato la Procura della Repubblica di Trani con una lettera in cui comunica l'avvio dell'annullamento in autotutela del permesso di costruire. «Sarà mia premura comunicarLe – scrive Cannito al procuratore Renato Nitti – gli esiti del procedimento che verrà concluso nel termine di trenta giorni dalla ricezione della relativa comunicazione».
La strada dell'autotutela era quella già auspicata all'indomani del parere reso dell'avvocatura comunale. Il solo interesse pubblico di quell'area, infatti, sarebbe stato sufficiente ad agire in tal senso. Ma adesso, all'interesse pubblico si aggiungerebbero "false rappresentazioni dei fatti".
Il riferimento, come sollevato anche nel corso dell'ultima seduta del consiglio comunale, sarebbe al fatto che gli edifici su cui fu chiesto il condono edilizio (concesso nel 2005) sarebbero stati costruiti dopo il 1° ottobre 1983 e quindi non sanabili secondo la legge in materia n. 47 del 1985. A gettare ombra sarebbe il materiale fotografico allegato alla richiesta di condono.
In attesa di sviluppi, bisognerà capire in che direzione andrà la trattativa di perequazione avviata con la società Lidl. All'azienda, infatti, era stato proposto un terreno alternativo per la realizzazione del supermercato in zona Barberini. L'azione di autotutela però potrebbe cambiare le cose.
Il sindaco Cosimo Cannito ne ha informato la Procura della Repubblica di Trani con una lettera in cui comunica l'avvio dell'annullamento in autotutela del permesso di costruire. «Sarà mia premura comunicarLe – scrive Cannito al procuratore Renato Nitti – gli esiti del procedimento che verrà concluso nel termine di trenta giorni dalla ricezione della relativa comunicazione».
La strada dell'autotutela era quella già auspicata all'indomani del parere reso dell'avvocatura comunale. Il solo interesse pubblico di quell'area, infatti, sarebbe stato sufficiente ad agire in tal senso. Ma adesso, all'interesse pubblico si aggiungerebbero "false rappresentazioni dei fatti".
Il riferimento, come sollevato anche nel corso dell'ultima seduta del consiglio comunale, sarebbe al fatto che gli edifici su cui fu chiesto il condono edilizio (concesso nel 2005) sarebbero stati costruiti dopo il 1° ottobre 1983 e quindi non sanabili secondo la legge in materia n. 47 del 1985. A gettare ombra sarebbe il materiale fotografico allegato alla richiesta di condono.
In attesa di sviluppi, bisognerà capire in che direzione andrà la trattativa di perequazione avviata con la società Lidl. All'azienda, infatti, era stato proposto un terreno alternativo per la realizzazione del supermercato in zona Barberini. L'azione di autotutela però potrebbe cambiare le cose.