Via Vittorio Veneto, «città più unita ma recisa ancora in più punti»

Il Costituendo Comitato Cappuccini evidenzia la necessità di interventi urgenti

martedì 2 luglio 2024 20.02
«La riapertura di Via Vittorio Veneto con la contestuale possibilità per la cittadinanza di fruire di un unico percorso pedonale che da Viale Marconi conduce a Piazza Conteduca attraversando in continuo la ex-Distilleria e il sottopasso Ferroviario, è una di quelle buone notizie che aspettavamo da tempo ma che non ci deve distrarre da un contesto su cui c'è ancora tanto da lavorare e su cui occorre tenere sempre alta l'attenzione». Scrivono così in una nota i referenti del Costituendo Comitato Cappuccini.

«Va dato atto che l'apertura odierna, in presenza di cantiere attivo (da ultimare rampa disabili e ascensore, speriamo nei tempi previsti), risponde alle necessità di mobilità e spostamento di tanti cittadini, soprattutto quelli che preferiscono non usare l'auto per andare e venire dal centro verso i quartieri oltre-ferrovia, in cui, vogliamo ricordare, vivono i 2/3 della popolazione.

Il nuovo intervento, seppur ancora parziale, unisce di fatto, come una chiusura lampo, due lembi di città che comunque risultano ad oggi ancora recisi in più punti.

Ci riferiamo:
- al collegamento nuova rotatoria di Via Andria con Via Vittorio Veneto (ancora in completamento),
- ai lavori di manutenzione del sottopasso di collegamento di Viale Marconi con Via Imbriani (anche questi tempi di realizzazione allungatisi a dismisura)
- al potenziamento dell'illuminazione, pulizia e decoro di Via Reichlin -alla riapertura di Via Galvani
- ad una illuminazione più adeguata su Via Leonardo Da Vinci dove gli attuali punti luce sono completamente coperti dalle chiome degli alberi
- alla sistemazione del marciapiede di Viale Marconi (lato GOS) impraticabile per le ridotte dimensioni e deterioramento e comunque obbligatorio e necessario alla sicurezza pedonale vista la presenza di noto cantiere edile sul fronte opposto.

Questi sono solo alcuni degli interventi più urgenti, peraltro di semplice e poco onerosa attuazione che potrebbero migliorare, e non di poco, la mobilità pedonale in piena sicurezza, riducendo anche il flusso di veicoli che costantemente si riversa in Centro dalle uniche porte d'accesso del sottopasso di Via Alvisi (anche qui si potrebbero ripensare i marciapiedi in funzione ciclo/pedonale non promiscua) e del cavalcavia di Via Imbriani.

Per ora, per senso di partecipazione costruttiva, prendiamo atto con favore della nuova apertura e ci auguriamo che possa essere preludio per una serie di interventi migliorativi della qualità della vita del nostro quartiere e dell'intera città».