Via Mura San Cataldo: movida vs monnezza
La veste pomeridiana dell’epicentro estivo della sera barlettana
lunedì 14 luglio 2014
14.22
Via Mura San Cataldo ha le sembianze della casa del Dr. Jekyll, con doppio ingresso: uno diretto, sopraffollato e luminoso, con tavolini allestiti, cocktail colorati, cibi inebrianti e gente divertita; l'altro è buio, spoglio e frequentato da immondizia furbamente abbandonata dietro un'auto parcheggiata o accanto alla campana verde del vetro.
Quel Viale negletto, che collega Piazza Castello con Piazza Marina, d'estate non è più neanche un passaggio a causa di orde di ragazzi che occupano il marciapiede con le loro pose regie da corona. Una sosta pedonale soffocante, al punto da proibire il transito di chi passeggia. A prova di claustrofobia sono entrambi i marciapiedi, al punto che molti pedoni camminano sulla carreggiata. Perché non chiudere al traffico questa zona almeno il sabato e la domenica? E' la domanda dei molti che trovano inconciliabile il traffico pedonale con quello automobilistico. Il contraddittorio si apre se si pensa che trovare parcheggio a Barletta è un'odissea e che il barlettano medio, pur essendo residente di centro, non pensa affatto all'uso dei suoi piedi per raggiungere i luoghi più gettonati della sua città.
Sono vecchie storie, alle quali si aggiunge quella di più recente memoria. "Ci tolgono i bidoni? Lì metteremo i cartoni", avranno pensato i depositari dei rifiuti da noi immortalati in un pomeriggio di luglio. Carta, secco, plastica tutti insieme come una volta, sotto il tetto di mamma vetro. Una riunione, nel centro storico, dovuta all'esperimento di raccolta porta a porta, che non manca di falle gestionali e isterie cittadine. Un posto strategico per l'abbandono dei rifiuti, giusto per non perdere la nomination all'inciviltà e per esportarla anche nel paese del turista che ci ha dato fiducia. D'altronde, questo non è che l'ingresso remoto di Mr. Hyde, i rifiuti possono continuare a giocare a nascondino.
Quel Viale negletto, che collega Piazza Castello con Piazza Marina, d'estate non è più neanche un passaggio a causa di orde di ragazzi che occupano il marciapiede con le loro pose regie da corona. Una sosta pedonale soffocante, al punto da proibire il transito di chi passeggia. A prova di claustrofobia sono entrambi i marciapiedi, al punto che molti pedoni camminano sulla carreggiata. Perché non chiudere al traffico questa zona almeno il sabato e la domenica? E' la domanda dei molti che trovano inconciliabile il traffico pedonale con quello automobilistico. Il contraddittorio si apre se si pensa che trovare parcheggio a Barletta è un'odissea e che il barlettano medio, pur essendo residente di centro, non pensa affatto all'uso dei suoi piedi per raggiungere i luoghi più gettonati della sua città.
Sono vecchie storie, alle quali si aggiunge quella di più recente memoria. "Ci tolgono i bidoni? Lì metteremo i cartoni", avranno pensato i depositari dei rifiuti da noi immortalati in un pomeriggio di luglio. Carta, secco, plastica tutti insieme come una volta, sotto il tetto di mamma vetro. Una riunione, nel centro storico, dovuta all'esperimento di raccolta porta a porta, che non manca di falle gestionali e isterie cittadine. Un posto strategico per l'abbandono dei rifiuti, giusto per non perdere la nomination all'inciviltà e per esportarla anche nel paese del turista che ci ha dato fiducia. D'altronde, questo non è che l'ingresso remoto di Mr. Hyde, i rifiuti possono continuare a giocare a nascondino.