Via Milazzo, fanno un buco dal palazzo accanto e incendiano un'autoscuola
Tutto distrutto! Intervengono Vigili del fuoco e Polizia
venerdì 21 febbraio 2014
13.10
Non è la più bella sorpresa di sempre, per un imprenditore, essere svegliato nel cuore della notte dalla notizia che la sua impresa è stata dolosamente incendiata. Non è il solo in questa città ormai sotto assedio: la crisi, un rinnovato lassismo politico verso questo problema, i pochi mezzi delle forze dell'ordine (che fanno miracoli, a quanto osserviamo), la rassegnazione di tutti. Barletta si sta muovendo attraverso le cronache come un lento ed agonizzante pachiderma.
Stanotte è la centralissima via Milazzo a rendersi conto dell'acre odore di bruciato che tutt'ora si spande in tutto il circondario. Al civico 8, sede di una bella attività, "Autoscuola Max" lo spettacolo è disarmante: vetri divelti dall'intervento dei vigili del fuoco mostrano quasi una scena di guerra: tutto l'interno bruciato, le plastiche fuse di suppellettili e componenti di computer, i mobili distrutti e lo sfacelo tipico di un luogo che subisce una vigliacca violazione.
L'intervento della Polizia Scientifica cerca motivazioni e moventi, ma è lampante anche ad occhi profani la dinamica: dal vicino stabile, completamente sfitto e con cartelli recanti la scritta "affittasi", al numero civico 6 attraverso il portone sono penetrati un numero imprecisato di malviventi.
Il tutto è accaduto nella notte, questo gruppo è riuscito a forare il muro divisorio in tufo, in basso all'altezza dei piedi. Il materiale di cui la stessa parete è composta, ha permesso di raggiungere l'altro lato senza eccessivo lavoro. All'interno di questo foro del diametro di 2-3 centimetri, è stato versato del liquido infiammabile (inequivocabile l'odore sentito dai nostri inviati) e con una miccia improvvisata fatta di pezze di tessuto è stato dato fuoco la cui azione ha completamente devastato l'altro lato.
Scoramento, ma anche tanta combattività del titolare Massimo Evangelista che invoca la solidarietà della comunità e della città. Lui, di Bisceglie, è qui a Barletta da 11 anni e ha sempre lavorato nello stesso campo. «Mi vogliono tutti bene, qui mi conoscono, sanno come lavoro». E' la seconda volta che questo vivace imprenditore riceve questo "trattamento", ad agosto scorso successe una cosa analoga e non si sono mai trovati i colpevoli.
Fa eco - dobbiamo dirlo - al vigore di Evangelista, la rassegnazione dei passanti meno curiosi del solito. Forse proprio questa maledetta sopportazione sta avvelenando la nostra città, accanto alla criminalità non più emergente ma emersa. A chi riusciremo a dare colpe questa volta?
Stanotte è la centralissima via Milazzo a rendersi conto dell'acre odore di bruciato che tutt'ora si spande in tutto il circondario. Al civico 8, sede di una bella attività, "Autoscuola Max" lo spettacolo è disarmante: vetri divelti dall'intervento dei vigili del fuoco mostrano quasi una scena di guerra: tutto l'interno bruciato, le plastiche fuse di suppellettili e componenti di computer, i mobili distrutti e lo sfacelo tipico di un luogo che subisce una vigliacca violazione.
L'intervento della Polizia Scientifica cerca motivazioni e moventi, ma è lampante anche ad occhi profani la dinamica: dal vicino stabile, completamente sfitto e con cartelli recanti la scritta "affittasi", al numero civico 6 attraverso il portone sono penetrati un numero imprecisato di malviventi.
Il tutto è accaduto nella notte, questo gruppo è riuscito a forare il muro divisorio in tufo, in basso all'altezza dei piedi. Il materiale di cui la stessa parete è composta, ha permesso di raggiungere l'altro lato senza eccessivo lavoro. All'interno di questo foro del diametro di 2-3 centimetri, è stato versato del liquido infiammabile (inequivocabile l'odore sentito dai nostri inviati) e con una miccia improvvisata fatta di pezze di tessuto è stato dato fuoco la cui azione ha completamente devastato l'altro lato.
Scoramento, ma anche tanta combattività del titolare Massimo Evangelista che invoca la solidarietà della comunità e della città. Lui, di Bisceglie, è qui a Barletta da 11 anni e ha sempre lavorato nello stesso campo. «Mi vogliono tutti bene, qui mi conoscono, sanno come lavoro». E' la seconda volta che questo vivace imprenditore riceve questo "trattamento", ad agosto scorso successe una cosa analoga e non si sono mai trovati i colpevoli.
Fa eco - dobbiamo dirlo - al vigore di Evangelista, la rassegnazione dei passanti meno curiosi del solito. Forse proprio questa maledetta sopportazione sta avvelenando la nostra città, accanto alla criminalità non più emergente ma emersa. A chi riusciremo a dare colpe questa volta?