Via Galvani: la zona hard di una Barletta abbandonata
Non c'é quiete per chi si muove a piedi
sabato 15 febbraio 2014
10.38
Abitate nella fatidica 167, scendete dal treno e dovete tornare a casa; piove, non siete automuniti e nessuno si azzarda a venire a prendervi all'altrettanto fatidica porticina della stazione. Quando piove e tira vento a Via Vittorio Veneto devi stare attento: automobili ferme in doppia fila, pedoni fantasma che attraversano quella pseudo strada con un occhio al marciapiede fatto di radici di alberi e l'altro alle macchine che sfrecciano. Meglio andare a piedi, almeno non rischiamo incidenti o investimenti. Certo, non rischiamo di commettere, ma rischiamo di subire. Rischiamo di essere spettatori mortificati della negletta Via Galvani.
Per ragioni di rendimento, abbiamo dovuto fotografare la situazione in una mattina illuminata da un timido sole; la resa in alta definizione la potreste avere con i vostri occhi, se solo vi trovaste ad attraversare la via tra Via V.Veneto e Viale Marconi quando è sera inoltrata. Uno spazio chiuso tra una porticina e una congiunzione stradale preziosa: Via Galvani è indispensabile per chi si muove a piedi tra periferia e centro. Un collegamento fondamentale e imprescindibile per chi gira la città in tempi brevi. Peccato che tutta questa gente che ama passeggiare, non inquinare e godere degli angoli più nascosti di Barletta deve fare i conti con il degrado e l'abbandono di certi luoghi.
E' hard sistemare la zona dell'ex distilleria, è hard attraversare Via Galvani senza esser presi da un senso di pericolo, sono hard i passatempi che in quella stessa via trovano lo spazio ideale per esprimersi. Una zona sicura per chi ha bisogno di nascondersi, una zona insicura per chi ha bisogno di denunciare. Quando, in occasione dell'inaugurazione della tratta nordbarese Barletta-Aeroporto di Bari, Barlettalife chiese al sindaco Cascella se ci fossero progetti per rimettere in sesto la zona periferica antistante la linea Bari-Nord in vista di una maggiore utenza, la vaga risposta non fu dettata da una piena consapevolezza del problema. Bisogna girare, osservare. I barlettani lo fanno e s'indignano. I governanti preferiscono risparmiarsi la vergogna.
Per ragioni di rendimento, abbiamo dovuto fotografare la situazione in una mattina illuminata da un timido sole; la resa in alta definizione la potreste avere con i vostri occhi, se solo vi trovaste ad attraversare la via tra Via V.Veneto e Viale Marconi quando è sera inoltrata. Uno spazio chiuso tra una porticina e una congiunzione stradale preziosa: Via Galvani è indispensabile per chi si muove a piedi tra periferia e centro. Un collegamento fondamentale e imprescindibile per chi gira la città in tempi brevi. Peccato che tutta questa gente che ama passeggiare, non inquinare e godere degli angoli più nascosti di Barletta deve fare i conti con il degrado e l'abbandono di certi luoghi.
E' hard sistemare la zona dell'ex distilleria, è hard attraversare Via Galvani senza esser presi da un senso di pericolo, sono hard i passatempi che in quella stessa via trovano lo spazio ideale per esprimersi. Una zona sicura per chi ha bisogno di nascondersi, una zona insicura per chi ha bisogno di denunciare. Quando, in occasione dell'inaugurazione della tratta nordbarese Barletta-Aeroporto di Bari, Barlettalife chiese al sindaco Cascella se ci fossero progetti per rimettere in sesto la zona periferica antistante la linea Bari-Nord in vista di una maggiore utenza, la vaga risposta non fu dettata da una piena consapevolezza del problema. Bisogna girare, osservare. I barlettani lo fanno e s'indignano. I governanti preferiscono risparmiarsi la vergogna.