Via Cesare Dante Cioce, "no man’s land"
Barletta e le sue strade: mai stato amore
martedì 17 marzo 2015
11.03
Va per default pensare alla 167 come il luogo dei non-luoghi, dello sciacallaggio edilizio e dello sfogo palazzinaro, ma non sono le altezze le protagoniste di questo report. Basta camminare per accorgersi che ciò che vien fatto per i piedi è fatto anche con i piedi. Via Cesare Dante Cioce, il raccordo tra i quartieri "Patalini" e "Barberini", è stata asfaltata poco più di quattro anni fa e oggi si trova nello stato in cui si trova la strada di una città rasa al suolo. Buche, pozzanghere, fanghiglia, varchi aperti sul manto stradale e adibiti a pattumiera contingente.
Ma la particolarità di questa carreggiata è che ha tutto il marciume isolato, in uno spazio adiacente alle corsie, così che nessuno possa lamentarsene. Già, perché chi è quel pazzo che si fa pedone in periferia? Chi osa camminare tra queste strade morbide di fango e tortuose per il bitume mal messo? E invece, proprio all'angolo di questa novella e negletta Via, c'è il plesso comprensivo del 6° circolo didattico di Barletta, che prende il nome dell'omonima Via Padre Raffele Di Bari. E' scuola dell'infanzia e scuola primaria, frequentata da gente "adulta", che non si inoltrerebbe mai in un saliscendi a prova di distorsioni alle caviglie. E chi sarà mai la compagna di banco di Via Cioce? La tristemente celebre Via Romanelli, famosa per l'accoglienza invernale che fa sentire tutti residenti in un quartiere siriano sotto bombardamento.
Tuttavia, c'è poco da ironizzare quando in periferia si respira la volontà dei commercianti di dar manforte alla vivacità dei quartieri: si stanno aprendo pizzerie, bar, attività commerciali di ogni genere. Locali che hanno capito l'importanza odierna del buon cibo, delle materie prime e della gentilezza e che devono lavorare il doppio per "farsi un nome" nel numero elettorale della 167.
Ma la particolarità di questa carreggiata è che ha tutto il marciume isolato, in uno spazio adiacente alle corsie, così che nessuno possa lamentarsene. Già, perché chi è quel pazzo che si fa pedone in periferia? Chi osa camminare tra queste strade morbide di fango e tortuose per il bitume mal messo? E invece, proprio all'angolo di questa novella e negletta Via, c'è il plesso comprensivo del 6° circolo didattico di Barletta, che prende il nome dell'omonima Via Padre Raffele Di Bari. E' scuola dell'infanzia e scuola primaria, frequentata da gente "adulta", che non si inoltrerebbe mai in un saliscendi a prova di distorsioni alle caviglie. E chi sarà mai la compagna di banco di Via Cioce? La tristemente celebre Via Romanelli, famosa per l'accoglienza invernale che fa sentire tutti residenti in un quartiere siriano sotto bombardamento.
Tuttavia, c'è poco da ironizzare quando in periferia si respira la volontà dei commercianti di dar manforte alla vivacità dei quartieri: si stanno aprendo pizzerie, bar, attività commerciali di ogni genere. Locali che hanno capito l'importanza odierna del buon cibo, delle materie prime e della gentilezza e che devono lavorare il doppio per "farsi un nome" nel numero elettorale della 167.