Verso il Piano Comunale delle Coste, prospettive e confronti a Barletta
Archiviata l’intensa due giorni di fase partecipativa con cittadini, associazioni e stabilimenti balneari
Nelle giornate di lunedì e martedì si è svolto il doppio appuntamento all'interno del Future Center: si tratta di una fase partecipativa aperta a un pubblico variegato di stakeholders voluta e promossa dall'amministrazione comunale in aggiunta al normale iter procedurale che vedrà nei tempi previsti la possibilità di interventi da parte della cittadinanza. In questo modo, i progettisti hanno avuto la possibilità di acquisire in una fase anticipata osservazioni da parte dei cittadini e dei vari portatori di interesse, a beneficio della partecipazione attiva su questo documento strategico per lo sviluppo produttivo e turistico dell'area costiera di Barletta.
«È una prima fase di calibrazione del piano e delle sue funzioni, anche in base alle indicazioni dei partecipanti» ha spiegato il progettista del PCC, architetto Nicola Fuzio. Sono intervenuti anche il sindaco di Barletta Cosimo Cannito, il consigliere comunale delegato all'Urbanistica Gennaro Cefola, il dirigente di settore ing. Francesco Lomoro, e l'architetto Michele Fiorella, responsabile dell'Ufficio Piani e Programmi del Comune di Barletta.
La prima giornata è stata dedicata agli operatori del settore balneare e ai vari ordini professionali per un confronto di natura più tecnica. Nel secondo incontro di ieri, il dibattito è stato aperto ai cittadini e alle associazioni, con la presenza di rappresentanti del settore ambientalista e della ricettività.
Un confronto aperto: deciderà infine il consiglio comunale
Il sentiero parte da lontano: era il 2009 quando il Piano Regionale delle Coste della Puglia fu adottato dalla Giunta Regionale. La progettazione per la nostra città ha subito alterne sorti e varie modificazioni attraverso l'amministrazione Cascella e il periodo di commissariamento prefettizio. Adesso si corre per definire gli aspetti salienti e giungere all'approvazione, calibrandola in modo "sartoriale" sulla realtà della nostra città.Dopo la definizione, la bozza dovrà essere approvata dalla giunta regionale: passerà il vaglio di tutte le necessarie autorizzazioni ambientali poi un ennesimo passaggio in Regione e infine in consiglio comunale, fino all'approvazione definitiva.
I confronti costruttivi con i cittadini e con gli stakeholders sono stati preziosi per esplicare i contenuti del piano e fornire chiarimenti sulle modalità che andranno a disciplinare la fascia costiera, come ad esempio gli spazi a disposizione degli stabilimenti balneari e i varchi di accesso libero alla spiaggia, in ottica di tutela della costa ma anche di sicurezza.
La ridefinizione della dividente demaniale
Ragionando sullo sviluppo possibile della costa barlettana, con un occhio di riguardo alla tutela dell'ecosistema, si innesta il tema della definizione della dividente demaniale, ossia quella linea che separa i beni del demanio marittimo dai beni censiti dal Catasto terreni e urbano.Sul tema ha fornito un proprio approfondimento il professore Ruggiero Dellisanti, geologo, che da anni monitora la questione dell'erosione delle coste. «Lo sviluppo della costa di Barletta – spiega - complessivamente si estende per oltre 20 km, mentre la lunghezza della linea di costa che sottende il demanio marittimo è estesa per 11,5 km tra la foce del fiume Ofanto e Ariscianne. Sono escluse dal calcolo le aree del bacino portuale, le aree protette, del poligono di militare e al netto della fascia con profondità inferiore ai 15 metri. La linea di costa utile e balneabile, nel quale si sviluppa il PCC, è ulteriormente ridotta a soli 6,7 Km. La differenza di 4,8 km, in meno di costa utile e balneabile, è dovuta all'assenza della fascia demaniale, individuata dalla dividente.
La dividente demaniale, individuata originariamente nel 1944, oggi si presenta per ampi tratti coincidente con la battigia o in mare aperto, determinando in tal modo una corposa riduzione dello spazio pubblico sul quale poter progettare lo sviluppo turistico ed economico della città».
Sorge dunque la questione di poter attenzionare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – autorità competente per una possibile ridefinizione delle aree – la situazione specifica di Barletta.
Come si legge nella relazione del PCC:
«Le vaste superfici demaniali mancanti – aggiunge il geologo Dellisanti - potrebbero, ad esempio, consentire la rinaturalizzazione del paesaggio retrodunale del relativo tratto di spiaggia, oggi fortemente compromesso, con il miglioramento del contesto ambientale e paesaggistico dell'intera costa contribuendo al suo sviluppo e rilancio economico. È auspicabile dunque che l'attuale Amministrazione possa procedere in tempi brevi alla richiesta presso il MIITT di una nuova dividente demaniale in modo da procedere ad una ridefinizione del Piano Comunale della Costa in grado di garantire una gestione integrata per uno sviluppo organico della costa di Barletta»."La possibilità di incrementare il demanio marittimo mediante la ridefinizione della dividente demaniale è affidata per competenza al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti a cui è affidata l'attività dominicale relativa al demanio marittimo. A tal fine il ruolo dell'Amministrazione Comunale è quindi significativamente limitato alla sola possibilità di segnalazione motivata al MIITT di aggiornamento della dividente demaniale; in tal caso la richiesta sarebbe motivata, prima ancora che da ragioni di opportunità economica, dalla necessità di garantire tutela e salvaguardia ambientale ad un ecosistema al tempo fragile e complesso quanto quello costiero e che, nella fattispecie del territorio di Barletta, comprende tra le aree a maggiore criticità da erosione le aree sottoposte a tutela del Parco Regionale dell'Ofanto, e le aree umide in località Ariscianne-Belvedere".
Come presentare proposte
L'amministrazione comunale informa che è possibile presentare contributi e proposte, in relazione al redigendo Piano Comunale delle Coste, utilizzando questo modello:I contributi dovranno essere inoltrati esclusivamente al seguente indirizzo pec: sportellounicoedilizia@cert.comune.barletta.bt.it e riportare nell'oggetto la dicitura: "CONTRIBUTO PIANO COMUNALE DELLE COSTE" allegando il documento di riconoscimento.
I contributi e/o proposte dovranno pervenire inderogabilmente entro il 31 maggio 2024. Gli elaborati del Piano, di cui alla Determina Dirigenziale R.G. n.505 del 27.03.2024, sono visionabili e scaricabili sul sito del Comune.