Veronica Inglese torna con i colori della città di Barletta
«Tornare a 32 anni a poter vestire i colori della mia città è per me un grande obiettivo. È un onore e un ritorno»
mercoledì 1 febbraio 2023
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Veronica Inglese annuncia il suo ritorno in pista con i colori della città natale Barletta, grazie a G.S. AVIS Barletta. Così, la campionessa italiana per ben 12 volte e vicecampionessa europea olimpica dà il via al progetto. Il passaggio di staffetta tra Mennea a Inglese sembra quasi naturale per bravura e impegno, collezionando il primato di unica professionista barlettana ad aver partecipato alle Olimpiadi di Atletica Leggera.
«Essere circondata da persone che credono in me è stato fondamentale sin da quando ero piccola. Credere in se stessi è tutta una questione di essere educati a farlo, accettando i risultati negativi senza lasciarsi abbattere. Questo è stato un passaggio fondamentale che ha reso possibile il mio sogno dell'atletica. I miei genitori, il mio compagno, il mio allenatore, il mio team sono le persone di cui parlo.
Dopo le Olimpiadi del 2016 ho avuto un lungo periodo di infortunio da cui sono venuta fuori, ma è stato in quel momento che molta gente ha smesso di credere in me.
Vestire i colori della città di Barletta è un sogno. Ho iniziato qui la mia carriera e dopo i quindici anni ho dovuto cercare un'altra società fuori dalla Puglia che mi supportasse per raggiungere gli obiettivi prefissati. È pur sempre un dispiacere allontanarti dalla tua città perché corri con i colori di un paese che non è il tuo. Tuttavia, il soprannome "la barlettana" mi ha sempre seguito, sulla scia della nomea di Mennea e io l'ho sempre accolto con orgoglio. Tornare a 32 anni a poter vestire i colori della mia città con il nome di Barletta è per me un grande obiettivo. È un onore e un ritorno».
Il sogno dell'atleta è stato possibile grazie ad AVIS Barletta, al presidente Gioacchino Dagnello, il suo direttivo e le aziende del territorio che sostengono questo progetto, tanto da arrivare nella serie A delle società sportive di atletica.
«Lo vedo come un sogno condiviso, quello di non disperdere i talenti del territorio».
«Essere circondata da persone che credono in me è stato fondamentale sin da quando ero piccola. Credere in se stessi è tutta una questione di essere educati a farlo, accettando i risultati negativi senza lasciarsi abbattere. Questo è stato un passaggio fondamentale che ha reso possibile il mio sogno dell'atletica. I miei genitori, il mio compagno, il mio allenatore, il mio team sono le persone di cui parlo.
Dopo le Olimpiadi del 2016 ho avuto un lungo periodo di infortunio da cui sono venuta fuori, ma è stato in quel momento che molta gente ha smesso di credere in me.
Vestire i colori della città di Barletta è un sogno. Ho iniziato qui la mia carriera e dopo i quindici anni ho dovuto cercare un'altra società fuori dalla Puglia che mi supportasse per raggiungere gli obiettivi prefissati. È pur sempre un dispiacere allontanarti dalla tua città perché corri con i colori di un paese che non è il tuo. Tuttavia, il soprannome "la barlettana" mi ha sempre seguito, sulla scia della nomea di Mennea e io l'ho sempre accolto con orgoglio. Tornare a 32 anni a poter vestire i colori della mia città con il nome di Barletta è per me un grande obiettivo. È un onore e un ritorno».
Il sogno dell'atleta è stato possibile grazie ad AVIS Barletta, al presidente Gioacchino Dagnello, il suo direttivo e le aziende del territorio che sostengono questo progetto, tanto da arrivare nella serie A delle società sportive di atletica.
«Lo vedo come un sogno condiviso, quello di non disperdere i talenti del territorio».