Ventola difende la nomina del portavoce
Una scelta politico-amministrativa che rimane inopportuna. Rinviata la Cabina di Regia per permettere i colloqui tra i comuni
venerdì 7 settembre 2012
Dopo il caso della nomina del portavoce e l'approvazione del piano di comunicazione, abbiamo intervistato il presidente della Bat Francesco Ventola, al termine della tappa barlettana del tour "Agorà", per fare anche un bilancio di questa serie di incontri, arrivata al giro di boa, e parlare dei colloqui in corso, per tentare di dare un futuro a questa provincia. Per favorire questi ultimi, la Cabina di Regia, inizialmente prevista mercoledì, è stata infatti rinviata a data da destinarsi. L'Agorà di Barletta certamente non ha concesso a Ventola momenti di relax: tanti infatti gli interventi critici dei cittadini, molteplici gli stati d'animo che sono emersi. Tra questi ricordiamo la domanda di Domenico Borraccino, nipote ed omomino dello storico esponente politico barlettano, che ha chiesto conto a Ventola della nomina nel suo staff della figlia del sindaco di Corato Perrone, e a cui il presidente ha risposto affermando che ciò è stato soltanto un caso, avvenuto dopo un regolare avviso pubblico.
«Il piano di comunicazione è obbligatorio per legge - ha affermato il presidente della Bat, che ha poi aggiunto - In questo momento abbiamo necessità di comunicare, perché la gente è disinformata. Se non esisterà più la provincia, abbiamo l'obbligo di riferire ai cittadini tutto ciò che abbiamo fatto in concreto». Così sulla nomina del portavoce: «Non potendo assumere, ma potendo prendere solo posizioni di comando (di chi già lavora in altri enti pubblici), ho preferito fare questo percorso. Costa meno della metà un portavoce, che ci serve in questo momento per poter meglio comunicare alla gente - ha aggiunto Ventola - Non possiamo fare procedure concorsuali per assumere personale a tempo indeterminato, possiamo prenderlo in comando o in mobilità». Ma la domanda allora è: potendo quindi solo assumere in comando o in mobilità, perché si è scelto di assumere in comando un portavoce per il presidente e non di assumere in comando un dirigente per il settore Finanziario e Tributi?
Sulle concrete ipotesi per il salvataggio della Bat, siamo riusciti ad entrare nei dettagli dei nomi dei comuni, oggetto dei colloqui in corso in questi giorni. Dopo tante risposte vaghe, un rappresentante istituzionale, in questo caso il presidente della provincia Bat, ha elencato i comuni che potrebbero aderire alla Bat: Gravina, Poggiorsini, Altamura, Corato, Ruvo, Terlizzi, Molfetta, e addirittura Bitonto e Giovinazzo. Ventola ritiene inoltre che emergeranno profili di incostituzionalità nel decreto del Governo, su cui la Consulta si esprimerà il prossimo 6 Novembre, e si dichiara «moderatamente ottimista». Vedremo quel che succederà.
«Il piano di comunicazione è obbligatorio per legge - ha affermato il presidente della Bat, che ha poi aggiunto - In questo momento abbiamo necessità di comunicare, perché la gente è disinformata. Se non esisterà più la provincia, abbiamo l'obbligo di riferire ai cittadini tutto ciò che abbiamo fatto in concreto». Così sulla nomina del portavoce: «Non potendo assumere, ma potendo prendere solo posizioni di comando (di chi già lavora in altri enti pubblici), ho preferito fare questo percorso. Costa meno della metà un portavoce, che ci serve in questo momento per poter meglio comunicare alla gente - ha aggiunto Ventola - Non possiamo fare procedure concorsuali per assumere personale a tempo indeterminato, possiamo prenderlo in comando o in mobilità». Ma la domanda allora è: potendo quindi solo assumere in comando o in mobilità, perché si è scelto di assumere in comando un portavoce per il presidente e non di assumere in comando un dirigente per il settore Finanziario e Tributi?
Sulle concrete ipotesi per il salvataggio della Bat, siamo riusciti ad entrare nei dettagli dei nomi dei comuni, oggetto dei colloqui in corso in questi giorni. Dopo tante risposte vaghe, un rappresentante istituzionale, in questo caso il presidente della provincia Bat, ha elencato i comuni che potrebbero aderire alla Bat: Gravina, Poggiorsini, Altamura, Corato, Ruvo, Terlizzi, Molfetta, e addirittura Bitonto e Giovinazzo. Ventola ritiene inoltre che emergeranno profili di incostituzionalità nel decreto del Governo, su cui la Consulta si esprimerà il prossimo 6 Novembre, e si dichiara «moderatamente ottimista». Vedremo quel che succederà.