«Vendola aiuti gli agricoltori e gli operai dell'Ilva»
L’appello di Peppino Longo, consigliere regionale dell’ Udc. «La situazione è preoccupante»
martedì 25 maggio 2010
Sono tempi duri per gli agricoltori e per gli operai dell'Ilva. Il maltempo, infatti, ha distrutto gran parte della produzione di ciliegie del sud-Est Barese.
Un danno ulteriore per i nostri agricoltori che devono già far fronte a costi elevati, finanziamenti che non arrivano e una concorrenza sleale dei produttori di Paesi esteri. Non si può "restare a guardare" ed è per questi motivi che Peppino Longo lancia il suo appello, dando voce alle difficoltà dei cerasicoltori che devono fare i conti con un anno andato perso. Sono necessari al più presto sopralluoghi per la valutazione dei danni e l'assessore Stefano dovrebbe concludere più velocemente l'iter per la dichiarazione di stato di calamità.
Il consigliere regionale dell'Udc sottolinea, inoltre, la situazione preoccupante dei 200 lavoratori dell'Ilva che saranno costretti alla cassa integrazione straordinaria a causa della chiusura del "Treno nastri 1" appena tre mesi dopo averlo riaperto. Spaventano soprattutto sia l'indeterminatezza della decisione perché l'Ilva, non potendo stabilire gli sviluppi della crisi, non sa stabilire esattamente quanto durerà la cassa integrazione, sia la cassa straordinaria che potrebbe trasformarsi in mobilità. Le conseguenze sul futuro occupazionale su questi e altri lavoratori potrebbero, perciò, essere pesanti.
Si teme, infatti, che gli effetti della crisi possano coinvolgere a breve anche altri reparti. Di fronte a questo scenario è indispensabile la collaborazione della regione.
Un danno ulteriore per i nostri agricoltori che devono già far fronte a costi elevati, finanziamenti che non arrivano e una concorrenza sleale dei produttori di Paesi esteri. Non si può "restare a guardare" ed è per questi motivi che Peppino Longo lancia il suo appello, dando voce alle difficoltà dei cerasicoltori che devono fare i conti con un anno andato perso. Sono necessari al più presto sopralluoghi per la valutazione dei danni e l'assessore Stefano dovrebbe concludere più velocemente l'iter per la dichiarazione di stato di calamità.
Il consigliere regionale dell'Udc sottolinea, inoltre, la situazione preoccupante dei 200 lavoratori dell'Ilva che saranno costretti alla cassa integrazione straordinaria a causa della chiusura del "Treno nastri 1" appena tre mesi dopo averlo riaperto. Spaventano soprattutto sia l'indeterminatezza della decisione perché l'Ilva, non potendo stabilire gli sviluppi della crisi, non sa stabilire esattamente quanto durerà la cassa integrazione, sia la cassa straordinaria che potrebbe trasformarsi in mobilità. Le conseguenze sul futuro occupazionale su questi e altri lavoratori potrebbero, perciò, essere pesanti.
Si teme, infatti, che gli effetti della crisi possano coinvolgere a breve anche altri reparti. Di fronte a questo scenario è indispensabile la collaborazione della regione.