«Università privata nella Bat. Perché non investire in Reddito di Formazione?»

Intervengono i consiglieri comunali di Carmine Doronzo e Mimmo Caporusso. «Quelle risorse dovrebbero essere investite in trasporti ed edilizia scolastica»

giovedì 2 febbraio 2012
Sul nostro portale abbiamo avviato quella che potremmo definire una emancipazione critica sull'adozione sperimentale del reddito di formazione che prospetterebbe beneficio a largo raggio. Proprio la misura numerica benefica del provvedimento ci ha indotti alla rivisitazione del progetto. Ora riceviamo la nota degli estensori che giustificano il proprio lavoro e doverosamente la pubblichiamo.

«La difesa del diritto allo studio e quindi dell'istruzione e dell'università pubblica sono uno dei motivi principali che hanno spinto molti di noi ad avvicinarci all'impegno politico e tra i pilastri fondamentali della nostra azione sul territorio». Scrivono così i consiglieri comunali Carmine Doronzo e Mimmo Caporusso, esponenti in consiglio del partito "Federazione della Sinistra – Sinistra per Barletta". «Lo dimostra l'impegno speso nella proposta e nella successiva messa in pratica, attraverso un bando sperimentale, del Reddito di Formazione, iniziativa politica e sociale basata sul diritto costituzionale e naturale dell'individuo di ricevere un'adeguata istruzione e formazione, atta ad un dignitoso futuro e rapido inserimento nel mondo del lavoro, prescindendo dalle condizioni economiche di partenza. E' dovere di ogni istituzione garantire il diritto naturale all'uguaglianza di tutti i cittadini con particolare attenzione a coloro che, possedendo mezzi limitati, avrebbero altrimenti minor possibilità di evolvere la loro condizione e di trovare una realizzazione personale diversa dal semplice "lavorare per sopravvivere". La barbarie, abbattutasi negli ultimi anni, sull'istruzione e l'università pubblica sembrano essere sintomatiche di un progetto più ampio del semplice ritenere poco utile, ai fini della crescita economica, la cultura in generale, l'istruzione, la ricerca. Ridurre sul lastrico scuole ed università, e costringerle al ricorso a partner privati, significa voler agire sulle menti dei più giovani, controllarle e, se possibile, renderle il meno offensive possibile. Screditare pubblicamente il sistema scolastico ed universitario, anziché lavorare per un ammodernamento dello stesso, e contemporaneamente finanziare istituti scolastici ed università private equivale ad una promozione di queste ultime, promozione che costringe sempre più famiglie ad enormi sacrifici nella speranza di poter offrire ai propri figli un futuro meno precario. Intanto, come logica conseguenza, i prezzi dei libri aumentano, congiuntamente a quello dei trasporti e delle tasse universitarie.

E' in questo contesto che si è arrivati alla formulazione di proposte come quella del Reddito di Formazione, un'idea che si svincola dall'attuale concetto di welfare inteso come sussidio o assistenzialismo e che getta una prima pietra verso una più moderna concezione basata sulla emancipazione sociale ed economica degli individui durante tutti i percorsi formativi.

Pensiamo che tutte le istituzioni, compresa la provincia Bat, potrebbero impegnare in questo modo le proprie risorse pubbliche, inoltre potenziando i trasporti per gli studenti e l'edilizia scolastica, e riteniamo inaccettabile, anacronistico, ideologico, iniquo, in seguito al flop della sponsorizzazione dei banchi di scuola promossa dall'assessore provinciale Camero, finanziare nel nostro territorio un'università privata per pochi.

Per questo manifestiamo tutta la nostra contrarietà al finanziamento della LUM e lo dimostreremo con i fatti, promuovendo in tutta la provincia dei momenti di confronto e dialogo con le associazioni, i sindacati, i movimenti che si battono per la difesa della scuola l'università pubblica, per i diritti degli studenti e di tutti i lavoratori e i precari della scuola».