Una nuova sosta nella processione dei Santi Patroni
Sarà in piazza mons. Damato, davanti alla Prefettura
domenica 9 luglio 2023
11.10
Una nuova sosta, la quinta, della Processione dei Santi Patroni di Barletta, che partirà alle ore 20.00 di questa sera, presieduta dall'Arcivescovo Mons. Leonardo D'Ascenzo, dalla Basilica Santa Maria Maggiore. Di seguito, la dichiarazione di don Claudio Gorgoglione, Cerimoniere Capitolare, sul significato e valore della nuova sosta:
«Quest'anno la Processione dei Santi Patroni di Barletta, oltre alle quattro consuete soste con relativa benedizione ai quartieri cittadini e agli ammalati, vede istituzionalizzata un'ultima sosta in piazza mons. Giuseppe Damato, dinanzi al palazzo della Prefettura della Provincia, laddove si affaccia anche lo storico Palazzo Arcivescovile Nazareno.
Durante quest'ultima sosta, si invocherà l'intercessione della Madonna dello Sterpeto e di San Ruggero su tutte le autorità civili e militari sia civiche che provinciali di Barletta.
Il rito in piazza si concluderà con l'omaggio floreale che il Prefetto unitamente al Sindaco compirà in onore dei santi Protettori.
Questo omaggio che non contravviene alla laicità delle istituzioni, è da intendersi, come avviene in molte città d'Italia, al di là della fede dei singoli, quale attestato di stima per i Patroni che costituiscono un segno identitario per l'intera compagine sociale della città».
«Quest'anno la Processione dei Santi Patroni di Barletta, oltre alle quattro consuete soste con relativa benedizione ai quartieri cittadini e agli ammalati, vede istituzionalizzata un'ultima sosta in piazza mons. Giuseppe Damato, dinanzi al palazzo della Prefettura della Provincia, laddove si affaccia anche lo storico Palazzo Arcivescovile Nazareno.
Durante quest'ultima sosta, si invocherà l'intercessione della Madonna dello Sterpeto e di San Ruggero su tutte le autorità civili e militari sia civiche che provinciali di Barletta.
Il rito in piazza si concluderà con l'omaggio floreale che il Prefetto unitamente al Sindaco compirà in onore dei santi Protettori.
Questo omaggio che non contravviene alla laicità delle istituzioni, è da intendersi, come avviene in molte città d'Italia, al di là della fede dei singoli, quale attestato di stima per i Patroni che costituiscono un segno identitario per l'intera compagine sociale della città».