Una nuova casta? Stipendi più alti per i manager dell'Asl Bat
Fino a 15000 euro. Tutto previsto dalla legge omnibus. Una nuova caccia al tesoro?
martedì 8 giugno 2010
13.02
Foggia inizia, segue l'Asl Bat sempre pronta a raccogliere questo genere di sfide e infine Bari per non essere l'ultima arrivata. Non è una caccia al tesoro, ma potrebbe diventarlo. Al posto del baule di Jean Lafitte e dei relativi e sonanti dobloni un bell'aumento del 25% che con la crisi in atto ci va come il proverbiale cacio sui maccheroni. Infine, dato che la pasta saporita piace un po' a tutti si attende l'arrivo degli altri concorrenti, ovvero le aziende sanitarie pugliesi che prontamente interverranno nella conquista.
Facciamo un po' di conti: I direttori generali andranno così a guadagnare 182mila euro lordi, pari a 15mila mensili per 12 mensilità; gli amministrativi e i sanitari 145mila pari a 12mila al mese sempre per 12 mensilità. In questa maniera l´esborso maggiore per le casse pubbliche sarà di 63mila euro all´anno all´incirca. L'hanno ovviamente deciso loro con una determina aziendale: una parola simpatica che sta per "Facciamo così". Altrettanto ovviamente non è un'atto contra legem bensì motivato da un comma dell'omnibus pubblicato il 2 marzo scorso in Gazzetta ufficiale che prevede appunto l´adeguamento possibile dei manager sanitari sulla base del nuovo contratto nazionale di lavoro.
In Puglia hanno pensato di farlo praticamente tutti i manager, il che rende massimo onore alla coesione di lor signori. I politici, abitualmente avvezzi al "colpo di mano" si sono risentiti (una sorta di lesa maestà da parte dei manager verso i loro maestri? Forse è meglio riderci su ndr) e stanno preparando battaglia. «Ci siamo limitati ad applicare la normativa -risponde il direttore generale della Asl Bat, Rocco Canosa- e faremo lo stesso se dovessero arrivare indicazioni diverse». Sulla stessa linea il direttore generale della Asl di Bari, Nico Pansini: «Abbiamo deciso di adeguarci lo stipendio a quanto prevede la legge -spiega- perché lo ritenevamo giusto. Non vorrei cadere nel qualunquismo, ma io fino a ieri guadagnavo meno rispetto al mio stipendio da primario del Policlinico. Mentre oggi, guidando l´azienda sanitaria più grande d´Italia, il mio stipendio è di duecento euro superiore». La vicenda sicuramente creerà nei prossimi giorni dibattiti politici.
Così come discussioni sta provocando la nuova modalità di scelta dei direttori generali introdotta dall´assessore alla Sanità, Tommaso Fiore. Oggi la Regione ha di fatto azzerato gli attuali vertici, in modo tale tra luglio e settembre di nominare i nuovi vertici che saranno scelti in maniera diversa: si è insediata una commissione di tre esperti che dovrà prima valutare i curriculum degli aspiranti manager, poi fare un colloquio orale e infine stilare una lista di papabili all´interno della quale la politica dovrà scegliere i nuovi manager. Non è affatto escluso, quindi, che alcuni tra gli attuali possano essere riconfermati.
«Quindici uomini, quindici uomini, sulla cassa del morto…..»
Facciamo un po' di conti: I direttori generali andranno così a guadagnare 182mila euro lordi, pari a 15mila mensili per 12 mensilità; gli amministrativi e i sanitari 145mila pari a 12mila al mese sempre per 12 mensilità. In questa maniera l´esborso maggiore per le casse pubbliche sarà di 63mila euro all´anno all´incirca. L'hanno ovviamente deciso loro con una determina aziendale: una parola simpatica che sta per "Facciamo così". Altrettanto ovviamente non è un'atto contra legem bensì motivato da un comma dell'omnibus pubblicato il 2 marzo scorso in Gazzetta ufficiale che prevede appunto l´adeguamento possibile dei manager sanitari sulla base del nuovo contratto nazionale di lavoro.
In Puglia hanno pensato di farlo praticamente tutti i manager, il che rende massimo onore alla coesione di lor signori. I politici, abitualmente avvezzi al "colpo di mano" si sono risentiti (una sorta di lesa maestà da parte dei manager verso i loro maestri? Forse è meglio riderci su ndr) e stanno preparando battaglia. «Ci siamo limitati ad applicare la normativa -risponde il direttore generale della Asl Bat, Rocco Canosa- e faremo lo stesso se dovessero arrivare indicazioni diverse». Sulla stessa linea il direttore generale della Asl di Bari, Nico Pansini: «Abbiamo deciso di adeguarci lo stipendio a quanto prevede la legge -spiega- perché lo ritenevamo giusto. Non vorrei cadere nel qualunquismo, ma io fino a ieri guadagnavo meno rispetto al mio stipendio da primario del Policlinico. Mentre oggi, guidando l´azienda sanitaria più grande d´Italia, il mio stipendio è di duecento euro superiore». La vicenda sicuramente creerà nei prossimi giorni dibattiti politici.
Così come discussioni sta provocando la nuova modalità di scelta dei direttori generali introdotta dall´assessore alla Sanità, Tommaso Fiore. Oggi la Regione ha di fatto azzerato gli attuali vertici, in modo tale tra luglio e settembre di nominare i nuovi vertici che saranno scelti in maniera diversa: si è insediata una commissione di tre esperti che dovrà prima valutare i curriculum degli aspiranti manager, poi fare un colloquio orale e infine stilare una lista di papabili all´interno della quale la politica dovrà scegliere i nuovi manager. Non è affatto escluso, quindi, che alcuni tra gli attuali possano essere riconfermati.
«Quindici uomini, quindici uomini, sulla cassa del morto…..»