Una modella e la malattia, la storia di Renato Brucoli vince il premio "Campione"
Il giornalista di Terlizzi vince per la terza il premio giornalistico indetto dall'Ordine
sabato 16 marzo 2019
Non c'è due senza tre. Il noto adagio popolare trova conferma nella persona del pubblicista terlizzese Renato Brucoli, che si afferma per la terza volta nel prestigioso Premio Giornalista di Puglia "Michele Campione".
Giunto alla XVI edizione, Il Premio viene annualmente assegnato su base regionale ai giornalisti professionisti e pubblicisti autori dei migliori servizi televisivi, online e su carta stampata, pubblicati nel precedente anno solare, selezionati da una qualificata giuria composta dal presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Puglia e dai rappresentanti istituzionali di Regione Puglia, Città metropolitana di Bari, Comune di Bari, Università degli Studi di Bari e Ufficio comunicazioni sociali della diocesi Bari-Bitonto. Brucoli si è aggiudicato la Sezione Internet Cultura/Costume del Premio - edizione 2019 - narrando sul magazine Odysseo la storia della giovane Vincenza Dinoia che, reagendo alla malattia rara, ha sfilato in carrozzina nella prima rassegna di moda inclusiva svoltasi in Puglia.
Nel 2013 il giornalista era risultato vincitore per l'inchiesta sul danno ambientale procurato da una nota fabbrica locale di laterizi, e nel 2015 aveva ricevuto una segnalazione per il servizio sulle prodezze sportive del campione iridato Luca Mazzone, poi oro e argento alle paralimpiadi di Rio. Renato Brucoli è editore e pubblicista. Ha diretto il settimanale d'informazione religiosa della diocesi di Molfetta, è direttore della rivista d'arte Tracce, collabora con il magazine Odysseo e il mensile La Nuova Città, è autore di saggi riferiti a particolari figure del Novecento pugliese.
Una curiosità: il tesserino dell'Ordine gli è stato consegnato nel 2000 proprio da Michele Campione, figura storica del giornalismo pugliese: apprezzato critico d'arte, corrispondente ed editorialista per varie testate a diffusione nazionale, direttore della sede regionale Rai e autore di importanti inchieste televisive sui problemi del Mezzogiorno, alla cui memoria è intitolato anche il Master per la formazione al giornalismo organizzato dall'Ordine professionale in collaborazione con l'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro".
Giunto alla XVI edizione, Il Premio viene annualmente assegnato su base regionale ai giornalisti professionisti e pubblicisti autori dei migliori servizi televisivi, online e su carta stampata, pubblicati nel precedente anno solare, selezionati da una qualificata giuria composta dal presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Puglia e dai rappresentanti istituzionali di Regione Puglia, Città metropolitana di Bari, Comune di Bari, Università degli Studi di Bari e Ufficio comunicazioni sociali della diocesi Bari-Bitonto. Brucoli si è aggiudicato la Sezione Internet Cultura/Costume del Premio - edizione 2019 - narrando sul magazine Odysseo la storia della giovane Vincenza Dinoia che, reagendo alla malattia rara, ha sfilato in carrozzina nella prima rassegna di moda inclusiva svoltasi in Puglia.
Nel 2013 il giornalista era risultato vincitore per l'inchiesta sul danno ambientale procurato da una nota fabbrica locale di laterizi, e nel 2015 aveva ricevuto una segnalazione per il servizio sulle prodezze sportive del campione iridato Luca Mazzone, poi oro e argento alle paralimpiadi di Rio. Renato Brucoli è editore e pubblicista. Ha diretto il settimanale d'informazione religiosa della diocesi di Molfetta, è direttore della rivista d'arte Tracce, collabora con il magazine Odysseo e il mensile La Nuova Città, è autore di saggi riferiti a particolari figure del Novecento pugliese.
Una curiosità: il tesserino dell'Ordine gli è stato consegnato nel 2000 proprio da Michele Campione, figura storica del giornalismo pugliese: apprezzato critico d'arte, corrispondente ed editorialista per varie testate a diffusione nazionale, direttore della sede regionale Rai e autore di importanti inchieste televisive sui problemi del Mezzogiorno, alla cui memoria è intitolato anche il Master per la formazione al giornalismo organizzato dall'Ordine professionale in collaborazione con l'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro".