Una mediateca da 8 milioni di euro salverà Palazzo Bonelli?
Progetto milionario, attesa infinita. La meraviglia architettonica soccombe
giovedì 20 giugno 2013
C'era una volta Palazzo Bonelli, meraviglia di architettura medioevale: riusciremo a consegnarlo intatto e restaurato in futuro? Il tempo e il disinteresse burocratico stanno contribuendo a renderlo un rudere, una delle sue architravi è stata puntellata. Beffardo destino per questo palazzo, dichiarato monumento nazionale nel 1922, acquistato nel 2004 dal Comune di Barletta.
Un bel giorno si decide di trasformarlo in contenitore culturale, ovvero in una mediateca per i cittadini. Cos'è una mediateca? Un luogo di incontro con spazi dedicati alla letture di libri, ascolto di musica, produzione di prodotti multimediali, all'insegna delle più moderne tecnologie. A questo si aggiunga un "urban center", con spazi di informazione sulla storia del territorio, laboratorio di idee, sulla scia dei modelli europei, che piacciono tanto alle amministrazioni dei comuni italiani, ma che rischiano di diventare progetti astratti, ben avviati, ma senza una continuità. Si vorrebbero spendere milioni per una mediateca, ma il progetto originario riguardava unicamente il trasferimento della biblioteca comunale "Loffredo" nel palazzo. Intanto, il budget per l'acquisto dei libri della biblioteca comunale è sempre più risicato. Paradossi italiani.
Lo studio di fattibilità ha stimato che, per recuperare l'immobile e realizzare i progetti suddetti, sono necessari 8 milioni di euro, con un costo di gestione annua di 400mila euro. Il progetto c'è, finora è inattuato. Accontentiamoci di osservare e commentare l'architrave puntellata del Palazzo Bonelli.
Il costo del progetto sarà di 8 milioni di euro. Così saranno ripartiti i lavori:
Lavori
4.225.000,00
Arredi
1.500.000,00
Spese generali
675.000,00
Imprevisti, indagini, ecc.
731.000,00
IVA
869.000
Un bel giorno si decide di trasformarlo in contenitore culturale, ovvero in una mediateca per i cittadini. Cos'è una mediateca? Un luogo di incontro con spazi dedicati alla letture di libri, ascolto di musica, produzione di prodotti multimediali, all'insegna delle più moderne tecnologie. A questo si aggiunga un "urban center", con spazi di informazione sulla storia del territorio, laboratorio di idee, sulla scia dei modelli europei, che piacciono tanto alle amministrazioni dei comuni italiani, ma che rischiano di diventare progetti astratti, ben avviati, ma senza una continuità. Si vorrebbero spendere milioni per una mediateca, ma il progetto originario riguardava unicamente il trasferimento della biblioteca comunale "Loffredo" nel palazzo. Intanto, il budget per l'acquisto dei libri della biblioteca comunale è sempre più risicato. Paradossi italiani.
Lo studio di fattibilità ha stimato che, per recuperare l'immobile e realizzare i progetti suddetti, sono necessari 8 milioni di euro, con un costo di gestione annua di 400mila euro. Il progetto c'è, finora è inattuato. Accontentiamoci di osservare e commentare l'architrave puntellata del Palazzo Bonelli.
Il costo del progetto sarà di 8 milioni di euro. Così saranno ripartiti i lavori:
Lavori
4.225.000,00
Arredi
1.500.000,00
Spese generali
675.000,00
Imprevisti, indagini, ecc.
731.000,00
IVA
869.000
L'origine del Palazzo Bonelli si attribuisce a Guala d' Yserio, che lo commissionò a maestranze locali. Questo signorotto sposò nel 1326 Adoloisia Della Marra e non avendo avuto figli, alla sua morte il palazzo fu ereditato dalla famiglia Della Marra, che ne rimase proprietaria fino al 1600.
Nel 1685 fu acquistato dalla famiglia Bonelli, di origine normanna, stabilitasi a Barletta nel 1100.La famiglia Bonelli ha conservato la proprietà del palazzo fino a quando è stato venduto alla cassa di Risparmio di Puglia. Palazzo Bonelli è stato dichiarato monumento nazionale nel 1922.
Nel 1685 fu acquistato dalla famiglia Bonelli, di origine normanna, stabilitasi a Barletta nel 1100.La famiglia Bonelli ha conservato la proprietà del palazzo fino a quando è stato venduto alla cassa di Risparmio di Puglia. Palazzo Bonelli è stato dichiarato monumento nazionale nel 1922.