«Un Primo Maggio di speranza»: l'augurio del sindaco di Barletta
«Penso a coloro che sono meno tutelati, ai precari, ai lavoratori atipici di ogni genere»
venerdì 1 maggio 2020
15.31
Rimarrà tristemente nella storia la mancata celebrazione della Giornata internazionale dei Lavoratori, in un momento come questo in cui tutti ci stiamo rendendo conto dell'importanza del Lavoro. Penso a coloro che sono meno tutelati, ai precari, ai lavoratori atipici di ogni genere, insomma a tutti quelli che "se lavoro guadagno, se non lavoro niente, nessuna garanzia"; a coloro che sono costretti a lavorare
in nero, agli artigiani e tanti altri.
Ma penso anche a coloro che, a causa di questa epidemia, il lavoro lo hanno già perso o lo perderanno. Poi ci sono quelli che in questo momento, con il loro lavoro, ci stanno facendo andare avanti, gli operatori sanitari, le forze dell'ordine, gli operatori della Bar.s.a. nella nostra città. Voglio ringraziarli tutti per la loro generosità, a nome e per conto dell'intera comunità cittadina. Il loro lavoro è prezioso, indispensabile e li espone a grande pericolo. Senza dimenticare l'importanza degli operatori dell'informazione che in modo corretto stanno informando e formando l'opinione pubblica su quello che sta accadendo. Il Coronavirus sta facendo emergere tutti i nervi scoperti del nostro sistema di vita, sociale, economico, lavorativo e ne dovremo fare tesoro.
É triste, molto triste, non poter celebrare il Primo maggio e tutto quello che rappresenta, le battaglie per la conquista dei diritti fondamentali dei lavoratori e delle lavoratrici, battaglie vinte e battaglie da fare ancora. Ma l'anno prossimo torneremo nelle piazze, intanto dovremo impegnarci per fare maturare un nuovo spirito di solidarietà fra le persone, per sostenere chi, da questa maledetta epidemia, verrà fuori malamente, più povero, più solo e meno tutelato. E poi la speranza, che le cose vadano meglio, con tutta la prudenza che serve.
Questo è il mio augurio, un Primo Maggio di solidarietà e di speranza. Ci ritroveremo uniti nelle nostre piazze fra un anno a celebrare come si deve la Festa dei Lavoratori!
in nero, agli artigiani e tanti altri.
Ma penso anche a coloro che, a causa di questa epidemia, il lavoro lo hanno già perso o lo perderanno. Poi ci sono quelli che in questo momento, con il loro lavoro, ci stanno facendo andare avanti, gli operatori sanitari, le forze dell'ordine, gli operatori della Bar.s.a. nella nostra città. Voglio ringraziarli tutti per la loro generosità, a nome e per conto dell'intera comunità cittadina. Il loro lavoro è prezioso, indispensabile e li espone a grande pericolo. Senza dimenticare l'importanza degli operatori dell'informazione che in modo corretto stanno informando e formando l'opinione pubblica su quello che sta accadendo. Il Coronavirus sta facendo emergere tutti i nervi scoperti del nostro sistema di vita, sociale, economico, lavorativo e ne dovremo fare tesoro.
É triste, molto triste, non poter celebrare il Primo maggio e tutto quello che rappresenta, le battaglie per la conquista dei diritti fondamentali dei lavoratori e delle lavoratrici, battaglie vinte e battaglie da fare ancora. Ma l'anno prossimo torneremo nelle piazze, intanto dovremo impegnarci per fare maturare un nuovo spirito di solidarietà fra le persone, per sostenere chi, da questa maledetta epidemia, verrà fuori malamente, più povero, più solo e meno tutelato. E poi la speranza, che le cose vadano meglio, con tutta la prudenza che serve.
Questo è il mio augurio, un Primo Maggio di solidarietà e di speranza. Ci ritroveremo uniti nelle nostre piazze fra un anno a celebrare come si deve la Festa dei Lavoratori!