"Un mondo a parte", ieri a Barletta Virginia Raffaele e Antonio Albanese

Con gli attori, al Multisala Paolillo, anche il regista Riccardo Milani per una serata tra ilarità e riflessioni

lunedì 8 aprile 2024 12.09
A cura di Sara Fiumefreddo
Divertimento, riflessione e leggerezza: queste le tre parole chiave che hanno animato la serata di ieri al Multisala Paolillo di Barletta, dove ha fatto tappa il tour di Virginia Raffaele, Antonio Albanese e Riccardo Milani per presentare "Un mondo a parte". Il film, distribuito nelle sale cinematografiche dal 28 marzo 2024, è un invito alla tutela dell'identità dei borghi italiani e di quelle istituzioni nelle quali le comunità, da sempre, si ritrovano.

Ieri a Barletta Antonio Albanese Virginia Raffaele e Riccardo Milani
Ieri a Barletta Antonio Albanese Virginia Raffaele e Riccardo Milani
Ieri a Barletta Antonio Albanese Virginia Raffaele e Riccardo Milani
Albanese Raffaele e Milani a Barletta
Ieri a Barletta Antonio Albanese Virginia Raffaele e Riccardo Milani
Ieri a Barletta Antonio Albanese Virginia Raffaele e Riccardo Milani
Ieri a Barletta Antonio Albanese Virginia Raffaele e Riccardo Milani
Ieri a Barletta Antonio Albanese Virginia Raffaele e Riccardo Milani © Sara Fiumefreddo

«È stata una bellissima avventura in una terra che non conoscevo abbastanza - queste le parole di Virginia Raffaele - è la prima volta che lavoro con il maestro Albanese e il maestro Milani».

«In quest'opera Milani affronta argomenti importanti e delicati con garbo e nobile leggerezza - ha affermato Albanese - in più è un'opera dedicata alle famiglie, ai bambini e ai maestri e non c'è niente di più bello».

«Nel film viene dato un segnale molto forte - ha precisato il regista Milani - c'è una possibilità in risposta ai problemi presentati e viene indicata nel corso delle vicende».

Dopo aver espresso calorosi apprezzamenti per l'accoglienza ricevuta in Puglia, specialmente sul versante enogastronomico, i due attori e il regista hanno augurato al pubblico in sala una buona visione, all'insegna della spensieratezza ma anche di spunti da cogliere.

Con un linguaggio fresco, dinamico e coinvolgente, la storia vede come protagonista il maestro Michele Santoro (Antonio Albanese), che si trasferisce a Rupe (nome immaginario del paesino nel cuore del parco Nazionale dell'Abruzzo in cui il film è ambientato) per insegnare in una scuola elementare, la "Cesidio Gentile" detta Jurico (poeta-pastore). Qui si trova a dover crescere una pluriclasse con il supporto instancabile della vicepreside Agnese (Virginia Raffaele), ma anche ad adattarsi allo stile di vita di un borgo di pochi abitanti, spesso freddo e impercorribile a causa della neve.

L'insegnante e la vicepreside affrontano, così, una doppia battaglia, individuale e sociale: la prima per far emergere i propri valori come l'impegno verso il prossimo e la consapevolezza che "anche una sola persona che non si è rassegnata va aiutata"; la seconda per evitare la chiusura del plesso, che rischia di non poter riaprire i battenti a settembre dell'anno successivo per via della mancanza del numero minimo di iscritti. Grazie a una serie di tentativi esilaranti, nei quali talvolta il fine giustifica i mezzi, i due riportano a Rupe l'importanza della difesa dell'educazione e della storia di una comunità, dimostrando che la passione per il proprio lavoro, concepita come una vera e propria missione a servizio della collettività, possa superare qualsiasi ostacolo, persino quelli di carattere burocratico.

Peculiarità della pellicola la presenza di un cast che è composto, prevalentemente, da "non-attori", bensì da gente del posto che ha messo a disposizione il proprio tempo per la buona riuscita dell'opera audiovisiva perchè "la montagna, lo fa".