Un gommone, senza persone a bordo, percorre 15 miglia
Operazione della Guardia Costiera di Barletta. L'equipaggio è stato misteriosamente sbalzato in mare
venerdì 28 maggio 2010
Aveva percorso una quindicina di miglia, da Margherita di Savoia a Manfredonia, senza nessuna persona a bordo, il gommone che si è impattato mercoledì sera sui massi di protezione alla cima del molo di Ponente, davanti agli occhi esterrefatti di alcuni giovani sipontini intenti a pescare. Lo scafo è stato visto avvicinarsi a gran velocità verso la scogliera intorno alle 19.45. Nel giro di pochi minuti l'impatto sulla diga frangiflutti della banchina che non ha provocato nessuna conseguenza per i pescatori dilettanti, allontanatisi per sicurezza dopo aver capito che le loro urla per richiamare l'attenzione di chiunque si trovasse a bordo, non potevano servire a nulla perché a bordo non c'era presenza umana.
Lo strano e inquietante episodio è stato segnalato alla sala operativa della Capitaneria di Porto di Manfredonia facendo scattare la procedura per le ricerche di uomo disperso in mare. Il comandante Antonino Zanghì, ravvisata la necessità di pianificare ricerche a più ampio raggio, provvedeva ad allertare le unità navali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri nonché i mezzi nautici degli uffici della Guardia Costiera di Margherita di Savoia e Barletta. L'ispezione dello scafo fantasma ha permesso di ritrovare documenti e i telefoni cellulari dei due uomini, entrambi baresi, di cui s'era persa traccia. Il contatto telefonico con alcuni nominativi presenti in rubrica, ha permesso al personale della Capitaneria di acquisire informazioni utili al restringimento del campo delle ricerche alla zona di mare al largo di Margherita di Savoia, dove i due pescatori sportivi, L. C. del 1961 e R. C. del 1962, erano soliti effettuare battute di pesca alla traina.
A soccorrerli è stato l'equipaggio di un altro gommone avvistato da L.C. che ha raccolto tutte le forze residue per avvicinarsi a nuoto e urlare aiuto. Una volta portati a terra, il suo compagno che era in difficoltà per una ipotermia e crampi agli arti, è stato condotto per accertamenti in ospedale a Barletta, che ha lasciato in tarda serata per far rientro a Bari. Sulla vicenda, conclusasi felicemente, resta un alone di mistero. I due pescatori sportivi non hanno saputo spiegare cosa sia esattamente avvenuto nel giro di pochissimi istanti se non di essere stati sbalzati in mare per un improvviso e inspiegabile innalzamento della prua: "siamo stati fortunati, qualche Santo ci ha protetti".
Lo strano e inquietante episodio è stato segnalato alla sala operativa della Capitaneria di Porto di Manfredonia facendo scattare la procedura per le ricerche di uomo disperso in mare. Il comandante Antonino Zanghì, ravvisata la necessità di pianificare ricerche a più ampio raggio, provvedeva ad allertare le unità navali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri nonché i mezzi nautici degli uffici della Guardia Costiera di Margherita di Savoia e Barletta. L'ispezione dello scafo fantasma ha permesso di ritrovare documenti e i telefoni cellulari dei due uomini, entrambi baresi, di cui s'era persa traccia. Il contatto telefonico con alcuni nominativi presenti in rubrica, ha permesso al personale della Capitaneria di acquisire informazioni utili al restringimento del campo delle ricerche alla zona di mare al largo di Margherita di Savoia, dove i due pescatori sportivi, L. C. del 1961 e R. C. del 1962, erano soliti effettuare battute di pesca alla traina.
A soccorrerli è stato l'equipaggio di un altro gommone avvistato da L.C. che ha raccolto tutte le forze residue per avvicinarsi a nuoto e urlare aiuto. Una volta portati a terra, il suo compagno che era in difficoltà per una ipotermia e crampi agli arti, è stato condotto per accertamenti in ospedale a Barletta, che ha lasciato in tarda serata per far rientro a Bari. Sulla vicenda, conclusasi felicemente, resta un alone di mistero. I due pescatori sportivi non hanno saputo spiegare cosa sia esattamente avvenuto nel giro di pochissimi istanti se non di essere stati sbalzati in mare per un improvviso e inspiegabile innalzamento della prua: "siamo stati fortunati, qualche Santo ci ha protetti".