Un futuro per le donne del carcere femminile di Trani
"Ripartiamo dalla pasta", oggi si può. Pastificio Granoro e Factory del Gusto presentano un corso nel penitenziario femminile
domenica 27 gennaio 2013
Il progetto di riqualificazione dal titolo "Ripartiamo dalla pasta" è stato presentato venerdì mattina, nella casa circondariale femminile di Trani: il pastificio Granoro rappresentato dalla dott.sa Mastromauro, in collaborazione con l'amministratore della scuola di cucina Factory del Gusto, Salvatore Turturro, il direttore del carcere Salvatore Bolumetti, il sindaco di Trani Gigi Riserbato e il Vescovo dell'Arcidiocesi Giovan Battista Pichierri, hanno esposto le motivazioni principali per le quali si è voluto elaborare un progetto del genere.
Sempre più spesso, soprattutto dopo detenzioni tanto lunghe, le ex-detenute si ritrovano ad affrontare una realtà molto ostile, quasi a prolungamento dell'espiazione della propria pena, seppure potendo far ritorno in famiglia, a livello sociale e personale la strada verso la libertà si caratterizza piena di ostacoli: risulta difficoltoso il reinserimento lavorativo. A questo scopo si è elaborato un progetto che potesse, con rilascio finale di un attestato, garantire una sorta di riqualificazione professionale e personale, nell'obiettivo di una reale e non evanescente funzione rieducativa della pena. «E' nostro proposito che le ex-detenute non vivano una volta libere, in una situazione avulsa dal contesto cittadino, alle donne che vi parteciperanno intendiamo lasciare un segno tangibile di speranza, un momento di apertura e condivisione» ha sostenuto Gigi Riserbato, sindaco di Trani.
Nello specifico il corso coinvolgerà dieci detenute, gli incontri formativi nei due mesi saranno di due ore ciascuno, ognuno dei quali bipartito in un momento meramente teorico tenuto da due tecnologi alimentari del pastificio Granoro, finalizzato all'apprendimento, e la seconda fase di ogni lezione porterà le detenute alla realizzazione di tre ricette con l'aiuto degli chef della scuola di cucina di Molfetta Factory del Gusto. Ciò garantirà svago e applicazione alle donne della casa circondariale, esse saranno estrapolate dall'alienazione consequenziale alla reclusione. La prima lezione verterà sullo studio della lavorazione industriale della pasta secca di semola di grano duro, saranno in seguito realizzate le ricette del "Semolino in brodo" e l'"insalata di grano".
A fine corso le dieci donne scelte avranno appreso e conseguito competenze professionali nella valutazione dei prodotti culinari, ovvero come meglio utilizzare la pasta nostro prodotto territoriale caratteristico nelle più disparate ricette, per esaltarne il valore nella maniera ottimale.
Sempre più spesso, soprattutto dopo detenzioni tanto lunghe, le ex-detenute si ritrovano ad affrontare una realtà molto ostile, quasi a prolungamento dell'espiazione della propria pena, seppure potendo far ritorno in famiglia, a livello sociale e personale la strada verso la libertà si caratterizza piena di ostacoli: risulta difficoltoso il reinserimento lavorativo. A questo scopo si è elaborato un progetto che potesse, con rilascio finale di un attestato, garantire una sorta di riqualificazione professionale e personale, nell'obiettivo di una reale e non evanescente funzione rieducativa della pena. «E' nostro proposito che le ex-detenute non vivano una volta libere, in una situazione avulsa dal contesto cittadino, alle donne che vi parteciperanno intendiamo lasciare un segno tangibile di speranza, un momento di apertura e condivisione» ha sostenuto Gigi Riserbato, sindaco di Trani.
Nello specifico il corso coinvolgerà dieci detenute, gli incontri formativi nei due mesi saranno di due ore ciascuno, ognuno dei quali bipartito in un momento meramente teorico tenuto da due tecnologi alimentari del pastificio Granoro, finalizzato all'apprendimento, e la seconda fase di ogni lezione porterà le detenute alla realizzazione di tre ricette con l'aiuto degli chef della scuola di cucina di Molfetta Factory del Gusto. Ciò garantirà svago e applicazione alle donne della casa circondariale, esse saranno estrapolate dall'alienazione consequenziale alla reclusione. La prima lezione verterà sullo studio della lavorazione industriale della pasta secca di semola di grano duro, saranno in seguito realizzate le ricette del "Semolino in brodo" e l'"insalata di grano".
A fine corso le dieci donne scelte avranno appreso e conseguito competenze professionali nella valutazione dei prodotti culinari, ovvero come meglio utilizzare la pasta nostro prodotto territoriale caratteristico nelle più disparate ricette, per esaltarne il valore nella maniera ottimale.