Un check-up per scoprire lo stato di salute di Eraclio
Ma intanto continuano gli atti vandalici. I risultati saranno resi noti in un convegno internazionale
venerdì 23 settembre 2011
«Nella mattinata di ieri una equipe dell'Università del Salento composta dal prof. Alfredo Castellano e dal prof. Giovanni Buccolieri, docenti di Archeometria nel Dipartimento di Scienze dei Materiali, coadiuvati dal dott. Vito Nicola Iacobellis del Laboratorio di restauro della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici della Puglia, ha svolto una indagine conoscitiva sul bronzo della statua di Eraclio». E' quanto scrive il primo cittadino Nicola Maffei sulla propria bacheca Facebook, allegandovi un interessante reportage fotografico relativo alla mattinata di studi.
«L'indagine, attuata con il metodo della fluorescenza ai raggi X – scrive Maffei - è servita a monitorare lo stato di conservazione della statua e ad indagare il tipo di lega del bronzo e lo stato delle saldature, sottoposte per la prima volta ad analisi scientifiche di questo tipo». Nonostante l'interesse per un'operazione di questo genere, che mette ricerca e sapere al servizio di un monumento cittadino, il check-up dell'imponente colosso barlettano è avvenuto nel silenzio di comunicati ufficiali, destinando a chi volesse essere informato – sia cittadini, sia giornalisti – solo questa breve nota virtuale sul profilo del sindaco. Tuttavia, pare che i risultati dell'indagine saranno presentati durante un convegno internazionale che il Comune di Barletta sta organizzando con l'Università di Bari e quella del Salento, sotto la cura scientifica delle professoresse Luisa Derosa e Lucinia Speciale. Nella stessa nota, il sindaco anticipa la notizia, che sarà confermata da comunicazioni ufficiali nei prossimi giorni. Da quanto annunciato «il convegno si svolgerà durante tutta la giornata del 7 ottobre 2011 a Palazzo Della Marra e vi parteciperanno alcuni dei più grandi esperti italiani nello studio dei bronzi antichi oltre a storici dell'arte e archeologi di fama internazionale, come il Magnifico Rettore dell'Università di Foggia, prof. Giuliano Volpe, che presiederà i lavori del pomeriggio».
Ed era stato proprio il professor Volpe, non molto tempo fa, a denunciare la situazione precaria del bronzo della statua, come avevamo riportato in un articolo dello scorso febbraio. Allora si lanciò addirittura l'ipotesi che il nostro Arè potesse essere sostituito da una copia. Ebbene, oggi qual è il pensiero dell'archeologo Volpe? Il check-up della scorsa mattina ha confermato l'irrimediabile stato di pericolo per il monumento a causa dello smog e dei mancati lavori di ristrutturazione, oppure, dopo tanto parlarne, tutto resterà come prima? Sarebbe anche interessante promuovere una salvaguardia del colosso davvero a 360 gradi, cominciando dalla ricerca scientifica ma ampliandola ai ben più concreti problemi della cittadinanza, come i continui atti vandalici che interessano la statua, a cui non sono tutt'oggi seguitati provvedimenti di alcun tipo.
Ha ragione Maffei ad affermare che il riscontro di ieri mattina è stato solo il primo step di un cammino che possa portare a valorizzare davvero il monumento, promuovendolo come simbolo e meta turistica della nostra città. Ma il miglioramento dovrebbe cominciare dagli stessi barlettani. Forse, aver dato maggior risonanza a questo tipo di indagine professionale, poteva suscitare più attenzione e sensibilizzazione nei cittadini: probabilmente, molti di coloro che per caso hanno visto armeggiare anonimi individui primi di elmetto di sicurezza nei pressi della statua, hanno capito – e ben poco capiranno – del pur lodevole sforzo che si sta compiendo per la rivalutazione di Arè. Altrettanto probabilmente, i pregevoli risultati dell'indagine resteranno chiusi nelle mura di un convegno per autorità, e il giorno dopo troveremo ancora graffiti e scurrilità a decorare le gambe del colosso.
Nell'attesa dunque degli esiti di questa valutazione ingegneristica che è stata da poco compiuta, la vera sfida potrebbe essere la promozione di una salvaguardia popolare, che ancor prima dell'analisi e della ricerca promuova il valore più fondamentale di tutti: il rispetto.
«L'indagine, attuata con il metodo della fluorescenza ai raggi X – scrive Maffei - è servita a monitorare lo stato di conservazione della statua e ad indagare il tipo di lega del bronzo e lo stato delle saldature, sottoposte per la prima volta ad analisi scientifiche di questo tipo». Nonostante l'interesse per un'operazione di questo genere, che mette ricerca e sapere al servizio di un monumento cittadino, il check-up dell'imponente colosso barlettano è avvenuto nel silenzio di comunicati ufficiali, destinando a chi volesse essere informato – sia cittadini, sia giornalisti – solo questa breve nota virtuale sul profilo del sindaco. Tuttavia, pare che i risultati dell'indagine saranno presentati durante un convegno internazionale che il Comune di Barletta sta organizzando con l'Università di Bari e quella del Salento, sotto la cura scientifica delle professoresse Luisa Derosa e Lucinia Speciale. Nella stessa nota, il sindaco anticipa la notizia, che sarà confermata da comunicazioni ufficiali nei prossimi giorni. Da quanto annunciato «il convegno si svolgerà durante tutta la giornata del 7 ottobre 2011 a Palazzo Della Marra e vi parteciperanno alcuni dei più grandi esperti italiani nello studio dei bronzi antichi oltre a storici dell'arte e archeologi di fama internazionale, come il Magnifico Rettore dell'Università di Foggia, prof. Giuliano Volpe, che presiederà i lavori del pomeriggio».
Ed era stato proprio il professor Volpe, non molto tempo fa, a denunciare la situazione precaria del bronzo della statua, come avevamo riportato in un articolo dello scorso febbraio. Allora si lanciò addirittura l'ipotesi che il nostro Arè potesse essere sostituito da una copia. Ebbene, oggi qual è il pensiero dell'archeologo Volpe? Il check-up della scorsa mattina ha confermato l'irrimediabile stato di pericolo per il monumento a causa dello smog e dei mancati lavori di ristrutturazione, oppure, dopo tanto parlarne, tutto resterà come prima? Sarebbe anche interessante promuovere una salvaguardia del colosso davvero a 360 gradi, cominciando dalla ricerca scientifica ma ampliandola ai ben più concreti problemi della cittadinanza, come i continui atti vandalici che interessano la statua, a cui non sono tutt'oggi seguitati provvedimenti di alcun tipo.
Ha ragione Maffei ad affermare che il riscontro di ieri mattina è stato solo il primo step di un cammino che possa portare a valorizzare davvero il monumento, promuovendolo come simbolo e meta turistica della nostra città. Ma il miglioramento dovrebbe cominciare dagli stessi barlettani. Forse, aver dato maggior risonanza a questo tipo di indagine professionale, poteva suscitare più attenzione e sensibilizzazione nei cittadini: probabilmente, molti di coloro che per caso hanno visto armeggiare anonimi individui primi di elmetto di sicurezza nei pressi della statua, hanno capito – e ben poco capiranno – del pur lodevole sforzo che si sta compiendo per la rivalutazione di Arè. Altrettanto probabilmente, i pregevoli risultati dell'indagine resteranno chiusi nelle mura di un convegno per autorità, e il giorno dopo troveremo ancora graffiti e scurrilità a decorare le gambe del colosso.
Nell'attesa dunque degli esiti di questa valutazione ingegneristica che è stata da poco compiuta, la vera sfida potrebbe essere la promozione di una salvaguardia popolare, che ancor prima dell'analisi e della ricerca promuova il valore più fondamentale di tutti: il rispetto.