Un barlettano campione del mondo: intervista ad Antonio Daloiso

Primo classificato ai Campionati mondiali juniores di pasticceria. «Ritengo che la scuola pasticcera italiana sia la migliore»

sabato 26 marzo 2011
A cura di Luca Guerra
Un barlettano campione del mondo. Il pensiero dei nostri concittadini torna subito al 1979, quando Pietro Mennea stabiliva a Città del Messico il nuovo record del mondo sui 200 metri piani con il tempo di 19'72". No, oggi parliamo di un titolo iridato conseguito in una manifestazione "artistica", più che sportiva: il titolo di campione del mondo di pasticceria vinto dal nostro concittadino Antonio Daloiso ai Campionati del Mondo juniores di pasticceria, tenutisi a Rimini il 23 e il 24 Gennaio 2011. dove si è aggiudicato tre menzioni speciali per miglior cioccolatino ,miglior torta e miglior gelato su stecco. Antonio è nipote e figlio d'arte: fu suo nonno, infatti, a fondare la pasticceria Venezuela attualmente gestita da suo padre Ignazio, e a tramandare l'amore per questa dolce forma d'arte alle successive generazioni. Un giovane davvero promettente, che ha perfezionato la sua arte pasticcera seguendo gli insegnamenti di grandi maestri del settore come Palmiro Bruschi, Rossano Vinciarelli, Graziano Giovannini, Gianluca Fusto e Rolando Morandin. Ecco le sue parole a due mesi di distanza dallo storico evento:

1) Cosa significa per te questo traguardo all'età di soli 22 anni?
«E' un traguardo davvero importante, ci siamo impegnati davvero tantissimo per ottenerle questi risultati, sperando sempre di migliorare».

2) Se non avessi fatto il pasticciere che lavoro ti sarebbe piaciuto?
«E' una domanda alla quale mi viene davvero difficile rispondere: sono cresciuto nella pasticceria di famiglia, tramandata da mio nonno a mio padre e in quell'ambiente ci sono nato. Sicuramente so che avrei fatto un lavoro artigianale».

3) Qual è il tuo concetto di arte pasticcera?
«Il mio modo di vedere e vivere la pasticceria si discosta da quello tradizionale: diciamo che mi piace rivisitare la pasticceria tradizionale, presentando anche prodotti consueti in vesti diverse, mantenendo sempre un'elevata qualità e un ottimo gusto».

4) Quale ritieni la tua "creazione" preferita?
«In realtà sono molto legato a tutte le mie creazioni. In particolar modo sono legato alle "opere" che ho portato ai concorsi ai quali ho partecipato, ad esempio una mousse al cioccolato con lamponi all'interno e un croccantino sotto, una mousse di cioccolato bianco e agrumi con un interno di succo d'arancia e la creazione con la quale ho vinto i Campionati, una mousse alle mandorle con un cremoso vino rosso e schegge di croccante».

5) In genere non si arriva mai al top in un campo professionale se non si è dotati di una particolare vocazione o se non si ha le spalle una consolidata tradizione familiare. Tu come hai scalato i gradini che ti hanno portato in cima?

«Sono partito già da un buon punto, crescendo nell'ambiente e vivendo quotidianamente le caratteristiche dell'ambiente della pasticceria. La mia maturazione è arrivata con dei corsi di formazione lontani da Barletta. Sono stato un anno fuori frequentando corsi dove ho fatto da assistente ai migliori maestri pasticceri».

6) In base alla tua esperienza, ritieni che la scuola pasticcera italiana sia la migliore?
«Io direi di sì, anche perché sono nel campo e gioco in casa, quindi difendo le mie origini (ride, ndr)».

7) Questa domanda giunge inevitabile: sei goloso?
«Sono molto goloso, non riesco a stare senza mangiare dolci, anche quando sono in vacanza o comunque lontano da Barletta».

8) C'è qualche maestro pasticcere che ricordi con grande affetto per i consigli che ti ha saputo dare?
«Il mio maestro è Mario Morri, il direttore della scuola Arte Dolce di Rimini con il quale ho collaborato un anno quando ho assistito ai corsi della scuola. Devo poi ringraziare Rossano Vinciarelli, che mi ha inculcato la passione per lo zucchero, Gianluca Fusco, il mio allenatore, e Andrea Rinaldini».

9) Quale consiglio senti di poter dare a un ragazzo che si avvicina al mondo della pasticceria oggi?

«Di metterci impegno e passione, che sono alla base di tutto e possono portarti in alto. Io sono relativamente d'accordo con il fatto che ci sia un alto livello di disoccupazione, ma credo sia anche il frutto della voglia di non lavorare presente in molti ragazzi».

10) A proposito di lavoro, tu sei in controtendenza in questo senso. Come vivi questa nuova sfida, un'attività commerciale autonoma di tua proprietà a questa giovane età?
«E' una sfida che vivo da pochi giorni, abbiamo aperto questo nuovo locale da poco più di una settimana, sta procedendo bene e riassume il mio modo di vivere la pasticceria a 360 gradi, a partire dall'arredamento sino ovviamente ai prodotti utilizzati. Bisogna solo vedere come risponderà il mercato ora».

11) La nostra redazione ha festeggiato da meno di un mese l'anno di vita: quale dolce consiglieresti per festeggiare questa felice ricorrenza?
«Di dolci adatti a questi eventi ce ne sarebbero tanti: io presenterei il dolce che ho esposto ai Campionati del Mondo, una mousse al cioccolato fondente con un interno di amarena, mandorla e caramello, con una parte croccante e un biscotto sotto».

12) E per festeggiare i freschi 150 anni dell'Unità d'Italia, con quale dolce onoreresti il Tricolore?
«Proprio una settimana fa ho partecipato presso l'Accademia Cuochi Italiani a una serata commemorativa, e ho proposto il mio "cavallo di battaglia":la mousse di mandorle con il cremoso di vino rosso, che ha unito la mandorla di Bari con il vino rosso di Barletta».

E noi di Barlettalife, con l'acquolina in bocca dopo aver ascoltato di tante delizie, auguriamo al giovane Antonio di continuare a raccogliere premi e titoli nel campo della pasticceria.
Intervista ad Antonio Daloiso © Francesca Piazzolla
Intervista ad Antonio Daloiso © Francesca Piazzolla
Intervista ad Antonio Daloiso © Francesca Piazzolla
Intervista ad Antonio Daloiso © Francesca Piazzolla
Intervista ad Antonio Daloiso © Francesca Piazzolla
Intervista ad Antonio Daloiso © Francesca Piazzolla
Intervista ad Antonio Daloiso © Francesca Piazzolla
Intervista ad Antonio Daloiso © Francesca Piazzolla
Intervista ad Antonio Daloiso © Francesca Piazzolla
Intervista ad Antonio Daloiso © Francesca Piazzolla