Fino a stasera Barletta ospita la mostra "Com'eri vestita?"

Un'iniziativa che punta a toccare l'anima dei visitatori e a combattere gli stereotipi sulla violenza di genere

mercoledì 16 ottobre 2024 13.49
A cura di Francesca Pinto
"Festeggiavo un esame universitario particolarmente impegnativo, avevo un tubino nero appena comprato e con me c'erano le mie amiche. Ballavamo e ridevamo. Eravamo felici. Ero felice. Lui si è avvicinato, aveva modi gentili, abbiamo ballato insieme e poi siamo usciti per fumare una sigaretta. Nel giro di pochi minuti si è buttato sopra di me? Era così forte che non riuscivo a muovermi. Un solo pensiero nella mia testa:" ora mi uccide".

Di quella, e di altri drammatici episodi che segnano la vita di una donna vittima di abusi e violenza, restano non solo la testimonianza verbale ma anche le immagini, gli oggetti e soprattutto gli abiti che ne cristallizzano il ricordo e fanno sì che non sfugga, neanche al tempo.

Questa è una delle tante dichiarazioni che accompagnano gli abiti esposti, nelle giornate del 15 e 16 ottobre, nella Sala Conferenze del Castello Svevo di Barletta. Semplice e toccante, la mostra punta ad arrivare all'anima visitatori e al superamento della prima- e anche fatidica domanda "com eri vestita?"( da cui il titolo dell'iniziativa), posta di rito alle vittime nel corso dei processi che sono sulla violenza di genere.

Mostra Comeri vestita Barletta
Mostra Comeri vestita Barletta
Mostra Comeri vestita Barletta
Mostra Comeri vestita Barletta
Mostra Comeri vestita Barletta
Mostra Comeri vestita Barletta

La mostra trae spunto da "What Were you Wearing", promossa inizialmente dall'Università di Arkansas da un progetto di Jen Brockman, esposta per la prima volta nella primavera del 2013. In seguito, l'associazione Libere Sinergie, ha replicato l'iniziativa contestualizzandola all'ambiente socio-culturale italiano.

La location, a Barletta, è minimal: vi sono delle colonnine bianche su cui poggiano maglioni a collo alto, pantaloni lunghi, qualche abito ed anche divise da lavoro, testimonianza del fatto che ogni carnefice agisce su ogni tipo di donna che sia essa più o meno emancipata, o che indossi abiti più o meno succinti.

Quindi è ancora reale lo stereotipo secondo cui la vittima "avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti"? La mostra si propone di dare una risposta possibile, sdradicando tali pregiudizi per combattere il senso di colpa comunemente scaricato sulle vittime.