Ugl: «Bar.S.A. "svenduta" ai privati, sarebbe ulteriore beffa del Comune di Barletta»
Nuovo intervento del sindacato, dopo quelli di Cgil, Cisl e Uil
lunedì 21 ottobre 2013
13.38
Prosegue il dibattito sul futuro della Bar.S.A. e sulle decisioni in merito. Interviene oggi, un'altra organizzazione sindacale, l'Ugl: «E' notizia che il Comune di Barletta vuole "svendere" la Barsa a privati, dopo averla frammentata. Tale operazione desta non poche preoccupazioni; centinaia di famiglie vivono grazie al posto di lavoro presso detta società. Cosa succederà in caso di svendita? L'eventuale privato si farà carico di garantire la prosecuzione del posto di lavoro? A nostro modesto parere sarà molto difficile».
«Questo sarebbe l'ulteriore beffa del Comune di Barletta - proseguono - ai danni di chi, già estromesso dal mondo del lavoro, aveva trovato nuove prospettive in Barsa. Ulteriore beffa perché, già da tempo, il Comune di Barletta ha svuotato la Barsa di alcuni servizi che svolgeva avocandoli a se o passandoli ad altre aziende e quindi diminuendo gli introiti della stessa e portando quindi alla mobilità, ai licenziamenti e alla solidarietà».
«Sarebbe stata più logica, invece, una politica aziendale , che valorizzando le professionalità presenti in Barsa, avrebbe potuto, all'inverso, aumentato i servizi che la stessa può offrire forse a costi più bassi. Ed è proprio la politica aziendale di cui sopra che l'UGL vorrebbe che si applicasse; una politica aziendale atta non a smembrare ma a rilanciare la società che, non dimentichiamo, è comunque patrimonio del comune di Barletta, invece di favorire imprese private. Anzi sarebbe auspicabile l'acquisto da parte del comune di Barletta stesso della quota privata».
«Alla luce di quanto sopra l'UGL, concorde su quanto già detto dalle segreterie di CGIL, CISL e UIL, esprime la propria contrarietà allo "spacchettamento" e alla svendita di Barsa, ponendo in essere, se necessario, ogni azione atta ad evitare che questo accada - concludono - Chiede che venga avviata urgentemente una discussione sul futuro della stessa e che ognuno si assuma le responsabilità del caso».
«Questo sarebbe l'ulteriore beffa del Comune di Barletta - proseguono - ai danni di chi, già estromesso dal mondo del lavoro, aveva trovato nuove prospettive in Barsa. Ulteriore beffa perché, già da tempo, il Comune di Barletta ha svuotato la Barsa di alcuni servizi che svolgeva avocandoli a se o passandoli ad altre aziende e quindi diminuendo gli introiti della stessa e portando quindi alla mobilità, ai licenziamenti e alla solidarietà».
«Sarebbe stata più logica, invece, una politica aziendale , che valorizzando le professionalità presenti in Barsa, avrebbe potuto, all'inverso, aumentato i servizi che la stessa può offrire forse a costi più bassi. Ed è proprio la politica aziendale di cui sopra che l'UGL vorrebbe che si applicasse; una politica aziendale atta non a smembrare ma a rilanciare la società che, non dimentichiamo, è comunque patrimonio del comune di Barletta, invece di favorire imprese private. Anzi sarebbe auspicabile l'acquisto da parte del comune di Barletta stesso della quota privata».
«Alla luce di quanto sopra l'UGL, concorde su quanto già detto dalle segreterie di CGIL, CISL e UIL, esprime la propria contrarietà allo "spacchettamento" e alla svendita di Barsa, ponendo in essere, se necessario, ogni azione atta ad evitare che questo accada - concludono - Chiede che venga avviata urgentemente una discussione sul futuro della stessa e che ognuno si assuma le responsabilità del caso».