Ucraina, la testimonianza di Tania: «Siamo preoccupati, vorrei tornare a Barletta dalla mia famiglia»

La giovane ucraina studia e lavora a Kiev. «Situazione triste, sentiamo spari ed esplosioni»

giovedì 24 febbraio 2022 11.53
A cura di Ida Vinella
La giovane Tania si trova vicino Kiev, in Ucraina, dove studia e lavora. Fortemente legata alla città di Barletta dove ha trascorso diversi mesi con parenti e amici, sta seguendo il rapido evolversi del conflitto da casa sua: dalle sue finestre riesce a guardare il fumo delle esplosioni in lontananza.

La percezione è quella di un conflitto lontano da noi, ma in realtà tutto ciò sta già avendo grosse ripercussioni sulla nostra economia e sui rapporti commerciali. Ma oltre alle conseguenze di natura internazionale, ci sono situazioni familiari e rapporti umani messi a dura prova da questa situazione.

Ci siamo fatti dire direttamente da Tania cosa sta accadendo in questo momento.

Le TV nazionali e internazionali mostrano immagini di code di auto ai distributori e sulle autostrade per uscire dalla capitale. Com'è la situazione nel tuo quartiere?
«Io lavoro e studio a Kiev ma vivo a Iprin, una grande città che si trova a 20 minuti da Kiev. Qui la situazione è preoccupante, perché sentiamo dei colpi in lontananza senza capire chi spara. Ci sono file di auto e file di gente che sta andando via e svuotando i supermercati. Io ho fatto rifornimento di cibo, nei prossimi giorni dovrò prelevare i soldi dal bancomat e non so se potrò farlo».

Ti trovi a casa tua in questo momento?
«Sì, adesso mi trovo a casa e rimarrò qui, perché fuori la situazione è molto pericolosa. Abbiamo sentito degli spari alle 4 di stamattina. Mi ha chiamata una mia amica che lavora con me a Kiev e hanno sentito dei colpi proprio davanti casa sua. Siamo spaventati, sentiamo colpi nella città vicina. Ho la televisione sempre accesa perché sto seguendo da lì quello che sta succedendo fuori».

Rimarrai lì o vorresti tornare in Italia?
«Vorrei tornare in Italia dove ho la mia famiglia e gli affetti più cari, ma al momento non so come fare».

Oltre alle conseguenze di natura internazionale e politica, per te personalmente cosa rappresenta questa situazione?
«Per me è molto triste la situazione, la mia vita viene interrotta nelle cose importanti che sto facendo, lavoro e studio, qui sono sola. Abbiamo la difficoltà di telefonare ai nostri parenti e alle persone che vorremmo avvisare, perché adesso tutti coloro che si trovano in Ucraina vogliono chiamare e hanno difficoltà perché la linea non regge tutte le richieste».