Uccise rumeni in via Trani, indagato per pestaggio
Altra accusa per il colpevole del duplice omicidio. Alcuni mesi prima avrebbe picchiato selvaggiamente connazionale
lunedì 2 settembre 2013
13.52
È accusato anche di tentato omicidio il 54enne marocchino Ramli Abdesselem, arrestato a Ferragosto perché accusato di avere ucciso a coltellate, il 12 marzo del 2012 a Barletta, due romeni, Vladimir Bolea e Ilarion Ciungu, in un frantoio abbandonato in via Trani, dove viveva con altri stranieri senza fissa dimora. Qualche mese prima, infatti, il marocchino avrebbe quasi ammazzato di botte un connazionale il quale porta ancora evidenti i segni di quelle violenze. Abdesselem era stato arrestato il 16 agosto grazie ad una operazione congiunta delle squadre mobili di Bari e di Roma e del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Barletta.
Le indagini di polizia e carabinieri, coordinate dalla procura di Trani, già pochi giorni dopo il delitto avevano portato gli inquirenti ad emettere un decreto di fermo nei confronti del marocchino Ramli Abdesselem, di 52 anni, il quale però riuscì in quel caso a fuggire. I corpi senza vita dei due romeni, feriti a morte con numerose coltellate, furono scoperti dai vigili del Fuoco in data 12 marzo 2012, intervenuti per domare un incendio in quel luogo abbandonato divenuto dimora abituale di una comunità di extracomunitari. Numerosi gli elementi che avevano inchiodato l'uomo: il ritrovamento, accanto ai cadaveri, del cappellino che usava consuetamente e di un paio di scarpe di suo utilizzo, il rinvenimento di un coltello dalla lama di 12 cm - compatibile col tipo di ferite ritrovate sui due corpi – immerso in una bacinella piena d'acqua all'interno della sua baracca. Inoltre il presunto colpevole era improvvisamente sparito dopo il delitto, lasciando cellulare e chiavi di casa nella sua baracca, che distava solo una quindicina di metri da quella dei due romeni uccisi, all'interno del perimetro dell'ex frantoio.
Le indagini di polizia e carabinieri, coordinate dalla procura di Trani, già pochi giorni dopo il delitto avevano portato gli inquirenti ad emettere un decreto di fermo nei confronti del marocchino Ramli Abdesselem, di 52 anni, il quale però riuscì in quel caso a fuggire. I corpi senza vita dei due romeni, feriti a morte con numerose coltellate, furono scoperti dai vigili del Fuoco in data 12 marzo 2012, intervenuti per domare un incendio in quel luogo abbandonato divenuto dimora abituale di una comunità di extracomunitari. Numerosi gli elementi che avevano inchiodato l'uomo: il ritrovamento, accanto ai cadaveri, del cappellino che usava consuetamente e di un paio di scarpe di suo utilizzo, il rinvenimento di un coltello dalla lama di 12 cm - compatibile col tipo di ferite ritrovate sui due corpi – immerso in una bacinella piena d'acqua all'interno della sua baracca. Inoltre il presunto colpevole era improvvisamente sparito dopo il delitto, lasciando cellulare e chiavi di casa nella sua baracca, che distava solo una quindicina di metri da quella dei due romeni uccisi, all'interno del perimetro dell'ex frantoio.