Tutti i Santi… di Barletta!
Pochissimi barlettani sanno di avere “tanta grazia"
lunedì 2 novembre 2015
17.59
«Barlettani: popolo di Santi, navigatori, mercanti, lavoratori, industriali, artisti, scienziati, campioni, eroi, medagliati, patrioti, costruttori di province… e tantissimo altro ancora! In questa sede ci interessa parlare dei Santi. Qualcuno si è posto forse il quesito di quanti e quali Santi sono correlati alla Città di Barletta? Ve ne sono molti più di quanti la maggior parte del popolo barlettano conosca - scrive Domenico Vischi, in una interessante riflessione tra religione e tradizione - Santi che "abitano" da secoli a Barletta, sotto la forma delle proprie "reliquie". Ed anche dei Santi conosciuti, non si ha cognizione di tante loro particolarità. Il gran numero di reliquie di Santi custodite a Barletta è dovuto alla sua gloriosissima storia; basti solo fare cenno del rapporto stretto con la Terra Santa, e con gli Ordini Cavallereschi. Da Barletta è transitata la grande storia del mondo; anzi, qui si è fatta la storia del mondo! E del mondo cristiano in particolare!
Tutti i barlettani sanno da sempre che presso l'omonimo convento di Via Cialdini, è custodito il Busto argenteo di San Ruggiero Vescovo di Canne, con annesse Reliquie del Santo Patrono di Barletta. Ma pochissimi sanno che il San Ruggiero di Barletta è l'unico Santo a chiamarsi Ruggiero in tutta la cristianità. Canonizzato, anche se a livello locale, il barlettano Rogerius è il Santo protettore di tutti i Ruggiero, Ruggero, Ruggierina, Roger (inglese), Rogerio (portoghese)… del mondo. E se anche domani la Chiesa canonizzasse un altro Ruggero (ovunque nel mondo), il nostro Santo Patrono, che è del XI secolo, resterebbe "il più antico". Da ricerche sommarie è emerso anche un Beato Ruggero da Todi, seguace di San Francesco d'Assisi: ma è un "Beato"! E comunque è successivo al nostro Santo Patrono.
Tutti i barlettani sanno che il Sacro Legno della Croce di Cristo è custodito nella Basilica del Santo Sepolcro. Ma pochissimi sanno che Barletta detiene altri due frammenti del "Legno della Croce di Cristo": uno è custodito nella chiesa di San Gaetano; l'altro in quella di San Giacomo Maggiore. Molti invidiano la reliquia della Sacra Spina di Cristo, custodita in una cittadina sulla Murgia. Quegli invidiosi dovrebbero sapere che Barletta detiene ben quattro Sacre Spine di Cristo; tre delle quali sono custodite nella stessa teca, nella chiesa di San Gaetano. Tutta Barletta e dintorni si riversa nella Chiesa di Santa Lucia il 13 dicembre. Arrivano da noi devoti "non oriundi barlettani" da luoghi lontani, oltrepassando chissà quanti altri santuari di Santa Lucia. Giungono regolarmente pellegrini dall'Abruzzo e dal Gargano per venerare qui la Santa Protettrice della vista. Ma pochi sanno che la chiesa barlettana a lei dedicata, custodisce le sue Reliquie. E nello stesso santuario sono custodite anche le Reliquie di San Domenico (essendo una chiesa Domenicana).
A Barletta vi è una Santa molto antica, il cui martirio, per tradizione, viene addebitato al barbaro Attila, condottiero degli Unni. Parliamo di Sant'Orsola, che sempre per tradizione, viene associata alle "11 mila compagne martiri". Sant'Orsola pare caduta in desuetudine nella cristinità; probabilmente perché nel tempo si è cominciato a dubitare della tradizione delle "11 mila compagne" martirizzate con lei. Nessun posto nel mondo ricorda e celebra Sant'Orsola come la città di Colonia, in Germania; e guai a manifestare scetticismo sulla storicità della Santa, a Colonia! Barletta, come detto, conserva le Reliquie di Sant'Orsola, e precisamente nella Cattedrale di Santa Maria Maggiore. Lì è esposto un reliquiario a guisa di busto, al cui interno sono visibili alcune ossa della Santa. Barletta deve aver avuto più di un addetellato con detta Santa. Infatti al largo della costa barlettana, in corrispondenza del Paraticchio, vi era l'Isola di Sant'Orsola, con annessa chiesa. Isola nel tempo sprofondata nel mare.
Pochi barlettani conoscono quello che è un vero e proprio "tesoro" in reliquie, custodite nelle nostre chiese di San Giacomo Maggiore, e San Gaetano. Per approfondire l'argomento occorrerebbe un volume in fotografie ed analisi storica. In questa sede, il discorso viene limitato a pochi Santi, le cui Reliquie sono custodite in una piccola cappella della chiesa di San Gaetano: reliquie che ho avuto la fortuna di visionare personalmente e fotografare di corsa; foto allegate al presente articolo! Guardare per "credere" (è il caso di dirlo!). Entrando nella chiesa di San Gaetano, sulla navata destra vi è un altarino; accanto all'altare c'è una porticina che dà ad un'angusta cappella, posta più in basso del livello dell'aula liturgica. Lì ci sono le reliquie di cui allego fotografie. A ridosso di una parete della cappella, c'è uno scaffale in legno con quattro mensole. Sulle mensole (e non solo) sono collocate numerose ossa: resti mortali, presumo, di persone che furono sepolte in quella chiesa (forse sacerdoti?). In maniera ordinata sugli scaffali, a partire dalla seconda mensola, tra le ossa sono poste delle "teche": ogni teca contiene una reliquia di un Santo; una sola teca (come vedremo, la più importante) contiene più reliquie. Di seguito è riportato l'esatto ordine delle reliquie. A partire dal basso, sulla seconda mensola, da sinistra a destra vi sono nell'ordine: San Crescenzio, martire; San Clemente, martire; Sant'Aurelio, martire; San Severiano, martire; Santa Bonosa.
Sulla terza mensola, da sinistra a destra, vi sono: San Redento, martire; Sant'Innocenzo, martire; San Lorenzo, martire; la Beata Maria Maddalena Starace; San Desiderio, martire; Sant'Urbano, martire.
Sulla quarta e più alta mensola, da sinistra a destra, vi sono: Santa Cristina, martire; Santa Giuliana, martire; una teca contenente varie reliquie (frammento della Croce di Nostro Signore Gesù Cristo – San Giuseppe – Santi Magi – San Donato, vergine e martire – San Modesto, martire – Santa Colomba, vergine e martire – Santa Apollonia, vergine e martire – San Gennaro, vergine e martire); Santa Fulgenzia, vergine. Come accennavo, tali reliquie meriterebbero una trattazione ben più ampia e dettagliata, non possibile in questa sede. Mi limito a fornire alcuni riferimenti, prendendo spunto dalla teca che contiene più reliquie. Preliminarmente mi/vi domando: quante città nel mondo posseggono non uno ma "tre frammenti della Croce di Cristo"? E quante custodiscono ben quattro "Sacre Spine di Nostro Signore"? È forse trascurabile per le famiglie barlettane, il "dettaglio" che qui si custodisce una reliquia di San Giuseppe, padre putativo di Gesù, capo della Sacra Famiglia? Quante città nel mondo ci sono pari? Consta che dei Santi Re Magi, solo tre o quattro città nel mondo abbiano delle reliquie: Colonia, in Germania; Milano e Brugherio; e poi Barletta! Significherà qualcosa l'essere un polo della santità, o meglio un capoluogo (anche) della cristianità!? San Gennaro, per Napoli e la Campania è un promotore della fede irresistibile. E cosa proviamo noi barlettani nel sapere che San Gennaro è anche "nostro ospite"?
In conclusione, e non senza rammarico - conclude Vischi - mi domando e dico: come abbiamo fatto noi barlettani a farci soffiare la Sede Vescovile nel 1986, a beneficio di Trani? Ben inteso: Trani aveva e sempre avrà diritto alla sua Curia. Ma io non riesco a capire perché la riforma del 1986 non ha potuto salvare dalla soppressione la Diocesi di Barletta! Con tutte le Curie infinitesimali che insistono in Italia, sopravvissute alla falce… (ed io sono per mantenere in vita anche i piccoli vescovadi), proprio Barletta dava fastidio? Forse è il caso di intervenire in Vaticano per chiedere a Papa Francesco di ripristinare la Diocesi di Barletta. È un atto di giustizia che ci è dovuto. In fondo, la festa di Ognissanti ci ricorda che noi barlettani, di "Santi in Paradiso" ne abbiamo più di chiunque altro, (forse) nel mondo».
Tutti i barlettani sanno da sempre che presso l'omonimo convento di Via Cialdini, è custodito il Busto argenteo di San Ruggiero Vescovo di Canne, con annesse Reliquie del Santo Patrono di Barletta. Ma pochissimi sanno che il San Ruggiero di Barletta è l'unico Santo a chiamarsi Ruggiero in tutta la cristianità. Canonizzato, anche se a livello locale, il barlettano Rogerius è il Santo protettore di tutti i Ruggiero, Ruggero, Ruggierina, Roger (inglese), Rogerio (portoghese)… del mondo. E se anche domani la Chiesa canonizzasse un altro Ruggero (ovunque nel mondo), il nostro Santo Patrono, che è del XI secolo, resterebbe "il più antico". Da ricerche sommarie è emerso anche un Beato Ruggero da Todi, seguace di San Francesco d'Assisi: ma è un "Beato"! E comunque è successivo al nostro Santo Patrono.
Tutti i barlettani sanno che il Sacro Legno della Croce di Cristo è custodito nella Basilica del Santo Sepolcro. Ma pochissimi sanno che Barletta detiene altri due frammenti del "Legno della Croce di Cristo": uno è custodito nella chiesa di San Gaetano; l'altro in quella di San Giacomo Maggiore. Molti invidiano la reliquia della Sacra Spina di Cristo, custodita in una cittadina sulla Murgia. Quegli invidiosi dovrebbero sapere che Barletta detiene ben quattro Sacre Spine di Cristo; tre delle quali sono custodite nella stessa teca, nella chiesa di San Gaetano. Tutta Barletta e dintorni si riversa nella Chiesa di Santa Lucia il 13 dicembre. Arrivano da noi devoti "non oriundi barlettani" da luoghi lontani, oltrepassando chissà quanti altri santuari di Santa Lucia. Giungono regolarmente pellegrini dall'Abruzzo e dal Gargano per venerare qui la Santa Protettrice della vista. Ma pochi sanno che la chiesa barlettana a lei dedicata, custodisce le sue Reliquie. E nello stesso santuario sono custodite anche le Reliquie di San Domenico (essendo una chiesa Domenicana).
A Barletta vi è una Santa molto antica, il cui martirio, per tradizione, viene addebitato al barbaro Attila, condottiero degli Unni. Parliamo di Sant'Orsola, che sempre per tradizione, viene associata alle "11 mila compagne martiri". Sant'Orsola pare caduta in desuetudine nella cristinità; probabilmente perché nel tempo si è cominciato a dubitare della tradizione delle "11 mila compagne" martirizzate con lei. Nessun posto nel mondo ricorda e celebra Sant'Orsola come la città di Colonia, in Germania; e guai a manifestare scetticismo sulla storicità della Santa, a Colonia! Barletta, come detto, conserva le Reliquie di Sant'Orsola, e precisamente nella Cattedrale di Santa Maria Maggiore. Lì è esposto un reliquiario a guisa di busto, al cui interno sono visibili alcune ossa della Santa. Barletta deve aver avuto più di un addetellato con detta Santa. Infatti al largo della costa barlettana, in corrispondenza del Paraticchio, vi era l'Isola di Sant'Orsola, con annessa chiesa. Isola nel tempo sprofondata nel mare.
Pochi barlettani conoscono quello che è un vero e proprio "tesoro" in reliquie, custodite nelle nostre chiese di San Giacomo Maggiore, e San Gaetano. Per approfondire l'argomento occorrerebbe un volume in fotografie ed analisi storica. In questa sede, il discorso viene limitato a pochi Santi, le cui Reliquie sono custodite in una piccola cappella della chiesa di San Gaetano: reliquie che ho avuto la fortuna di visionare personalmente e fotografare di corsa; foto allegate al presente articolo! Guardare per "credere" (è il caso di dirlo!). Entrando nella chiesa di San Gaetano, sulla navata destra vi è un altarino; accanto all'altare c'è una porticina che dà ad un'angusta cappella, posta più in basso del livello dell'aula liturgica. Lì ci sono le reliquie di cui allego fotografie. A ridosso di una parete della cappella, c'è uno scaffale in legno con quattro mensole. Sulle mensole (e non solo) sono collocate numerose ossa: resti mortali, presumo, di persone che furono sepolte in quella chiesa (forse sacerdoti?). In maniera ordinata sugli scaffali, a partire dalla seconda mensola, tra le ossa sono poste delle "teche": ogni teca contiene una reliquia di un Santo; una sola teca (come vedremo, la più importante) contiene più reliquie. Di seguito è riportato l'esatto ordine delle reliquie. A partire dal basso, sulla seconda mensola, da sinistra a destra vi sono nell'ordine: San Crescenzio, martire; San Clemente, martire; Sant'Aurelio, martire; San Severiano, martire; Santa Bonosa.
Sulla terza mensola, da sinistra a destra, vi sono: San Redento, martire; Sant'Innocenzo, martire; San Lorenzo, martire; la Beata Maria Maddalena Starace; San Desiderio, martire; Sant'Urbano, martire.
Sulla quarta e più alta mensola, da sinistra a destra, vi sono: Santa Cristina, martire; Santa Giuliana, martire; una teca contenente varie reliquie (frammento della Croce di Nostro Signore Gesù Cristo – San Giuseppe – Santi Magi – San Donato, vergine e martire – San Modesto, martire – Santa Colomba, vergine e martire – Santa Apollonia, vergine e martire – San Gennaro, vergine e martire); Santa Fulgenzia, vergine. Come accennavo, tali reliquie meriterebbero una trattazione ben più ampia e dettagliata, non possibile in questa sede. Mi limito a fornire alcuni riferimenti, prendendo spunto dalla teca che contiene più reliquie. Preliminarmente mi/vi domando: quante città nel mondo posseggono non uno ma "tre frammenti della Croce di Cristo"? E quante custodiscono ben quattro "Sacre Spine di Nostro Signore"? È forse trascurabile per le famiglie barlettane, il "dettaglio" che qui si custodisce una reliquia di San Giuseppe, padre putativo di Gesù, capo della Sacra Famiglia? Quante città nel mondo ci sono pari? Consta che dei Santi Re Magi, solo tre o quattro città nel mondo abbiano delle reliquie: Colonia, in Germania; Milano e Brugherio; e poi Barletta! Significherà qualcosa l'essere un polo della santità, o meglio un capoluogo (anche) della cristianità!? San Gennaro, per Napoli e la Campania è un promotore della fede irresistibile. E cosa proviamo noi barlettani nel sapere che San Gennaro è anche "nostro ospite"?
In conclusione, e non senza rammarico - conclude Vischi - mi domando e dico: come abbiamo fatto noi barlettani a farci soffiare la Sede Vescovile nel 1986, a beneficio di Trani? Ben inteso: Trani aveva e sempre avrà diritto alla sua Curia. Ma io non riesco a capire perché la riforma del 1986 non ha potuto salvare dalla soppressione la Diocesi di Barletta! Con tutte le Curie infinitesimali che insistono in Italia, sopravvissute alla falce… (ed io sono per mantenere in vita anche i piccoli vescovadi), proprio Barletta dava fastidio? Forse è il caso di intervenire in Vaticano per chiedere a Papa Francesco di ripristinare la Diocesi di Barletta. È un atto di giustizia che ci è dovuto. In fondo, la festa di Ognissanti ci ricorda che noi barlettani, di "Santi in Paradiso" ne abbiamo più di chiunque altro, (forse) nel mondo».