Tupputi: «Cascella dichiari subito "l'abbandono nave"»

A Mazzarisi e Mennea: «Siete diventati grigi appoggiando Cascella e portandovi tutti dentro». «Il sindaco va a ruota libera»

venerdì 20 settembre 2013 0.10
«Corsi e ricorsi storici, scriveva il filosofo napoletano Gianbattista Vico. E la situazione politica del centrosinistra nella nostra città sembra rispondere in pieno a questa teoria». Così interviene Giuseppe Tupputi, già candidato sindaco della lista civica "Riscriviamo Barletta" e dell'UdC, con le quali non è riuscito ad entrare in Consiglio Comunale, nonchè fuoriuscito dal PD. «Ma forse il mio accostamento storico-filosofico non è del tutto calzante. Mi spiego meglio: Vico teorizzava che tutto si ripete storicamente, perché la Divina Provvidenza disegna preventivamente gli accadimenti che possono ripetersi anche a distanza di molto tempo. A Barletta, invece la storia si ripete, ma non riesco a trovare un disegno divino in quello che accade nel centrosinistra, o meglio tra il Partito Democratico ed i suoi corollari di complemento, rappresentati dai partiti che con esso tentano di "governare" la nostra città. Al contrario, l'attuale situazione lascia trapelare una perseveranza diabolica in quello che accade».

«La cosa più sconcertante - continua Tupputi - sta nel fatto che ormai il Sindaco va a ruota libera nel suo continuo ritorno al passato, con celebrazioni che con tutto il rispetto che meritano, forse stanno servendo più a Cascella che ai Barlettani. E' come se il sindaco volesse appropriarsi di un trascorso legato alla città, che gli è mancato a causa della sua lunghissima assenza da Barletta. Ma possiamo pure concederglielo, purché ritorni nel 2013. E se qualcuno dei suoi feudatari più fidati gli facesse la cortesia di ricordarglielo, farebbe cosa gradita alla città. Anche perché lo stesso Sindaco, dei suoi amici d'infanzia, si è ricordato subito».

«Al fianco di Cascella, sparsi qua e la, ci sono partiti con i propri rappresentanti istituzionali che, e qui fa capolino la Divina Provvidenza, essendo stati eletti mai si alzerebbero dalla poltrona che oggi occupano a "ragion ricevuta". Per cui leggo del mio amico fraterno Mazzarisi, che chiede una verifica politica per il caso "Calabrese". Caro Massimo, sei un professionista stimato, bravo, e soprattutto onesto. Accetta un consiglio da un amico: lascia stare, in politica o sei bianco o sei nero, quando ti senti grigio vuol dire che hai ceduto al compromesso. Tu e quelli che oggi dicono che non bisognava ricandidare i firmatari dell'autoscioglimento del vecchio consiglio comunale, e che parlano di rapine politiche e di boys subordinati al padrone, siete diventati grigi appoggiando Cascella Sindaco e portandovi tutti dietro, o meglio dentro, per il solo fine di vincere le elezioni, senza pensare al governo della città».

«A me non piace dire lo avevo detto, ma i fatti mi danno ragione, ed io cari compagni di vecchie battaglie, vecchie perché oggi voi le battaglie non le fate preferendo il grigio, quattro mesi fa la campagna elettorale l'ho stravinta. E non il 26 ed il 27 maggio, bensì quando ho ribadito che il grigio mi fa schifo, mi rende simile a chi non voglio assomigliare. La mia non poltrona, o meglio la non poltrona di quegli amici e compagni che hanno creduto nel progetto di "Riscriviamo Barletta", sta lì a dimostrarlo. Invece voi dovrete essere sempre grigi per non andare a casa, a meno che qualcuno non decida di mettere fine a questo tetro spettacolo di bassa leva politica, se così si può ancora chiamare».

«In ultimo desidererei - conclude Tupputi - porgere un invito al Sindaco Cascella. Se questa barca ormai non è più raddrizzabile, non faccia come la "Concordia", perché alla fine poi chi ci rimette è sempre il comandante. Maffei insegna, dichiari subito l'abbandono nave, anche perché il suo secondo, tale Patruno, già secondo di Maffei, è passato da una barca all'altra portandosi dietro i detrattori dell'ex sindaco».