«Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa»
Due santi Apostoli, due storie diverse nelle parole di don Vito Carpentiere
domenica 29 giugno 2014
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».Dopo tutte le feste liturgiche che hanno compiuto il tempo di Pasqua e ci hanno introdotto nel tempo ordinario, eccoci a celebrare la solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo; l'uno, il pescatore di Galilea, l'altro, l'apostolo delle Genti. Due storie diverse, due personalità opposte, eppure accomunate dall'incontro con Cristo, avvenuto in maniera differente e distante nel tempo, e soprattutto entrambe coronate dal martirio, vissuto, secondo una antichissima tradizione, a Roma, l'urbs per antonomasia, che Paolo tenterà di raggiungere ad ogni costo e dalla quale Pietro tenterà di fuggire…
Simone di Galilea, il pescatore che, con suo fratello Andrea, sarà tra i primi chiamati dal Rabbi Gesù più di una volta mentre è al lavoro; crescerà alla sua scuola e, pur molto generoso, è fondamentalmente uno che ha paura e tutte le volte che si presenteranno difficoltà tenterà la fuga, giungendo persino a rinnegare per tre volte Colui per il quale aveva promesso di dare la vita.
Viene ritratto nel vangelo odierno come una persona che, quando si lascia guidare dal Padre, riesce a confessare l'identità di Gesù come Cristo, Messia, Figlio di Dio. E questo gli guadagnerà da Gesù l'appellativo di beato! Ma dovrà sempre stare in guardia perché, di lì a poco, per la sua solita paura di fronte a tutto ciò che evoca sofferenza, sentirà dallo stesso Gesù le parole durissime: "Torna dietro a me, Satana! Tu non pensi secondo Dio ma secondo gli uomini!".
Nel momento supremo della passione di Gesù arriverà, sempre schiacciato dalla sua paura, a rinnegare il Maestro per ben tre volte! Per questo, dopo la resurrezione, Gesù gli chiederà per tre volte: Mi ami? Mi vuoi bene?", per rimuovere completamente il timore del triplice rinnegamento. San Pietro ci rappresenta davanti a Gesù tutte quelle volte che la nostra fede è fatta di slanci e promesse esagerate per poi fuggire di fronte alla logica della croce.
Poi c'è Paolo: un uomo completo, un cristiano radicale, un apostolo instancabile, anzi: l'Apostolo! Da persecutore a perseguitato, da fariseo a discepolo. Uomo dai molteplici contrasti, eppure infaticabile predicatore della Riconciliazione. Accanito sostenitore della Legge prima, ardente proclamatore del Vangelo della Grazia poi. Come l'uomo contemporaneo, che vive tante contraddizioni, si divide tra una serie di eccessi: l'amante appassionato si trasforma in cinico accusatore; la guida sicura diventa smarrita pecorella; e padri che diventan bimbi incerti e timorosi; e viceversa!
La diversità della santità celebrata in questo giorno sia per noi una iniezione di fiducia nell'intraprendere la via dell'incontro con Cristo e nel lasciarci raggiungere da Colui che mi ama e dà se stesso per me.
Buona Domenica a tutti.
[don Vito]