Trentamila avannotti di spigola seminati nel mare
Operazione di ripopolamento ittico della Provincia. Tra un anno la verifica tecnica dell'operazione con il riscontro dei pescatori
domenica 1 aprile 2012
Il sostegno alle attività di pesca passa anche attraverso operazioni di ripopolamento ittico. E' la sintesi dell'operazione proposta dall'assessorato alle attività produttive e risorse marine della Provincia di Barletta-Andria-Trani in collaborazione con il laboratorio di biologia marina della Provincia di Bari, messa in atto questa mattina lungo i punti di semina considerati più idonei della costa del territorio, ed in particolare a Margherita di Savoia, Trani e Bisceglie.
Nel corso dell'operazione sono stati seminati 30mila avannotti di spigola, con peso individuale pari a 25-30 grammi, ottenuti tramite riproduzione artificiale in acqua di mare e compatibili con la specie autoctona. La scelta della specie (spigole) è stata effettuata in seguito ad indagini tecniche rilevate direttamente nell'area e sulla base delle richieste degli operatori del settore locali. La taglia individuata, invece, è sufficiente a limitare gli effetti negativi della predazione e degli shock ambientali conseguiti all'immissione nell'ambiente marino. Il progressivo innalzamento della temperatura delle acque connesso alla stagione primaverile garantirà inoltre un rapido accrescimento connesso ad un parallelo aumento del metabolismo dei giovani pesci che verranno seminati.
«Contrastare efficacemente la crisi che il comparto ittico sta attraversando - ha spiegato l'assessore provinciale Antonia Spina - è uno degli obiettivi dell'amministrazione provinciale. La pesca è un settore di vitale importanza per l'economia del nostro territorio. Così, dopo aver ascoltato le istanze degli operatori nelle scorse settimane, abbiamo cercato, per quanto di nostra competenza, di sostenere la loro attività. Per farlo, abbiamo adottato questa operazione di ripopolamento del mare, che ben si coniuga con la tutela e salvaguardia delle risorse faunistiche marine. Siamo convinti che l'iniziativa servirà a favorire e migliorare le condizioni di pesca, arricchendo al contempo il nostro patrimonio marino, a dispetto delle enormi difficoltà cui gli operatori del settore devono far fronte, tra cui spicca la piaga degli enormi costi del carburante per i pescherecci».
Gli effetti ed i riscontri dell'attività di semina potranno essere verificati tramite osservazioni dirette ed informazioni raccolte presso i pescatori locali a distanza di circa un anno dall'operazione.
Nel corso dell'operazione sono stati seminati 30mila avannotti di spigola, con peso individuale pari a 25-30 grammi, ottenuti tramite riproduzione artificiale in acqua di mare e compatibili con la specie autoctona. La scelta della specie (spigole) è stata effettuata in seguito ad indagini tecniche rilevate direttamente nell'area e sulla base delle richieste degli operatori del settore locali. La taglia individuata, invece, è sufficiente a limitare gli effetti negativi della predazione e degli shock ambientali conseguiti all'immissione nell'ambiente marino. Il progressivo innalzamento della temperatura delle acque connesso alla stagione primaverile garantirà inoltre un rapido accrescimento connesso ad un parallelo aumento del metabolismo dei giovani pesci che verranno seminati.
«Contrastare efficacemente la crisi che il comparto ittico sta attraversando - ha spiegato l'assessore provinciale Antonia Spina - è uno degli obiettivi dell'amministrazione provinciale. La pesca è un settore di vitale importanza per l'economia del nostro territorio. Così, dopo aver ascoltato le istanze degli operatori nelle scorse settimane, abbiamo cercato, per quanto di nostra competenza, di sostenere la loro attività. Per farlo, abbiamo adottato questa operazione di ripopolamento del mare, che ben si coniuga con la tutela e salvaguardia delle risorse faunistiche marine. Siamo convinti che l'iniziativa servirà a favorire e migliorare le condizioni di pesca, arricchendo al contempo il nostro patrimonio marino, a dispetto delle enormi difficoltà cui gli operatori del settore devono far fronte, tra cui spicca la piaga degli enormi costi del carburante per i pescherecci».
Gli effetti ed i riscontri dell'attività di semina potranno essere verificati tramite osservazioni dirette ed informazioni raccolte presso i pescatori locali a distanza di circa un anno dall'operazione.