Trenta parlamentari del PDL sfidano le agenzie internazionali di rating

Interviene il consigliere comunale e assessore provinciale Dario Damiani. “Ben venga un atto simbolico e concreto”

sabato 4 agosto 2012 10.14
" Esprimo piena condivisione rispetto all'iniziativa dei trenta parlamentari pugliesi del Popolo della Libertà di costituirsi questa mattina parte civile nell'ambito del processo che vedrebbe sul banco degli imputati le agenzie internazionali di rating Standard&Poor's e Moody's"
Così ha affermato Dario Damiani, consigliere comunale e assessore provinciale del PDL.

"Se l'ipotesi accusatoria formulata dal pubblico ministero inquirente della Procura di Trani Michele Ruggiero, che ha definito "gravemente offensive e destabilizzanti per il nostro Paese le notizie sull'affidabilità dei mercati, e tali da procurare danni patrimoniali di rilevante entità", dovesse essere dimostrata, lo scenario di strapotere e indebita ingerenza di tali organismi che si arrogano il diritto di "vita e di morte" sulla finanza e sulle istituzioni degli Stati sovrani sarebbe oltremodo inquietante.

Ben venga dunque un atto simbolico e concreto al tempo stesso come la richiesta di veder tutelate le proprie prerogative di cittadini prima e parlamentari poi in sede giurisdizionale.

Il declassamento del rating italiano ha infatti avuto effetti devastanti sia sulla crisi economica interna, sia sull'azione politica del precedente governo che, sebbene democraticamente eletto, è dovuto capitolare sotto la pressione dell'oligarchia finanziaria mondiale rappresentata da tali agenzie. Un potere parallelo e insidioso, che si esprime attraverso manipolazioni del mercato e abuso di informazioni privilegiate,che va arginato e contrastato, sostenendo l'azione meritoria e coraggiosa dei magistrati come hanno dimostrato quest'oggi i nostri politici".
Il rating, in italiano valutazione, è un metodo utilizzato per classificare sia i titoli obbligazionari, che le imprese in base al loro rischio. In questo caso, essi si definiscono rating di merito creditizio da non confondersi ai rating etici che invece misurano la qualità della governance, della CSR, o in generale della sostenibilità sociale ed ambientale di un'emittente.Viene espresso attraverso un voto in lettere, in base al quale il mercato stabilisce un premio per il rischio da richiedere all'azienda per accettare quel determinato investimento. Scendendo nel rating aumenta il premio per il rischio richiesto e quindi l'emittente deve pagare uno spread maggiore rispetto al tasso risk-free.
I rating sono periodicamente pubblicati da agenzie specializzate, principalmente Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings. Per avere un rating, una società, una banca o uno Stato devono rivolgere una richiesta esplicita a una delle agenzie di rating. Il servizio è a pagamento.

Ottenuto l'incarico, l'agenzia inizia l'analisi della società, della banca o dello Stato. L'analista incaricato attinge da informazioni pubbliche (ad esempio, i bilanci), studia i fondamentali economici e finanziari e incontra i manager per raccogliere tutte le informazioni necessarie. Solo dopo questa analisi è possibile esprimere un voto sull'affidabilità creditizia della società che ha richiesto il rating.