Tra il lido Mennea e il lido Massawa, fatto brillare un ordigno bellico in mare
Spettacolare operazione della Marina Militare. L'acqua sollevata ha superato di 8 volte il gommone dela Marina
giovedì 8 luglio 2010
19.12
In meno di 24 ore dalla segnalazione alla Guardia Costiera il Nucleo SDAI della Marina Militare, con l'ausilio della motovedetta CP845 e del gommone GC138 ha individuato, rimosso e fatto brillare un ordigno residuato bellico di fronte alla litoranea di Ponente di Barletta. Un palombaro in servizio locale, cui il Comune di Barletta ha affidato la manutenzione della condotta sottomarina a servizio del depuratore cittadino, in occasione dell'ispezione subacquea, ha infatti notato a ridosso della condotta, adagiati sul fondo ma seminfangati, due oggetti che a prima vista gli sono sembrati una mina ed una bomba d'aereo.
Il punto dove si trovavano questi ordigni era a circa 1600 metri dalla costa, ad una profondità di oltre 9 metri. Subito la Guardia Costiera di Barletta, come da procedura ormai consolidata, ha informato la Prefettura di Bari, che ha chiesto l'intervento del nucleo SDAI, specializzato di artificieri, al Comando in Capo del Dipartimento Militare Marittimo. Nella mattina del 7 luglio le operazioni sono iniziate ed i sommozzatori della Marina Militare hanno constatato la presenza, effettivamente, di una mina di forma cilindrica antisommergibile da ormeggio a contatto tipo P5, risalente alla seconda Guerra Mondiale, armata con 200 chili di tritolo e quindi potenzialmente pericolosa, che a suo tempo veniva usata come sbarramento difensivo contro navi e sommergibili, nonché di una bomba d'aereo tipo DEMO da 500 libre (circa 227 chili) di esplosivo di nazionalità americana.
Prima di tutto, intorno alle 12.00, è stata fatta brillare la mina antisommergibile, dopo che le forze dell'ordine avevano fatto allontanare dalle spiagge (Lido Massawa, Lido Mennea) in corrispondenza dell'ordigno i bagnanti; l'ordigno stesso nel frattempo era stato rimorchiato ad oltre 3 chilometri di distanza dalla costa. Subito dopo è quindi cessato l'allarme e la zona di mare è tornata liberamente fruibile. Domani 8, sempre al largo, verrà fatta brillare la bomba d'aereo, nel frattempo resa comunque inoffensiva.
Ben 14 i militari complessivamente impegnati in mare nell'operazione, coordinata dal Capo Nucleo SDAI della Marina Militare Capitano di Fregata Giambattista ACQUATICO, coadiuvato dal Comandante di Circomare Barletta Giuseppe STOLA. A domani il completamento delle operazioni. Nella foto allegata si può notare la differenza in altezza tra il gommone GC138 ed il monte d'acqua formatosi a seguito dell'esplosione.
Il punto dove si trovavano questi ordigni era a circa 1600 metri dalla costa, ad una profondità di oltre 9 metri. Subito la Guardia Costiera di Barletta, come da procedura ormai consolidata, ha informato la Prefettura di Bari, che ha chiesto l'intervento del nucleo SDAI, specializzato di artificieri, al Comando in Capo del Dipartimento Militare Marittimo. Nella mattina del 7 luglio le operazioni sono iniziate ed i sommozzatori della Marina Militare hanno constatato la presenza, effettivamente, di una mina di forma cilindrica antisommergibile da ormeggio a contatto tipo P5, risalente alla seconda Guerra Mondiale, armata con 200 chili di tritolo e quindi potenzialmente pericolosa, che a suo tempo veniva usata come sbarramento difensivo contro navi e sommergibili, nonché di una bomba d'aereo tipo DEMO da 500 libre (circa 227 chili) di esplosivo di nazionalità americana.
Prima di tutto, intorno alle 12.00, è stata fatta brillare la mina antisommergibile, dopo che le forze dell'ordine avevano fatto allontanare dalle spiagge (Lido Massawa, Lido Mennea) in corrispondenza dell'ordigno i bagnanti; l'ordigno stesso nel frattempo era stato rimorchiato ad oltre 3 chilometri di distanza dalla costa. Subito dopo è quindi cessato l'allarme e la zona di mare è tornata liberamente fruibile. Domani 8, sempre al largo, verrà fatta brillare la bomba d'aereo, nel frattempo resa comunque inoffensiva.
Ben 14 i militari complessivamente impegnati in mare nell'operazione, coordinata dal Capo Nucleo SDAI della Marina Militare Capitano di Fregata Giambattista ACQUATICO, coadiuvato dal Comandante di Circomare Barletta Giuseppe STOLA. A domani il completamento delle operazioni. Nella foto allegata si può notare la differenza in altezza tra il gommone GC138 ed il monte d'acqua formatosi a seguito dell'esplosione.