"Ti mangio il cuore": «Barletta rappresenta l'umanità»
«Elodie è stata una scelta azzardata, ma perfetta per interpretare il ruolo di Rosa»
lunedì 26 settembre 2022
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È stato ospite a Barletta, presso il cinema Opera di Barletta, per la proiezione del film "Ti mangio il cuore" il regista Pippo Mezzapesa. Un lungometraggio emblematico e coinvolgente che sin dal titolo ha voluto esprimerne l'essenza. Ti mangio il cuore è da un lato la dichiarazione di un amore carnale, struggente e bruciante ed anche la violenza, la crudezza di una storia di mafia che incontra le strade dell'amore.
Il film corale, ruota intorno alle vicende di Rosa, prima pentita del Gargano. Mezzapesa racconta di come gli fosse capitato di ascoltare la vicenda attraverso le parole del giudice Volpe: «Una storia cruda, interessante e soprattutto profondamente dolorosa. Allo stesso modo complessa per via della coralità dei protagonisti». Tuttavia, è lo stesso registra ad ammettere l'impossibilità di girare questo racconto nel momento in cui gli era capitato di ascoltarlo proprio per via di questa complessità. Dopo anni, è stato l'omonimo romanzo scritto da Carlo Bonini e Giuliano Foschini, ad intercettarlo, «Credo sia stato il destino a farmi incontrare Rosa» dice il regista.
Foschini racconta di come l'urgenza di raccontare questa storia sia nata dopo aver incontrato gli inquirenti, dopo lunghi dialoghi sull'esigenza di rompere il silenzio sulle vicende delle mafie del Gargano. Storie che seppur trascritte sulle carte, sui libri, avevano bisogno di una ricostruzione che le portasse al grande pubblico perché «Una storia esiste se qualcuno la racconta e questo film rappresenta un atto polito e sociale» dice Foschini.
Mezzapesa viene interrogato anche sulla composizione del cast, raccontando come la scelta di avere Elodie tra le protagoniste, sia stata giudicata da molti, almeno inizialmente, come una scelta azzardata, ma nonostante questo è riuscito nel suo intento. «È stata una scelta coraggiosa. Avevo bisogno di una donna dirompente, forte, ma capace di emozionarsi ed Elodie mi sembrava perfetta in questo. È stata una sfida anche per lei, quella di interpretare un personaggio così complesso».
Nel film, racconta il regista e la sceneggiatrice, coesistono due anime: una ancestrale, rude, in cui le bestie e il sangue hanno una parte molto importante; un'altra è l'anima sacra con continue riprese di Madonne, volti sacri, chiese. Da questo la scelta di proporre un film interamente in bianco e nero, per esprimere cromaticamente il contrasto. L'intento è quello di comunicare la doppia sfaccettatura dell'amore, riportata anche nella scelta della colonna sonora: si susseguono canti popolari, filastrocche del posto e brani pop scritti esclusivamente per il film.
Tra le location c'è Barletta, che differentemente dalle altre, è l'unico luogo in cui traspare una speranza di salvezza dopo una corrosiva vicenda che ha come protagonisti la mafia e l'amore.
Il film corale, ruota intorno alle vicende di Rosa, prima pentita del Gargano. Mezzapesa racconta di come gli fosse capitato di ascoltare la vicenda attraverso le parole del giudice Volpe: «Una storia cruda, interessante e soprattutto profondamente dolorosa. Allo stesso modo complessa per via della coralità dei protagonisti». Tuttavia, è lo stesso registra ad ammettere l'impossibilità di girare questo racconto nel momento in cui gli era capitato di ascoltarlo proprio per via di questa complessità. Dopo anni, è stato l'omonimo romanzo scritto da Carlo Bonini e Giuliano Foschini, ad intercettarlo, «Credo sia stato il destino a farmi incontrare Rosa» dice il regista.
Foschini racconta di come l'urgenza di raccontare questa storia sia nata dopo aver incontrato gli inquirenti, dopo lunghi dialoghi sull'esigenza di rompere il silenzio sulle vicende delle mafie del Gargano. Storie che seppur trascritte sulle carte, sui libri, avevano bisogno di una ricostruzione che le portasse al grande pubblico perché «Una storia esiste se qualcuno la racconta e questo film rappresenta un atto polito e sociale» dice Foschini.
Mezzapesa viene interrogato anche sulla composizione del cast, raccontando come la scelta di avere Elodie tra le protagoniste, sia stata giudicata da molti, almeno inizialmente, come una scelta azzardata, ma nonostante questo è riuscito nel suo intento. «È stata una scelta coraggiosa. Avevo bisogno di una donna dirompente, forte, ma capace di emozionarsi ed Elodie mi sembrava perfetta in questo. È stata una sfida anche per lei, quella di interpretare un personaggio così complesso».
Nel film, racconta il regista e la sceneggiatrice, coesistono due anime: una ancestrale, rude, in cui le bestie e il sangue hanno una parte molto importante; un'altra è l'anima sacra con continue riprese di Madonne, volti sacri, chiese. Da questo la scelta di proporre un film interamente in bianco e nero, per esprimere cromaticamente il contrasto. L'intento è quello di comunicare la doppia sfaccettatura dell'amore, riportata anche nella scelta della colonna sonora: si susseguono canti popolari, filastrocche del posto e brani pop scritti esclusivamente per il film.
Tra le location c'è Barletta, che differentemente dalle altre, è l'unico luogo in cui traspare una speranza di salvezza dopo una corrosiva vicenda che ha come protagonisti la mafia e l'amore.