Ti giuro, era bellissimo…
Il degrado delle nostre spiagge viste dagli occhi di uno straniero. Gli anni passano e l'inciviltà aumenta
martedì 27 luglio 2010
Riceviamo e volentieri pubblichiamo un articolo mandatoci da Giuseppe, un nostro attento lettore.
Finalmente, dopo mesi, la Fiumara non è più un mistero, la spiaggetta tanto decantata da mia moglie, barlettana doc, «vedrai -mi diceva- ti piacerà», sa quanto io ami il mare e la natura, è stata per noi una doppia sorpresa per mia moglie la delusione di non ritrovare la spiaggia che era nei suoi ricordi di bambina, per me l'ennesima conferma di quanto l'uomo sia prepotente, piccolo e…sporco. «Ma dove mi hai portato?», le ho chiesto. «Ti giuro, era bellissimo», mi ha risposto.
Quella spiaggia, adiacente ad una zona per le esercitazioni militari, è una discarica a cielo aperto. Su quella striscia di sabbia si cammina zigzagando tra bottiglie, buste di plastica colme di rifiuti, resti dei pasti in riva al mare, insomma, rifiuti di ogni genere. Lo spettacolo è apparso subito nel suo orrore, un lembo di costa e anche con potenzialità paesaggistiche e naturalistiche preziose, ridotta a pattumiera pubblica.
La miopia dei nostri amministratori è evidente, quel luogo, territorio dove inizia la foce dell'Ofanto, è importante anche da un punto di vista naturalistico. Quel giorno a crederci, però, c'era solo uno sparuto gruppo di anatre selvatiche, che ancora sopravvivono al degrado. Accanto a loro un canale colmo di copertoni, stivali di gomma, attrezzi agricoli, flaconi di antiparassitari, rifiuti ordinari. Tutto questo ogni volta che piove e c'è una mareggiata finirà sicuramente in mare. La fauna più popolosa è quella degli insetti, delle blatte e dei topi.
E a fianco, il villaggio turistico della Fiumara, come dire quando si nascondo lo sporco sotto il tappeto e si mostra solo il lato "migliore".
E' proprio per il senso di delusione e rabbia che mi hanno colto arrivando sulla spiaggia, che mi auguro non arrivino mai turisti in questa città, e che non facciano, la mia stessa dolorosa scoperta.
La mancanza di sensibilità e lungimiranza degli amministratori e però solo parte del problema. I frequentatori di quella spiaggia, che sino a oggi l'hanno sporcata, provino a portare quei rifiuti nei loro appartamenti, sul divano in bagno, nei cassetti dell'armadio… anche quella spiaggia e casa loro, ma non lo capiscono.
Finalmente, dopo mesi, la Fiumara non è più un mistero, la spiaggetta tanto decantata da mia moglie, barlettana doc, «vedrai -mi diceva- ti piacerà», sa quanto io ami il mare e la natura, è stata per noi una doppia sorpresa per mia moglie la delusione di non ritrovare la spiaggia che era nei suoi ricordi di bambina, per me l'ennesima conferma di quanto l'uomo sia prepotente, piccolo e…sporco. «Ma dove mi hai portato?», le ho chiesto. «Ti giuro, era bellissimo», mi ha risposto.
Quella spiaggia, adiacente ad una zona per le esercitazioni militari, è una discarica a cielo aperto. Su quella striscia di sabbia si cammina zigzagando tra bottiglie, buste di plastica colme di rifiuti, resti dei pasti in riva al mare, insomma, rifiuti di ogni genere. Lo spettacolo è apparso subito nel suo orrore, un lembo di costa e anche con potenzialità paesaggistiche e naturalistiche preziose, ridotta a pattumiera pubblica.
La miopia dei nostri amministratori è evidente, quel luogo, territorio dove inizia la foce dell'Ofanto, è importante anche da un punto di vista naturalistico. Quel giorno a crederci, però, c'era solo uno sparuto gruppo di anatre selvatiche, che ancora sopravvivono al degrado. Accanto a loro un canale colmo di copertoni, stivali di gomma, attrezzi agricoli, flaconi di antiparassitari, rifiuti ordinari. Tutto questo ogni volta che piove e c'è una mareggiata finirà sicuramente in mare. La fauna più popolosa è quella degli insetti, delle blatte e dei topi.
E a fianco, il villaggio turistico della Fiumara, come dire quando si nascondo lo sporco sotto il tappeto e si mostra solo il lato "migliore".
E' proprio per il senso di delusione e rabbia che mi hanno colto arrivando sulla spiaggia, che mi auguro non arrivino mai turisti in questa città, e che non facciano, la mia stessa dolorosa scoperta.
La mancanza di sensibilità e lungimiranza degli amministratori e però solo parte del problema. I frequentatori di quella spiaggia, che sino a oggi l'hanno sporcata, provino a portare quei rifiuti nei loro appartamenti, sul divano in bagno, nei cassetti dell'armadio… anche quella spiaggia e casa loro, ma non lo capiscono.