Telefonata con il segretario del Pd Stefano Chiariello

Primi tentativi per una giunta definitiva. Così al congresso del 25-26 febbraio: nel segno della democrazia, della legalità, della trasparenza e dell’efficienza

mercoledì 4 aprile 2012
A cura di Michele Sarcinelli
Non una compiuta intervista, ma al momento solo una informale telefonata con il segretario cittadino del PD Stefano Chiariello eletto lo scorso 26 febbraio da 1.239 iscritti al partito conseguendo in termini percentuali il 52,43%. Pochi mugugni, ricordiamo, seguirono dagli altri due candidati Antonio Divincenzo e Caterina Spatafora che sfoderarono, nell'occasione un invidiabile fair-play, confidando nell'onesta capacità politica-intellettuale dell'antagonista, sponsorizzato con forza dal Consigliere regionale Filippo Caracciolo sovrastante numericamente alle altre due componenti in contesa (Maffei-Mennea). Ma dopo 40 giorni cosa è maturato in casa PD? Quale destrezza è seguita dopo le solenni affermazioni del giovane avvocato che al congresso dichiarò: "Abbiamo bisogno di un Partito democratico degno di questo nome che deve esercitare autorevolmente un ruolo di guida all'interno della coalizione, forte delle prerogative che lo riconoscono come Partito di maggioranza relativa" E convinse anche quando disse: "Lavorerò nel segno della democrazia, della legalità, della trasparenza e dell'efficienza".

Segretario Chiariello, qualche giorno fa avete chiuso un importante tavolo politico, con quali ragionevoli conclusioni?
«Si, l'abbiamo tenuto venerdì scorso anche con un certo ritardo poiché sindaco e alcuni consiglieri stavano seguendo la conferenza del prof. Paul Connett».

Quali i soggetti presenti?
«Erano presenti tutti i segretari politici e i capigruppo consigliari. C'erano diverse questioni all'ordine del giorno. Un tavolo essenzialmente politico nel quale sono intervenuto pregiudizialmente affermando che il PD ha sciolto tutti i nodi interni e chiedendo altrettanta coesione agli altri partiti perché siano pronti alla definizione di molte questioni».

Quindi le tre anime del PD, Maffei, Caracciolo, Mennea sono coese?
«I tre nomi che lei ha fatto non sono stati centrali nella seduta di lavoro. Semmai lo è stato il sindaco Maffei, Certamente abbiamo portato avanti un discorso tra le tre aree congressuali, di conseguenza un ruolo l'hanno avuto anche i rappresentanti delle tre mozioni considerando implicitamente i tre nomi citati».

La composizione della nuova giunta e stata ridisegnata?
«No, non è stata ancora individuata».

Sappiamo che i rappresentati del PSI hanno chiesto un tavolo separato con il sindaco per chiarire e definire alcuni punti imprecisati.
«Sì, in effetti è uno dei passaggi necessario alle intese».

Quindi senza questa premessa o chiarimento che lo si voglia definire, il tavolo politico non può procedere.
«Mettiamola così, diciamo che il recupero dei socialisti all'interno della coalizione è importante ma non è un passaggio esauriente. A breve apriremo un altro tavolo politico e i socialisti dovrebbero dichiararsi formalmente facenti parte della coalizione di centro-sinistra».

Quale neo segretario del PD cittadino, ritengo o invento che più d'uno sia a tirarla per la giacca. Se conferma questa ipotesi, chi sono i più prepotenti?
«In questa fase stiamo cercando di semplificare le cose, avere un dialogo aperto con i rappresentanti che non sono i nomi che dianzi lei ha fatto. Sto semplificando i processi nel senso che non mi sto rapportando singolarmente con i consiglieri comunali, In definitiva stiamo lavorando con i gruppi adottando diversi accorgimenti».

Qualora lei, giovane esponente politico, dovesse trovarsi in talune condizioni capestro, farebbe squillare campanelli d'allarme o rimarrebbe silente?
«Ho sempre mantenuto una certa trasparenza, sono e continuerò ad essere trasparente. Naturalmente se tutto procede a rilento, se permarranno problemi all'interno della coalizione è giusto, per motivi di lealtà nei confronti di chi mi ha appoggiato al congresso, ai cittadini, che vi sia chiarezza sulle responsabilità di chi non facilita l'indispensabile processo amministrativo della città».

E allora Barletta cosa deve prevedere un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
«Allo stato delle cose non vi è alla guida del governo cittadino una coalizione pienamente legittimata dalla politica perché creata con un criterio non politico. Ciò facilita l'attribuzione di responsabilità ai singoli amministratori che dovranno essere legittimati dalla politica».

Aumenterà il numero degli assessorati?
«Assolutamente no. E Poi ci sono precisi limiti nella legge».