Tartaruga spiaggiata e ferita sul litorale barlettano

Rinvenuta da alcuni bagnanti, intervengono i volontari del Centro recupero. L'animale è stato recuperato e curato

martedì 3 settembre 2013 16.44
A cura di Luca Guerra
Una femmina di tartaruga della specie Caretta caretta si è spiaggiata questa mattina lungo la litoranea di Ponente, a Barletta. Il chelonide -pesante circa 45 chili e lunga 70 centimetri- ha attirato l'attenzione dei bagnanti presenti sul litorale barlettano: una segnalazione da parte di bagnanti alla locale Capitaneria di Porto ha portato al successivo intervento dei volontari del Centro recupero tartarughe marine di Molfetta, grazie ai quali l'animale è stato recuperato e curato.

Al momento è ipotizzabile che la tartaruga, di stazza considerevole per trovarsi a pochi metri dalla riva, potrebbe essersi spiaggiata perchè disorientata dalle maree o a causa delle catture accidentali nelle reti, tipiche in questo periodo di forte caldo, quando le tartarughe sostano in superficie e diventano frequenti anche gli impatti con i natanti.

Nel Mediterraneo la tartaruga marina comune Caretta caretta è seriamente minacciata: in particolare dall'antropizzazione delle spiagge di nidificazione e dalle attività di pesca. I siti di deposizione sono localizzati nella parte orientale di questo bacino e in particolare in Grecia, Turchia, Cipro, Libia, mentre nella parte orientale le nidificazioni sono da ritenersi eccezionali. In Italia, se i nidi deposti ogni anno sono solo alcune unità (contro le 5-6 mila dell'intero Mediterraneo), i mari attorno alla penisola rivestono grande importanza per le popolazioni del bacino. La specie è inserita dall'IUCN nella categoria di minaccia EN-Endangered (minacciata).
(Twitter: @GuerraLuca88)
Caretta caretta:
La tartaruga comune (Caretta caretta Linnaeus, 1758) è la tartaruga marina più comune del Mar Mediterraneo. La specie è fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo e ormai al limite dell'estinzione nelle acque territoriali italiane. Sono animali perfettamente adattati alla vita acquatica grazie alla forma allungata del corpo ricoperto da un robusto guscio ed alla presenza di "zampe" trasformate in pinne. Alla nascita è lunga circa 5 cm. La lunghezza di un esemplare adulto è di 80 – 140 cm, con massa variabile tra i 100 ed i 160 kg. La testa è grande, con il rostro molto incurvato. Gli arti sono molto sviluppati, specie gli anteriori, e muniti di due unghie negli individui giovani che si riducono ad una negli adulti. Ha un carapace di colore rosso marrone, striato di scuro nei giovani esemplari, e un piastrone giallastro, a forma di cuore, spesso con larghe macchie arancioni, dotato di due placche prefrontali ed un becco corneo molto robusto. Lo scudo dorsale del carapace è dotato di cinque coppie di scuti costali; lo scudo frontale singolo porta cinque placche. Ponte laterale fra carapace e piastrone con tre (di rado 4-7) scuti inframarginali a contatto sia con gli scuti marginali che con quelli del piastrone. Gli esemplari giovani spesso mostrano una carena dorsale dentellata che conferisce un aspetto di "dorso a sega". I maschi si distinguono dalle femmine per la lunga coda che si sviluppa con il raggiungimento della maturità sessuale, che avviene intorno ai 13 anni. Anche le unghie degli arti anteriori nel maschio sono più sviluppate che nella femmina.

Di Caretta caretta, come della maggior parte delle tartarughe marine, si conosce ancora molto poco. Come tutti i rettili, hanno sangue freddo il che le porta a prediligere le acque temperate. Respirano aria, essendo dotate di polmoni, ma sono in grado di fare apnee lunghissime. Trascorrono la maggior parte della loro vita in mare profondo, tornando di tanto in tanto in superficie per respirare. In acqua possono raggiungere velocità superiori ai 35 km/h, nuotando agilmente con il caratteristico movimento sincrono degli arti anteriori. Sono animali onnivori: si nutrono di molluschi, crostacei, gasteropodi, echinodermi, pesci e meduse, ma nei loro stomaci è stato trovato di tutto: dalle buste di plastica, probabilmente scambiate per meduse, a tappi ed altri oggetti di plastica.