Talmente maggioranza… da far l’opposizione
La nota politica di Bruno Lattanzio
martedì 22 ottobre 2013
10.20
«Quando si cerca un eroe, bisogna partire dalla cosa di cui ogni eroe ha bisogno: un "cattivo". Per questo, cercando il nostro eroe Bellerofonte, abbiamo creato un mostro: Chimera».
tratto da Mission: Impossible II, USA, 2000
Era accaduto con il Presidente del Consiglio Comunale. È successo con il Presidente della Commissione Lavori Pubblici. In una città, Barletta, dove il centrosinistra amministra ormai da un ventennio, l'opposizione latita… tocca allora alla maggioranza gravarsi di un altro compito, rimboccarsi le maniche e far tutto. Anche l'opposizione! I bottini portati a casa dal centrodestra? Recentemente si ricordano la caduta della seconda Amministrazione Maffei, il turno di ballottaggio alle ultime elezioni amministrative, l'aver trascinato l'elezione del Presidente del Consiglio alla terza - ed ultima utile, prima del rinvio - votazione ed infine, fresca di giornata, la definitiva conferma della Presidenza della IV Commissione consiliare. Risultati che, agli occhi di uno spettatore illuso e disinformato, parrebbero quelli di un'opposizione magistrale!
Peccato che, nella ipotetica pianificazione strategica che avrebbe dovuto portare all'avverarsi degli eventi recenti sopra citati, mai più di tanto siano pesate la volontà, la capacità o la forza del centrodestra di dettare una linea, essendo il tutto stato quasi sempre e per la maggior parte il frutto (amaro e indigesto) dei comportamenti e delle scelte della maggioranza. Da un lato le varie opposizioni che si sono succedute, quasi incredule hanno sempre accettato di buon grado questi "cadeaux" conscie che, come abbiamo avuto modo di vedere in questi anni, probabilmente mai sarebbero salite agli onori della cronaca e avrebbero trovato tanta visibilità per meriti propri, tipo - chessò - magari grazie a qualche grande, seria, concreta e circostanziata proposta politica in grado di mettere in crisi la maggioranza sul piano fattuale e non solo dibattimentale o numerico. Dall'altro, sicura com'è della sua condizione di supremazia ormai consolidata negli anni (attraverso la gestione e conservazione del potere), la maggioranza periodicamente decide di mettere un pizzico di sale a piatti che rischiavano (Maffei) o rischiano (Cascella) di apparire, a discrezione degli "chef" di turno, troppo "insapori" per i fini palati politici della città.
Luzzi, Mennea, Dibello, Vitobello, Alfarano… tanti sono caduti sotto i colpi di Salerno prima, Maffei dopo e Cascella oggi senza che, negli anni, ci sia stato un vero e definitivo scatto d'orgoglio del centrodestra, perfino quando dall'altra parte hanno destituito ed eletto uno dopo l'altro gli ultimi due Sindaci come se il tutto si fosse ridotto ad una questione quasi esclusiva e privata in mano a Partito Democratico & Co.
Si sa, poi, che se non c'è sfida e non si ha un degno avversario, non c'è mordente: i più forti si siedono sugli allori e si corre il rischio di abituarsi alla mera gestione del quotidiano, del buon vecchio orticello che però poi garantisce i tanto attesi e rigogliosi voti primaverili, buone parole da spendere con gli amici e spargimento di petali di rose al proprio passaggio. Ma Barletta (come dico spesso in giro per la Puglia e l'Italia quando rivendico qualcosa per il nostro territorio) è palestra politica e forma seriamente chi vi si allena al suo interno, preparandolo agli incontri/scontri più duri che poi lo aspettano nell'agone politico regionale o nazionale: i consiglieri, i dirigenti di partito e i maggiorenti del centrodestra hanno, quindi, nei loro colleghi e concittadini del centrosinistra alcuni dei migliori maestri, allenatori o insegnanti che dir si voglia disponibili su piazza. Non che "i nostri" debbano insegnargli qualcosa, per carità, nessuna presunzione… solo che probabilmente la città aspetta da troppo tempo il suo "Bellerofonte" e per il momento continua a scegliere la "Chimera".
[Bruno Lattanzio]
tratto da Mission: Impossible II, USA, 2000
Era accaduto con il Presidente del Consiglio Comunale. È successo con il Presidente della Commissione Lavori Pubblici. In una città, Barletta, dove il centrosinistra amministra ormai da un ventennio, l'opposizione latita… tocca allora alla maggioranza gravarsi di un altro compito, rimboccarsi le maniche e far tutto. Anche l'opposizione! I bottini portati a casa dal centrodestra? Recentemente si ricordano la caduta della seconda Amministrazione Maffei, il turno di ballottaggio alle ultime elezioni amministrative, l'aver trascinato l'elezione del Presidente del Consiglio alla terza - ed ultima utile, prima del rinvio - votazione ed infine, fresca di giornata, la definitiva conferma della Presidenza della IV Commissione consiliare. Risultati che, agli occhi di uno spettatore illuso e disinformato, parrebbero quelli di un'opposizione magistrale!
Peccato che, nella ipotetica pianificazione strategica che avrebbe dovuto portare all'avverarsi degli eventi recenti sopra citati, mai più di tanto siano pesate la volontà, la capacità o la forza del centrodestra di dettare una linea, essendo il tutto stato quasi sempre e per la maggior parte il frutto (amaro e indigesto) dei comportamenti e delle scelte della maggioranza. Da un lato le varie opposizioni che si sono succedute, quasi incredule hanno sempre accettato di buon grado questi "cadeaux" conscie che, come abbiamo avuto modo di vedere in questi anni, probabilmente mai sarebbero salite agli onori della cronaca e avrebbero trovato tanta visibilità per meriti propri, tipo - chessò - magari grazie a qualche grande, seria, concreta e circostanziata proposta politica in grado di mettere in crisi la maggioranza sul piano fattuale e non solo dibattimentale o numerico. Dall'altro, sicura com'è della sua condizione di supremazia ormai consolidata negli anni (attraverso la gestione e conservazione del potere), la maggioranza periodicamente decide di mettere un pizzico di sale a piatti che rischiavano (Maffei) o rischiano (Cascella) di apparire, a discrezione degli "chef" di turno, troppo "insapori" per i fini palati politici della città.
Luzzi, Mennea, Dibello, Vitobello, Alfarano… tanti sono caduti sotto i colpi di Salerno prima, Maffei dopo e Cascella oggi senza che, negli anni, ci sia stato un vero e definitivo scatto d'orgoglio del centrodestra, perfino quando dall'altra parte hanno destituito ed eletto uno dopo l'altro gli ultimi due Sindaci come se il tutto si fosse ridotto ad una questione quasi esclusiva e privata in mano a Partito Democratico & Co.
Si sa, poi, che se non c'è sfida e non si ha un degno avversario, non c'è mordente: i più forti si siedono sugli allori e si corre il rischio di abituarsi alla mera gestione del quotidiano, del buon vecchio orticello che però poi garantisce i tanto attesi e rigogliosi voti primaverili, buone parole da spendere con gli amici e spargimento di petali di rose al proprio passaggio. Ma Barletta (come dico spesso in giro per la Puglia e l'Italia quando rivendico qualcosa per il nostro territorio) è palestra politica e forma seriamente chi vi si allena al suo interno, preparandolo agli incontri/scontri più duri che poi lo aspettano nell'agone politico regionale o nazionale: i consiglieri, i dirigenti di partito e i maggiorenti del centrodestra hanno, quindi, nei loro colleghi e concittadini del centrosinistra alcuni dei migliori maestri, allenatori o insegnanti che dir si voglia disponibili su piazza. Non che "i nostri" debbano insegnargli qualcosa, per carità, nessuna presunzione… solo che probabilmente la città aspetta da troppo tempo il suo "Bellerofonte" e per il momento continua a scegliere la "Chimera".
[Bruno Lattanzio]