Strage degli evangelici a Barletta, Pichierri: «Chiediamo perdono»

L'arcivescovo interviene per i 150 anni dell'eccidio del 1866

giovedì 24 marzo 2016
In occasione dell'incontro promosso dalla Chiesa Cristiana Evangelica Battista con il patrocinio dell'Amministrazione comunale, che si è svolto il 19 marzo nella Chiesa di S. Maria di Nazareth sul tema "Gli Evangelica Barletta, una minoranza. Dalla strage all'integrazione", è intervenuto anche l'arcivescovo Giovan Battista Pichierri. A distanza di 150 anni si è fatto memoria del tragico evento del 19 marzo 1866: a Barletta, una folla inferocita, spinta dal 'clero papista' del tempo, infuriata contro la locale comunità di cristiani battisti , 'massacrò cinque fratelli nella fede", uccidendoli. "Alla distanza di 150 anni - ha dichiarato l'Arcivescovo Pichierri nel suo intervento - oggi 19 marzo 2016, potremmo riscrivere una lapide del genere (collocata nel 1954, ndr) nel luogo della 'memoria' su questo tenore: 'Chiesa evangelica Battista e Chiesa Cattolica deprècano il massacro avvenuto il 19 marzo 1866; la Chiesa Cattolica chiede perdono per l'esecrando atto perpetrato dai cristiani del tempo, istigati dal clero; ci riconosciamo, in Gesù Cristo, fratelli da Lui riconciliati; e ci poniamo in cammino dietro di Lui'. L'Arcivescovo ha ribadito l'importanza del dialogo ecumenico e auspicato fortemente il ritorno "all'unità dei cristiani in tutto il mondo".

«Carissimi fratelli e sorelle, la grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo, nel dono dello Spirito Santo, sia con tutti noi. Oggi, rinnoviamo la memoria di un fattaccio dolorosissimo, avvenuto il 19 marzo 1866: il massacro di cinque fratelli nella fede, ad opera di cristiani istigati dal "clero papista". A 50 anni dall'eccidio, si ricordò il triste evento, che segnò la nascita della Chiesa Battista; e si collocò una lapide commemorativa.

D'agostino Ruggiero, Delcuratolo Giuseppe, Salminci Annibale, Verde Michele, vittime della sommossa popolare del 19-03-1866 selvaggiamente preparata ed organizzata dal clero papista nel cinquantesimo anno della Chiesa evangelica in Barletta dedica e consacra 19-03-1916.


Questa lapide fu rimossa nel 1949 per ordine del Governo che la considerava offensiva e anticlericale; un'altra lapide fu collocata nel 1954 con qualche aggiunta e soppressione.
Alla distanza di 150 anni, oggi 19 marzo 2016 potremmo riscrivere una lapide del genere nel luogo della «memoria» su questo tenore:

Chiesa evangelica Battista e Chiesa Cattolica deprècano il massacro avvenuto il 19 marzo 1866; la Chiesa Cattolica chiede perdono per l'esecrando atto perpetrato dai cristiani del tempo, istigati dal clero; ci riconosciamo, in Gesù Cristo, fratelli da Lui riconciliati; e ci poniamo in cammino dietro di Lui; "Via-Verità-Vita, per essere Sua Chiesa, posta nel mondo come "luce", "sale", "fermento" di fraternità, di giustizia, di pace.

Grazie a Dio, nel nostro tempo, il cammino ecumenico tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Evangelica è in salita verso un traguardo di unità. I 500 anni della Riforma Luterana, che si celebrerà nel 2017, ci trova aperti all'incontro e alla condivisione. Papa Francesco, il prossimo 21 ottobre, parteciperà a Lund in Svezia al lancio del 500.mo della RP a fianco del Presidente e del Segretario generale della Federazione luterana mondiale (Flm), rispettivamente il vescovo e il pastore. "La commemorazione ecumenica – spiega un comunicato congiunto tra Federazione luterana mondiale e Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani – si inquadra nel processo di ricezione del documento del 2013: «Dal conflitto alla comunione»; il primo tentativo di luterani e cattolici di descrivere insieme, a livello internazionale, la storia della Riforma. Inoltre, sarà incentrata sui «doni della Riforma» per ambedue le Confessioni, e si svolgerà con l'ausilio della Common prayer, Preghiera comune, la recente guida liturgica preparata da cattolici e luterani". Il 2017, si precisa infine, coinciderà anche con il 50° anniversario del dialogo internazionale luterano-cattolico, dal quale sono scaturiti rilevanti risultati ecumenici, come la Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione, firmata il 31.X.1999 ad Augusta, in Germania.

Auspichiamo che tale appuntamento «contribuisca all'unità dei cristiani in tutto il mondo». Così si è pronunziato recentemente il Presidente della Commissione Episcopale per l'Ecumenismo e dialogo interreligioso della CEI, S.E. Mons. Spreafico Ambrogio, a proposito della relazione da coltivare tra Chiesa Cattolica e Chiesa Evangelica: vi è l'urgenza di tessere una relazione più stretta tra noi anche in vista delle celebrazioni dei 500 anni della Riforma. L'obiettivo fondamentale è ascoltarci e capire più nel profondo le radici della nostra storia e della nostra diversità; con la consapevolezza della ferita della divisione e della necessità di intraprendere passi verso l'unità: molto ci unisce l'unica fede in Gesù Cristo significata dall'essere tutti suoi discepoli con il Battesimo.

Quali coordinate verso l'unità? Dialogo fraterno; amicizia per superare pregiudizi; preghiera reciproca e comune; ecumenismo ricadute concrete nella vita di tutti i giorni; carità concreta: accoglienza profughi, assistenza e attenzione poveri, della quale si è registrata già la positività (Lampedusa, Ventimiglia). Per noi cattolici e Battisti, che viviamo su questa terra benedetta di Barletta, auspichiamo di camminare sulla via della carità crescendo nell'unico nostro Signore, Gesù Cristo, che ci vuole impegnati nell'annunzio e nella costruzione del Regno del Padre, suo e nostro, sulla terra».