Stemma della Bat, l'ironia delle associazioni andriesi

«Scelta autonoma in barba al concorso pubblico». Che questa nuova provincia dovesse riservarci delle sorprese ne abbiamo avuto sempre il legittimo sospetto»

giovedì 1 luglio 2010 12.16
E' stato approvato, contestualmente al nuovo statuto provinciale, lo stemma araldico che sarà simbolo a livello regionale e nazionale della neonata provincia pugliese. Ad un anno dalla sua costituzione, arriva per la Bat il proprio stemma ufficiale, dopo oltre 12 mesi di proposte e conseguenti ritardi per una decisione che fosse definitiva.

Una proposta che ha trovato l'entusiasmo dei consiglieri provinciali e dei membri della commissione, una proposta tuttavia che nulla ha a che fare con quel famoso bando pubblico diffuso il 10 settembre 2009. Il bando era rivolto ad architetti, designers, operatori nel settore della grafica che avessero presentato, entro il 9 ottobre, una propria proposta di stemma. Il premio? 5000 euro per il primo classificato, 3000 euro per il secondo e infine 2000 per il terzo. Nel dicembre 2009 fu indetta una conferenza stampa per presentare al pubblico i tre lavori finalisti, lavori che tuttavia non convinsero né l'opinione pubblica né gli addetti ai lavori. Così il consiglio provinciale ha deciso di rivolgersi direttamente all'Ufficio Araldica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per l'elaborazione di uno stemma ufficiale. Così ecco lo stemma della Bat: sormontato da una corona gemmata racchiudente due rami, uno di alloro ed uno di quercia al naturale, lo scudo di tipo sannitico è nella parte superiore azzurro (colore del mare) con tre stelle dorate a simbolica rappresentazione dei tre capoluoghi di provincia, nella parte inferiore a strisce verticali alternate dorate (colore del sole e del grano) e rosse (colore del sangue, della nobiltà e del vino).

Sull'argomento ironizzano le associazioni andriesi Io Ci Sono!, Pro Andria Sesta Provincia, Libertà è Partecipazione, L.A.C e Cttadini di Andria:

«Che questa nuova provincia dovesse riservarci delle sorprese - si legge nella nota - ne abbiamo avuto sempre il legittimo sospetto ma che anche un gagliardetto, rappresentante i colori di alcune squadre di calcio quali la Roma, il Lecce o il Gallipoli, potesse suscitare e risvegliare vene poetiche da parte di alcuni che non potrebbero giustificare altrimenti il fatto di aver scelto "autonomamente" ed in barba ad un pubblico concorso "il proprio" stemma, è veramente tanto. L'azzurro del mare, il giallo del grano, il rosso del vino..... ma per caso qualcuno ha alzato il gomito? Dov'è la rappresentazione identitaria del nostro territorio? Quali sarebbero i simboli delle tre città cocapoluogo? Dov'è finita la storia monumentale ed artistica delle dieci città della Provincia? Sembra che qualcuno, invece, voglia buttarla a tarallucci e vino (rosso).

Se è vero che la Provincia Barletta Andria Trani ha individuato il suo stemma, allora diciamo ancora una volta che quello stemma è insignificante e lo rigettiamo in quanto legittimati a farlo perché lo stemma della Provincia rappresenta tutti i cittadini, compresi noi e noi non vogliamo essere rappresentanti da uno stemma anonimo, tanto comune e scialbo. Noi, come tutti i residenti della Bat, vogliamo sapere che fine hanno fatto i tre stemmi che hanno vinto il Concorso, essendo stati anche ben pagati e per quale ragione si è data la possibilità ad unici rappresentanti di una sola Città, quella di Barletta, perché ciò è accaduto, di effettuare tale scelta, oggi esaltata e osannata anche dall'intera classe politica e dirigente dell'Ente Provincia che ha avallato tale scelta. Se è vero che ognuno deve dare conto ai propri elettori del suo operato politico pretendiamo rispetto e considerazione. Quindi ci rivolgiamo sia al Presidente che a tutti i Consiglieri Provinciali, compresa la Giunta, affinchè venga riaffermato il principio della compartecipazione, anche nella scelta dello stemma, che deve cambiare».