Stefano: «Barletta ha bisogno di curare ferite, inferte con una certa violenza»
L'assessore regionale alle Risorse Agroalimentari ha inaugurato il comitato "Oppure Vendola". Galasso (Sel): «La registrazione al momento è molto scarsa »
mercoledì 21 novembre 2012
«Nella candidatura del presidente Vendola ci identifichiamo con convinzione - così ha esordito l'assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Dario Stefano, inaugurando a Barletta il comitato "Oppure Vendola" che sostiene la candidatura del presidente della regione Puglia Nichi Vendola alle primarie del centrosinistra del 25 Novembre, che a Barletta si terranno a Piazza Aldo Moro (Piazza Roma) dalle 8 alle 20 - Gli eventi ci hanno tenuto un po' in stand-by - il riferimento è alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto il governatore della Puglia, per la quale, il 31 Ottobre scorso, è stato assolto dall'accusa di concorso in abuso d'ufficio - Siamo quindi partiti in ritardo, ma girando la Puglia, vedo che siamo in crescita un po' ovunque». Erano presenti anche il coordinatore cittadino di Sel Franco Ruta e Carmine Galasso (Sel). Tra il pubblico: l'assessora regionale Maria Campese e l'ex consigliere della Fds Carmine Doronzo; l'ex consigliere di Sel Michele Lasala (uno dei 19 che si sono dimessi).
«Abbiamo due motivi per andare a votare alle primarie: uno regionale e l'altro nazionale - ha continuato Stefano - Un motivo regionale perché siamo in una congiuntura internazionale, nella quale la Puglia ha retto meglio di altre regioni, ha saputo costruire prospettive di crescita. Negli ultimi tre anni, il nostro PIL è stato sempre superiore all'andamento nazionale. Siamo una regione che produce bene e che ha messo in campo azioni innovative, per la cultura, per i giovani, per il welfare - ha aggiunto - Abbiamo la necessità di approfittare di queste primarie per consolidare l'esperienza di governo regionale. Se così non fosse, ne uscirebbe indebolito questo modello di governo. Vogliamo quindi che a livello regionale il risultato sia inequivocabile per Vendola - ha affermato Stefano - Un motivo nazionale perché la possibilità che Vendola abbia un ruolo di leadership nel governo nazionale è una possibilità che ci consente di trasferire l'esperienza regionale in ambito nazionale. L'idea dei tagli lineari in un periodo come questo, non è un'idea né di sinistra, né di destra. E' un'idea sbagliata - ha ribadito - Abbiamo ridotto di due terzi il debito ereditato nel 2005. La nostra fedeltà al rigore non ci ha impedito di fare politiche. Se lo abbiamo fatto in Puglia, lo possiamo fare anche a livello nazionale».
«Barletta nei prossimi mesi ha bisogno di curare ferite, inferte con una certa violenza - ha concluso Stefano, riferendosi alla caduta dell'amministrazione Maffei - Bisogna fare in modo che queste primarie siano uno spunto per un nuovo pensiero politico-amministrativo per questa città. Un progetto di città». Sulla sanità: «Siamo stati costretti alla riorganizzazione sanitaria, perché si sono inventati un meccanismo perverso che ci ha imposto piani di rientro, pur avendo i conti in ordine. Sull'agricoltura: «Siamo riusciti, tra Bat e Foggia, a far attecchire l'idea che l'innovazione è tanto più rivoluzionaria quanto più è legata all'identità, e l'abbiamo fatto con il recupero dei vitigni autoctoni».
«Abbiamo due motivi per andare a votare alle primarie: uno regionale e l'altro nazionale - ha continuato Stefano - Un motivo regionale perché siamo in una congiuntura internazionale, nella quale la Puglia ha retto meglio di altre regioni, ha saputo costruire prospettive di crescita. Negli ultimi tre anni, il nostro PIL è stato sempre superiore all'andamento nazionale. Siamo una regione che produce bene e che ha messo in campo azioni innovative, per la cultura, per i giovani, per il welfare - ha aggiunto - Abbiamo la necessità di approfittare di queste primarie per consolidare l'esperienza di governo regionale. Se così non fosse, ne uscirebbe indebolito questo modello di governo. Vogliamo quindi che a livello regionale il risultato sia inequivocabile per Vendola - ha affermato Stefano - Un motivo nazionale perché la possibilità che Vendola abbia un ruolo di leadership nel governo nazionale è una possibilità che ci consente di trasferire l'esperienza regionale in ambito nazionale. L'idea dei tagli lineari in un periodo come questo, non è un'idea né di sinistra, né di destra. E' un'idea sbagliata - ha ribadito - Abbiamo ridotto di due terzi il debito ereditato nel 2005. La nostra fedeltà al rigore non ci ha impedito di fare politiche. Se lo abbiamo fatto in Puglia, lo possiamo fare anche a livello nazionale».
«Barletta nei prossimi mesi ha bisogno di curare ferite, inferte con una certa violenza - ha concluso Stefano, riferendosi alla caduta dell'amministrazione Maffei - Bisogna fare in modo che queste primarie siano uno spunto per un nuovo pensiero politico-amministrativo per questa città. Un progetto di città». Sulla sanità: «Siamo stati costretti alla riorganizzazione sanitaria, perché si sono inventati un meccanismo perverso che ci ha imposto piani di rientro, pur avendo i conti in ordine. Sull'agricoltura: «Siamo riusciti, tra Bat e Foggia, a far attecchire l'idea che l'innovazione è tanto più rivoluzionaria quanto più è legata all'identità, e l'abbiamo fatto con il recupero dei vitigni autoctoni».