Sorteggio scrutatori, un segnale di trasparenza
Sinistra,ecologia e libertà interviene sul controverso argomento. «Riscoprire il concetto di militanza»
domenica 2 gennaio 2011
SEL Barletta ritiene che sia un dovere morale della politica quello di ridare trasparenza alle operazioni che stanno attorno al mondo delle elezioni; ritiene perciò che un ritorno alla vecchia normativa di selezione del personale scrutatore attraverso un sorteggio possa essere salutare in questo momento, posto che anche l'attuale normativa non esclude tale metodo. Rimango stupito però osservando che la sola preoccupazione di alcuni autorevoli esponenti partitici (da destra al PD) sia quella riguardante una figura istituzionale e penalmente responsabile come quella dello scrutatore rispetto allo scempio che ogni seggio costituito vede attorno a se ogni volta che si chiudono le operazioni di voto, mi riferisco al mercimonio dei rappresentanti di lista.
SEL coglie l'occasione per dare un nuovo stimolo a chi si è fatto mantra di questo argomento; il partito ritiene che, per ridare dignità all'azione di tutte le forze politiche e riscoprire il concetto di militanza, il lavoro di tali "rappresentanti" deve essere fatto da chi in quelle forze politiche è tesserato, crede e lavora tutti i giorni per esse. A questo scopo SEL propone a tutti i partiti ed in particolare a quelli del centrosinistra il divieto di retribuire i rappresentanti di lista e l'individuazione di un solo rappresentante per partito all'interno di ogni singolo seggio che mostri la sua tessera di partito come garanzia di appartenenza; in tal modo si eviterebbe spreco di danaro e caos elettorale attorno ai seggi il quale, spesso, ha più le sembianze di un assembramento sedizioso di una "milizia privata" del candidato che un gruppo di militanti atti a controllare la correttezza del lavoro dei componenti del seggio elettorale così come invece dovrebbe essere.
SEL coglie l'occasione per dare un nuovo stimolo a chi si è fatto mantra di questo argomento; il partito ritiene che, per ridare dignità all'azione di tutte le forze politiche e riscoprire il concetto di militanza, il lavoro di tali "rappresentanti" deve essere fatto da chi in quelle forze politiche è tesserato, crede e lavora tutti i giorni per esse. A questo scopo SEL propone a tutti i partiti ed in particolare a quelli del centrosinistra il divieto di retribuire i rappresentanti di lista e l'individuazione di un solo rappresentante per partito all'interno di ogni singolo seggio che mostri la sua tessera di partito come garanzia di appartenenza; in tal modo si eviterebbe spreco di danaro e caos elettorale attorno ai seggi il quale, spesso, ha più le sembianze di un assembramento sedizioso di una "milizia privata" del candidato che un gruppo di militanti atti a controllare la correttezza del lavoro dei componenti del seggio elettorale così come invece dovrebbe essere.