«Sono le persone a dare colore e anima agli spazi urbani e alle periferie»

Si conclude il progetto XLART con la scelta del nome per la piazzetta dell'ex distilleria: sarà Largo Manrico Gammarota

martedì 4 luglio 2023 10.47
Si è concluso il 30 giugno l'ultimo atto ufficiale di un progetto ambizioso "XLART PROJECT: azioni condivise per un luogo senza nome", vincitore dell'Avviso pubblico Creative Living lab IV Edizione, promosso della Direzione Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e patrocinato dal Comune di Barletta, che ha permesso all'Associazione Krass , soggetto capofila e altre 3 associazioni partner Sciarrabbà , Fattoria degli Artisti e I Nuovi Scalzi di impegnarsi a creare, rigenerare e riqualificare un luogo dimenticato, un largo senza nome attraverso la danza, la musica e il teatro.

Grazie alla volontà di queste 4 associazioni di Barletta sono stati intercettati i finanziamenti per poter offrire laboratori, percorsi di ricerca artistica, incontri, spettacoli gratuiti alla città. Con il progetto sono state coinvolte tutte le fasce d'età dall'infanzia agli anziani, e soprattutto è stato possibile offrire dei servizi culturali coinvolgendo artisti ed esperti di altissimo livello professionale.

L'evento è stato caratterizzato dalla restituzione finale degli esiti laboratoriali che sono cominciati a gennaio e hanno visto la serata aprirsi con il laboratorio rivolto a bambini e anziani dal titolo "MEMORIE E NARRAZIONI" a cura di Olga Mascolo dei I Nuovi Scalzi, a seguire "ACTION!" - Azioni partecipate di teatro forum - a cura di Savino Maria Italiano. Subito dopo "GIOCHI DA CLOWN" - intermezzo a cura di Gianbattista Rossi. Si è poi passati alle esibizioni di Teatrodanza e ricerca sul movimento. La prima "STEP IN - uno studio" Esito di residenza artistica: una ricerca coreutica a cura di Elisabetta Lauro . subito a seguire "MICRODANZE DIGITALI" -Esito di un laboratorio sulle danze virali, liberamente ispirato alla danza di Mercoledì e ai Tik Tok. Sempre a cura di Elisabetta Lauro.

Subito dopo "BE-N-DO : be not do" Esito di un progetto di ricerca su spazio corpo e voce a cura di Dania Mansi.

Dopo una pausa con un intervento dell'Assessore alla Cultura della città di Barletta, Oronzo Cilli, abbiamo assistito a "L'ONOMATOPEA DELLE STORIE - FAVOLE DI IERI E DI OGGI - generazioni a confronto", apertura al pubblico di fine laboratorio a cura di Mariella Parlato, Angela Dimiccoli, Paolo Dinuzzi, Maria Filograsso e Michela Diviccaro. A seguire "IL CLOWN INVISIBILE" - Incursioni e performance al pubblico a cura di Gianbattista Rossi e Rosellina Goffredo.

Infine "BELL'ASSÈ" Concerto-reading- storie e musica in dialetto barlettano con Paolo Dinuzzi basso e composizione, Raffaella Distaso canto, Michela Diviccaro voce recitante.

Scorrevano le proiezioni di questi mesi di attività e di "NARRABILITY" - Contenuti visuali del laboratorio di storytelling - a cura di Vulmaro Doronzo, realizzato dagli alunni della 3B del Liceo Classico "A. Casardi" indirizzo "Scienze Umane".

La serata si è conclusa con la Proclamazione del nome scelto per l'intitolazione della piazza che è avvenuta con votazione del pubblico. La preferenza è andata al nome "Largo Manrico Gammarota" in memoria dell'attore teatrale e cinematografico barlettano scomparso prematuramente.

XLART ha dimostrato che l'arte può essere un potente strumento di cambiamento sociale. Attraverso la bellezza e l'espressione artistica, è possibile rompere le barriere mentali, ispirare nuove idee e suscitare un senso di appartenenza e orgoglio per la propria comunità. Questa iniziativa ha rappresentato una vera e propria iniezione di vitalità per la città di Barletta, trasformandola in un polo culturale vibrante e attrattivo. Ora che XLART ha concluso la sua edizione, è fondamentale che l'impatto positivo generato non venga dimenticato. L'arte e la cultura devono continuare a essere promosse e valorizzate, in modo da alimentare un'energia positiva che possa influenzare il futuro della città e della società nel suo insieme.

Conclude Stefania D'Onofrio, responsabile scientifico del progetto e Cicerone durante la serata di spettacolo: "La periferia di Barletta ha soprattutto vuoti lastricati di mattonelle e pieni fatti di palazzi di cemento e sono le persone a dare colore e anima agli spazi urbani. In un vuoto che è una piazza senza un nome ha preso vita non solo uno spettacolo ma un'esperienza corale in cui il pubblico spettatore ha percepito la possibilità di fare anch'esso parte dello spettacolo e di essere attore. La piazza senza nome è diventata luogo di vita e in quella piazza è rimasto il segno invisibile e intangibile di una esperienza urbana e umana che dà una nuova speranza alla gente che vive dall'altra parte della ferrovia che è una cesura che speriamo si ricomponga presto! Credo che sia palese che con l'evento del 30 giugno sono state evidenziate le potenzialità del luogo. La parte dura arriva adesso. Continuare!".